Ambasciator non porta pena

foto di red.pilgrim
Il blog è letto all’estero. Lo so per certo perchè continuano ad arrivare mail di protesta sui consolati e sulle ambasciate italiane. Quella di oggi è da Mosca. Dalle testimonianze deduco che consoli e ambasciatori sono riparati all’estero a trascorrere le vacanze. A proposito come si diventa console o ambasciatore? Non credo ASSOLUTAMENTE per raccomandazione o appartenenza politica. Sarà per meriti allora. Meriti sul campo.
Aggiungete a questa mail moscovita anche le vostre testimonianze di italiani all’estero. Da Toronto a Canberra ci facciamo sempre riconoscere.
Elenco rappresentanze.

” Vi scrivo per segnalarvi la inefficienza e di conseguenza lo spreco di denaro pubblico, visto con i nostri occhi presso la Ambasciata di Mosca in Russia. Direi che il settore delle nostre rappresentanze all’estero meritino una particolare attenzione e potreste partire proprio da questo fatto concreto.
Allego una sintetica relazione fatta da una mia collaboratrice,
docente di Russo e Guida Turistica autorizzata, sulla scandalosa situazione. Ho inviato tale documento anche a:
relazioni.pubblico@esteri.it
dalema_m@camera.it
danieli_f@posta.senato.it
ottenendo per ora solo una risposta automatica…
Vi anticipo che in Settembre, a meno di risposte concrete da parte delle Autorità Competenti (o ancor meglio da voi), presenterò denuncia alla Procura della Repubblica.
Cordiali saluti” Michele.

Rapporto sull’ambasciata italiana a Mosca

“Al suo interno lavorano solo dipendenti russi, o almeno quelli a contatto con il pubblico. I pochi italiani una volta raggiunti, (dopo mille permessi) comunque non rilasciano alcun tipo di informazione ma invitano a presentarsi allo sportello o ad inviare un fax o una e-mail o a telefonare; a nessun fax o e-mail abbiamo mai ricevuto risposte e al telefono non risponde mai nessuno, gli operatori sono perennemente occupati!
Per chi ha passaporto italiano c’è un miglior trattamento, nel senso che viene evitata la coda – mediamente di un paio d’ore – all’esterno della struttura. All’ingresso comunque vengono sequestrati ombrelli (e soprattutto videocamere, telefonini e macchine fotografiche…) per chi volesse comunicare con l’esterno o documentare la situazione interna viene intimato di spegnere il cellulare a suon di manganello (!!). Una volta all’interno della struttura, quindi, si è isolati, non si può comunicare con nessuno e nemmeno uscire altrimenti, pur presentando il biglietto preso alla macchinetta, non viene più permesso entrare senza fare di nuovo la coda! Ci sono solo tre toilette, nessun bar e poche sedie per l’attesa, quindi la gente è costretta a stare ore e ore in piedi, senza bere, mangiare, andare in bagno.
Una volta allo sportello, capita spesso che l’impiegato si alza, chiude la serranda dello sportello e se ne va via…per quanto tempo non si sa, magari anche 30-45 minuti!!! Gli orari di apertura/chiusura non sono affissi da nessuna parte, quindi al momento in cui l’impiegato decide di fumare una sigaretta o fare la pausa pranzo, la gente aspetta nella speranza che l’incazzatura dell’impiegato svanisca in fretta o, nel secondo caso, è invitata poco cortesemente ad uscire e a rifare poi la coda per rientrare.
Non viene mai dato è un foglio dove sia scritto chiaramente che tipo di documentazione serve, si dice di chiamare per telefono, anche ai presenti in loco, di scritto non c’è nulla, così per telefono (quando rispondono)…verba volant…e si può sempre dire che il richiedente è un deficiente ed ha capito male cosa gli è stato detto al telefono dall’operatore. l’impiegato protetto dal vetro e dalle guardie si sente libero di insultare la persona che sta allo sportello o di andarsene a piacimento o di non rispondere…
Chiaramente una breve descrizione come questa non può rendere a pieno lo stato di sconforto e malessere di centinaia di persone che hanno speso migliaia di rubli e che magari hanno fatto giorni di treno per venire a Mosca. Inoltre per richiedere il visto bisogna prima consegnare i documenti, passaporto compreso, ammesso che questi siano giusti devono poi essere analizzati…tempo: una settimana circa. Qualora la richiesta di visto non sia accettata il passaporto viene trattenuto ancora per un’altra ulteriore settimana…a volte, poi, pur avendo convocato il richiedente per una data, questo viene invitato a presentarsi un altro giorno…
Ma la cosa SCONVOLGENTE e VERGOGNOSA è che nel caso un turista italiano a Mosca, venga derubato o perda i documenti, non può entrare nella SUA ambasciata e se non parla russo è fregato!”

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del 23 Luglio 2007