V come informazione

foto di jcthejaco63
8000 commenti sul blog di Paolo Gentiloni aspettano una risposta sull’occupazione abusiva di Rete 4 delle frequenze di Europa 7. Questi commenti sono un esempio di democrazia e sono certo che il ministro delle Comunicazioni risponderà, dopo la partita a tennis con Ermete, magari con un post su Enrico Letta, un altro ottimo “campaigner” da quando si è tolto la cravatta.
Ai commenti inevasi aggiungo una lettera del proprietario di Europa 7 e delle frequenze di Rete 4, Francesco Di Stefano.
In Italia esiste un’informazione abusiva, di parte, di partito, di bottega, di interesse, di sostegno confindustriale, di sostegno mafioso, di sostegno massonico, assistita, pubblicitaria, serva. Manca solo quella libera.
Chiedete informazioni su Rete 4 e Europa 7 al dipendente Gentiloni sul suo blog: www.paologentiloni.it
“Grazie Beppe per l’attenzione che di nuovo hai dedicato all’annoso problema di Europa 7. Il tuo blog, ormai è l’unica vera voce libera nel grigio panorama dell’informazione del nostro Paese.
La risposta del Ministro Gentiloni è davvero incredibile, è vero che la sua legge cambierebbe la legge Gasparri (con tempi biblici, invece di utilizzare il decreto legge come sarebbe stato più opportuno), ma senza rimediare ai due problemi principali della legge Gasparri:
– il mancato rispetto della sentenza n. 466 della Corte Costituzionale, che ha stabilito inequivocabilmente che Rete 4 avrebbe dovuto dismettere le trasmissioni sull’analogico dal 30.12.2003
– il mancato rispetto della normativa europea, come ha ribadito in questi giorni la commissaria europea Natalie Kroes, che ha dato due mesi di tempo al Governo Italiano per provvedere.
La Kroes in argomento ha già scritto tra l’altro: “l’art. 25 (11) della Legge Gasparri prolunga, sino alla data dello switch-off, le autorizzazioni per continuare le trasmissioni analogiche terrestri da parte di operatori che non hanno ottenuto la concessione analogica. Tale disposizione attribuisce a questi operatori un chiaro vantaggio, a danno di altre imprese, in particolare di quelle che – come Europa 7 – hanno una concessione analogica ma non possono fornire servizi di trasmissioni analogiche terrestri per mancanza di frequenze”.
Il disegno di legge Gentiloni, secondo il Ministro che l’ha presentato, si propone, tra l’altro, di recuperare frequenze per assegnarle a nuovi soggetti.
Il problema è che, così com’è attualmente formulato, il ddl (forse) otterrebbe soltanto il recupero delle frequenze della RAI, mentre Berlusconi potrebbe aggirare la legge semplicemente vendendo il ramo d’azienda di Retequattro (impianti e frequenze) ad imprenditori “amici”. In questo modo si costituirebbe una sorta di Mediaset 2. Non dimentichiamo che le ex reti Telepiù, create a suo tempo da Berlusconi, sono state poi acquisite dalla Holland Corporation Italy, dell’imprenditore tunisino Tarak Ben Ammar (di cui sono ben noti i rapporti di amicizia con Berlusconi), che ne ha poi ceduta una, guarda caso, a Mediaset, quando ciò è servito a Berlusconi per realizzare le trasmissioni per i videofonini.
Inoltre il ddl Gentiloni non riconosce a coloro che, nel 1999, hanno ricevuto la concessione, ma non le relative frequenze, la priorità nell’assegnazione delle frequenze che venissero recuperate a seguito dell’entrata in vigore del ddl, nonostante dinanzi al Consiglio di Stato penda un giudizio che, in mancanza di tale riconoscimento, potrebbe condurre alla condanna dello Stato ad un pesante risarcimento.
Per ottenere il risultato che il Ministro Gentiloni sostiene di porsi come obiettivo, basterebbe inserire nel ddl l’emendamento 3.240, qui allegato, già presentato in Commissione dai deputati delle forze di maggioranza De Zulueta, Giulietti, Donadi, Beltrandi, Luxuria, Tranfaglia, Sgobio, Soffritti, Pedrini, Falomi: l’emendamento dovrebbe essere votato in Commissione il 25 luglio prossimo.
Il Ministro Gentiloni esprimerà parere positivo a questo emendamento?
Per quel che sappiamo, finora l’emendamento ha trovato la netta contrarietà del Ministro Gentiloni (e naturalmente di Mediaset), che per evitarlo starebbe usando tutti i mezzi possibili. Nel ringraziarti, mai abbastanza, per le tue battaglie, ti saluto cordialmente.” Francesco Di Stefano

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