Le autostrade di Ghino di Tacco

Ghino di Tacco

La Cassazione ha condannato a otto mesi di carcere e 1000 euro un automobilista per essere passato da un casello riservato ai possessori di Viacard senza essere abbonato. Era stato assolto in primo grado, poi, vista la gravità del reato, si è ritenuto di proseguire con il processo di appello e la Cassazione, persi entrambi.
Colpirne uno, implacabilmente, con la galera, per educarne cento.
Chiedo al signore condannato di inviarmi gli atti giudiziari con le motivazioni della condanna. Vorrei pubblicarli.
Nessun magistrato interviene sul Telepass che elimina il costo dei casellanti, e fa arrivare subito i soldi sul conto corrente del concessionario autostradale.
E nel contempo aumenta i costi degli automobilisti, è infatti un servizio a pagamento.
Se il Telepass diminuisce i costi dei concessionari e aumenta quelli degli utenti, come si devono chiamare i concessionari? Esiste un termine appropriato nel codice civile o in quello penale?
La rivoluzione industriale, con la produzione di beni di massa, abbassò i costi dei prodotti. La rivoluzione telematica all’italiana taglia i costi del lavoro e aumenta i prezzi dei servizi.
Il Telepass dovrebbe essere gratuito, almeno quello.
Le nostre autostrade sono un cantiere senza tempo, da gennaio a dicembre. Quanti incidenti mortali sono avvenuti a causa dei lavori in corso? Qualche concessionario ha mai pagato?
Se un’autostrada ha tre corsie, perchè non si riduce il pedaggio se diventa una sola per la manutenzione?
E perchè non c’è un rimborso se a causa del concessionario si fanno venti chilometri di coda?
I concessionari hanno buoni avvocati e ottime lobby. Il cittadino, se va bene, il suo stipendio.
Ecco perchè dietro alle sbarre ci finisce lui.

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