I video che scompaiono dalla Rete


Ho ricevuto una mail dagli Stati Uniti:
“Qualcosa di strano è successo questa mattina.
Una gran quantità di video di interviste a politici e a cittadini italiani che esprimevano le loro opinioni su youtube è stata cancellata, apparentemente su richiesta della RAI, per favore investigate. Per vostra informazione cliccate il blog www.onemoreblog.it. Saluti.” Francesco C.
Voi cosa ne dite? Perchè sono state tolte le interviste ai politici da youtube? Forse per i commenti? Forse perchè si vergognano? O forse per il copyright?
Il copyright è una contraddizione.
I programmi delle reti pubbliche li abbiamo già pagati con il canone. Sono nostri e non si devono cancellare dalla Rete.
Ai politici va dato un messaggio forte e chiaro. Siete in ascolto?
La RAI è un servizio pubblico di proprietà dei cittadini. La RAI va riformata e tolta al controllo dei partiti. Fuori i partiti dalla RAI!”
Riporto il riassunto di una lettera-appello dell’associazione Anti Digital Divide sugli insulti che ogni giorno le televisioni vomitano sulla Rete e su di noi.
“Anti Digital Divide www.antidigitaldivide.org ha deciso di lanciare una petizione per reagire agli attacchi offensivi e diffamatori ai danni della Rete e di chi la utilizza, perpetrati dai giornalisti Filippo Facci, Paolo Granzotto, Giampiero Mughini con la complicità delle testate, il Giornale, Libero e la trasmissione televisiva Porta a Porta. I giornalisti affermano che la Rete non esiste, è il peggio del nostro paese, i navigatori sono dei subacculturati, sono i bruti e gli informi di Nietzsche, ignoranti nell’anima, invidiosi sociali ecc.
Queste offese sono arrivate dopo che la Rete ha dimostrato di essere in grado di superare e scavalcare i mezzi di stampa tradizionali e organizzare un manifestazione nazionale, che ha coinvolto più di un milione di persone, senza che giornali e TV ne parlassero. Molti giornalisti nel giudicare il V-day, evento che senza internet non sarebbe stato possibile, hanno dato più importanza ai vaffa e alle battute che alle centinaia di migliaia di persone coinvolte ed ai temi affrontati. Hanno parlato di mancanza di stile, di forma, per poi usare pesanti parole e offese molto gravi contro i manifestanti e la rete. Nella rete ci sono milioni di persone che, GRATUITAMENTE, mettono a disposizione la loro conoscenza, preparazione, offrono il proprio aiuto, organizzano eventi, manifestazione, per tutelare i diritti delle persone. Quindi le offese ai danni di chi naviga in rete sono da ritenersi più gravi rispetto alla battuta di un comico.
Queste offese sono un attacco alle nostre scelte e alla nostra etica. Non siamo stupidi, non siamo subacculturati, non siamo classisti come chi ci attacca. Siamo persone che operano senza onori o stipendi foraggiati dalla politica o dalle lobby di potere come chi va a blaterare insignificanti offese in tv o sui giornali, siamo semplici utenti che si impegnano perchè qualcosa possa migliorare e perchè l’informazione, un giorno, sia davvero libera ed a portata di tutti.
Per questo chiamiamo a raccolta tutto il popolo della Rete per dimostrare diversamente da quanto dicono alcuni giornalisti, che la Rete ESISTE e che è in grado di difendersi e reagire alle offese e alle falsità che i poco illuminati le hanno lanciato sfruttando i mezzi di comunicazione tradizionali. Cordiali saluti.” Associazione Anti Digital Divide

Firmate la petizione a http://prorete.antidigitaldivide.org

Scarica "La Settimana" N°40-vol2
del 7 Ottobre 2007