Le risposte del Parlamento sul V-day

204 parlamentari hanno espresso la loro valutazione sui tre punti della legge popolare “Parlamento Pulito”. Le valutazioni positive sono state rispettivamente 122 per la preferenza diretta, 109 per la non eleggibilità dei candidati condannati e 82 per la limitazione a due legislature. 22 parlamentari hanno risposto fuori tempo massimo per cause diverse, ho deciso di inserirli comunque nel sondaggio.

Molti parlamentari non si sono limitati a rispondere alle domande con un sì o con un no, ma hanno argomentato il loro voto. Di seguito sono riportate cinque risposte di diversi parlamentari per ogni domanda. I pareri, come si può notare, sono molteplici e spesso opposti.

1- E’ d’accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

Giorgio Stracquadanio
Totalmente contrario. Lei ricorda quando abbiamo eletto Enzo Tortora? Io sono stato tra questi e ne sono fiero. Con la sua proposta Tortora sarebbe morto in cella. Ci pensi se ha a cuore, come dice di avere, la democrazia.

Valerio Zanone
Sì. Se condannati in via definitiva. fino al termine dell’interdizione. Se in attesa del giudizio finale, fino alla sentenza definitiva. La presunzione di innocenza è giusta davanti alla Legge, meno davanti all’opinione pubblica.

Claudio Scajola

Fausto Bertinotti
Il parlamentare deve indubbiamente saper essere espressione della legalità repubblicana. Tuttavia la legge non può contraddire il principio che nessuno può essere considerato colpevole se non sulla base del giudizio finale della magistratura né può negare, nel paese di Beccaria, che la pena espiata restituisce il condannato alla cittadinanza piena. E allora come si può fare per difendere la moralità pubblica? Penso che i partiti dovrebbero definire, a questo fine, dei codici di comportamento liberamente scelti ma vincolanti. I partiti dovrebbero, per esempio, convenire nella decisione di escludere dalle proprio liste – secondo un principio di responsabilità politica, e non giuridica – condannati o, anche, rinviati a giudizio per reati socialmente pericolosi. Per questo mi convinse molto e sostenni nelle ultime elezioni la proposta del Procuratore Grasso. Su questo trovo importante l’orientamento della Commissione Antimafia di proporre ai partiti, già nelle elezioni comunali e provinciali, un codice che impegni i partiti stessi ad un’autotutela, in particolare nei confronti di tipologie di reati quali quelli di mafia, di riciclaggio di denaro, di usura, eccetera.

Margherita Boniver
Se condannato in via definitiva, purché non sia condannato per reati di opinioni.

2- E’ d’accordo nel limitare l’eleggibilità al Parlamento a due
legislature?

Ermete Realacci
Non può essere una regola generale. Non avremmo avuto altrimenti in Parlamento Pertini, Berlinguer, De Gasperi….

Giuseppe Chicchi
Per i DS è già così. Perciò dico si.

Oliviero Diliberto
Il nostro Partito già utilizza questa regola, quindi sono daccordo …da ieri!

Enrico Boselli
No, lo alzerei almeno a tre. Il limite delle due legislature mi sembra adeguato nel caso dei Sindaci, che nell’amministrazione del territorio hanno un contatto diretto con i cittadini e potrebbero dunque ottenere un vantaggio diretto o indiretto dall’esercizio della carica, ma nel caso del Parlamento significherebbe ridurre i benefici che derivano dall’esperienza di un’attività così complessa.

Lucio Malan
No, I motivi sono parecchi: – se pensassi che è male fare più di due legislature non mi sarei candidato per fare la terza

3- E’ d’accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l’elezione dei
parlamentari?

Roberto Giachetti
no, penso che il sistema migliore sia quello di competizione di collegio tra due candidati scelti attraverso le primarie. Per essere chiari a mio avviso la soluzione migliore è l’uninominale di collegio con doppio turno alla francese. Le preferenze hanno concorso alla degenerazione del sistema politico.

Gianfranco Fini
La preferenza consente agli elettori di scegliere. Ma è indubbio che nel passato la raccolta delle preferenze ha alimentato, per la grande quantità di risorse finanziarie necessarie, la corruzione. Per consentire agli elettori di scegliere meglio i collegi uninominali.

Marco Follini
Sono d’accordissimo sul punto tre. Mi sono dato da fare in mille e una occasione perché le preferenze si accompagnassero alla legge proporzionale. Penso che occorra restituire i parlamentari agli elettori e che il modo più coerente di farlo consista appunto nel ripristinare le preferenze.

Edmondo Cirielli
No, alimenta il clientelismo e la corruzione, soprattutto al sud italia.

Fabio Mussi
Ho partecipato attivamente al primo grande referendum sulla legge elettorale, che abolì le preferenze multiple, intorno alle quali si formavano cordate di potere e gruppi di interesse. Ci ritroviamo oggi con le liste bloccate (grazie a Calderoli, Berlusconi, Fini, quest’ultimo divenuto ora alfiere del referendum abrogativo della sua creatura) che mettono tutto nelle mani di partiti, sempre più evanescenti sul piano politico, intellettuale e morale; e sempre più invasivi sul piano del potere e della formazione del ceto politico. Sono quindi favorevole alla preferenza singola con un’altra legge elettorale.

Leggete tutte le risposte sul documento riepilogativo.

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