La marcia del V-day


Ho deciso di inaugurare il V-day con una marcia virtuale. Ci sono tutti gli iscritti all’otto settembre. Ognuno con il suo nome e i suoi pensieri. Chi si è già iscritto può cambiare la sua immagine inserendo di nuovo i suoi dati (l’iscrizione è comunque per una sola volta). Oggi siamo circa 116.000. Per vedere i partecipanti e leggere tutti i messaggi ci vogliono settimane.
E’ un piccolo popolo in marcia. Forse un’avanguardia di un cambiamento. Un segnale per quelli che non ci credono ancora. L’otto settembre è un inizio, un punto di partenza. La rottura dell’incantesimo della politica inventato dai media. Togliete questi giornali e queste televisioni ai politici e di loro non rimarrà nulla. Sotto i media niente.
I servi con i loro megafoni televisivi e con la carta stampata ignorano, ignoreranno il V-day.
Oppure lo strumentalizzeranno. Diranno, hanno già detto, che è contro il Governo, che è un nuovo partito politico, che è un movimento virtuale, di quattro gatti, che è giustizialismo, che se un comico si occupa di certe cose allora…
Lo Stato non c’è più. Dietro la porta dei ministeri non c’è più. Dietro la porta delle Province non c’è più. Dietro la porta dei Comuni non c’è più.
E’ morto con il Partito Democratico, con la mafia in Parlamento, con i cialtroni prescritti, con i cialtroni indultati. Con persone senza arte né parte. Con i cialtroni professionisti.
E’ inutile bussare, non risponderà nessuno.
L’otto settembre tutti al V-day nelle piazze d’Italia.

V-day:
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