Verso la catastrofe con ottimismo

L’Intergovernmental Panel On Climate Change (IPCC) distribuirà tra aprile e maggio il Quarto Rapporto sui cambiamenti climatici commissionato dall’Onu. Un suo estratto: “Cambiamento del clima – Sommario per i politici” è stato presentato a Parigi alcune settimane fa.
2.500 esperti di 130 nazioni hanno lavorato per 6 anni per dirci una cosa che si percepiva, che sapevamo già: che i nostri figli e i nostri nipoti penseranno a noi come a dei delinquenti. Se la prima parte del XX° secolo ha prodotto dei grandi criminali come Hitler e Stalin, i loro successori sono stati centinaia di milioni. Nazioni, Stati, Corporation. Mai come nel periodo che ci aspetta le colpe dei padri ricadranno sui figli. Non lo dicono i soliti no global, i catastrofisti e neppure i giornalisti che ci hanno sfracassato le palle con Mastrogiacomo e il gioco di squadra fatto con i soldi dello Stato. Lo dice l’Onu, lo scrivono gli scienziati.
Si discute di scioglimento dei ghiacciai, della scomparsa dei grandi fiumi, dell’avvelenamento di città intere come se questi fatti riguardassero qualcun altro. Ed è vero: riguardano i nostri figli. Quelli che portiamo dal pediatra per la tosse, ma che domani non avranno più neppure l’aria.
Undici degli ultimi dodici anni sono stati tra i più caldi dal 1850, da quando le misurazioni sono attendibili. Il 30% delle specie è a rischio di estinzione. Le foreste tropicali saranno sostituite dalla savana. Tra uno e tre miliardi di persone potrebbero morire di fame o di sete.

Quando avverrà tutto questo? In alcuni decenni, molto presto. Se osservate una foto del Polo Nord dal satellite vedrete che sta scomparendo. Del Polo le generazioni future parleranno come noi ora discutiamo della favolosa Atlantide. Perchè avviene tutto questo? La nostra specie è votata al suicidio come i lemming?
Le cause, bisogna agire sulle cause. Ma se l’effetto è questo, più che di cause, bisognerebbe parlare di colpe, di criminali, di politici asserviti all’economia del petrolio e alla crescita senza limiti. Certo, una volta che sappiamo che ci stiamo suicidando qualcosa dobbiamo fare. Farlo noi e imporlo ai nostri dipendenti. La priorità è la vita delle generazioni future. Di tutto il resto, cari dipendenti, non ce ne frega più un c..o!