Stato precario


disegno di The Hand da “Schiavi Moderni”
Il nostro dipendente precario Prodi ha affermato più volte che la lotta al precariato è una priorità del suo governo. C’è da chiedersi allora perchè il precariato sia così diffuso proprio nel pubblico impiego. Sono precari, oltre ai soliti insegnati, anche coloro che forniscono informazioni per gli enti previdenziali, il lavoro, le pensioni. Un paradosso.
Pubblico una lettera del professor Gallegati del dipartimento di Economia della Università Politecnica delle Marche sulla proposta di modifica della legge Biagi del Governo.
A seguire riporto l’ennesima testimonianza dal libro Schiavi Moderni (100.000 copie scaricate).
Caro Beppe,
Ho valutato la proposta del Governo sulla legge Biagi in collaborazione con Roberto Leombruni.
Precariato, ecco il piano-piano del governo.
Sono tre le proposte, per le quali Damiano merita, rispettivamente, un più, un pari, e un meno sul registro.

Sui contratti a tempo determinato. Per definizione sono contratti che hanno una durata limitata nel tempo: se una impresa vuole il lavoratore più a lungo, c’è il contratto normale, a tempo indeterminato. Dal 2001 però possono essere ripetuti quante volte pare, basta che passino 20 giorni tra la fine di un contratto e l’inizio del successivo. E’ la visione della verginità del centro-destra, dopo venti giorni di astinenza le ragazze riacquistano la verginità. Damiano, giustamente, vorrebbe che le cose tornassero secondo natura, senza che un dipendente debba aspettare 20 giorni senza stipendio aspettando di tornare appetibile per l’impresa. Più.
Su contratti minori della Biagi. Il governo intende cancellare i contratti di staff leasing e di lavoro a chiamata. Come osserva giustamente Ichino sul Corriere, sono modalità per regolarizzare (garantendo i lavoratori) prassi che esistono a prescindere dalla Biagi. Perché i “camerieri per un giorno” esisteranno sempre, e perché le cooperative che prendono in appalto le pulizie del gabinetto del sindaco e fanno fare il lavoro a un cococò sono peggio – per il lavoratore – che lo staff leasing. Il fatto è che la Biagi ha una “brutta reputazione”, e riformarla fa sempre immagine. Pari (non “meno” perché comunque, per ammissione di Confindustria, non sono praticamente utilizzati dalle imprese).
Parasubordinato. Si propone anche un nuovo aumento dei contributi previdenziali per i parasubordinati, che già con l’ultima Finanziaria sono passati dal 18% al 23,5% e che potrebbero salire con la prossima Finanziaria fino al 25-26%. Il governo ci dice che la manovra serve a garantire ai giovani una pensione minima. Bene, finalmente hanno confessato. Almeno un milione di giovani Italiani per dieci anni (da quando Treu ha introdotto la gestione separata nel ’96) hanno lavorato senza mettere da parte contributi sufficienti per garantirsi una pensione minima; spesso, con retribuzioni che non gli avrebbero consentito neanche alla lontana di pensare a forme integrative. Visto che finalmente la colpa è stata confessata, la soluzione non è “scurdammoce o passato”: l’aliquota “giusta” è il 25-26%? Bene, riconosciamo a quel milione di ragazzi una contribuzione figurativa che vada a colmare quanto per dieci anni non gli è stato versato. Meno, aspettando un più.”
Mauro Gallegati e Roberto leombruni
Servizio formazione/lavoro.
“Ho 34 anni e da ben quattro anni sono collaboratrice “precaria” presso una pubblica amministrazione di rossa fede politica (il Servizio Formazione/Lavoro di una bella Provincia toscana).
Sì, proprio il servizio Formazione Lavoro, fautore delle politiche per l’impiego per combattere lavoro nero e disoccupazione, quello che per primo ha usufruito delle scappatoie offerte dalla riforma Biagi, e ancor prima dei contratti introdotti dal ministro Treu, i cui nomi ricordano volatili neanche tanto intelligenti! Alias co.co.co. Io sto proprio al centro per l’impiego (ex collocamento) e mi occupo di minori e apprendisti, e ne vedo di cose… stare al centro per l’impiego da precaria disoccupata (l’incarico scade tra poco) ed aiutare gli altri a trovare lavoro è come stare legata e imbavagliata sul trono dello chef della cucina di un grand Hotel con i crampi che ti divorano lo stomaco dalla fame. Oltre l’inganno la beffa…
Ci sono entrata con tanto di selezione pubblica: primo premio un contratto co.co.co. (8 mesi di lavoro alternati a 4 mesi di dieta ferrea a base di aria e bestemmie) poi col tempo trasformato in una costosissima partita Iva (cifra dimezzata per un monte orario equivalente) che serve a mantenere in vita il mio carissimo commercialista ma non me stessa (poveretto… quando mi chiama per comunicarmi le periodiche spese da versare balbetta imbarazzato come se si accorgesse all’improvviso di avere la patta aperta davanti allo sguardo incredulo di una suorina vergine! È una brava persona, la sua empatia di questi tempi mi commuove… talvolta mi sento di tranquillizzarlo con frasi del tipo “sa dottore forse ora faccio un concorso e chiudo tutto entro l’anno”, “Beh speriamo bene…” risponde lui.).
L’apertura della partita Iva (impiegata per mascherare un lavoro da dipendente) dall’Amministrazione Pubblica non mi è stata proposta ma imposta come un ultimatum.”
L. A. 09.05.2006 10:14
Ps: scarica il libro Schiavi Moderni

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del 25 Giugno 2007