Scemo di guerra

Voglio spezzare una lancia, dire una cosa positiva sugli italiani: non amano la guerra. Preferiscono da secoli evitarla o farla fare agli altri. E, giustamente, non se ne vergognano. I politici questo non l’hanno capito, non vogliono capirlo. Uno c’è rimasto nel 1945 e l’ultimo ha fatto cadere il governo. Il sogno del soldato italiano in guerra è sempre quello: l’avventura con una donna. Il Ratto delle Sabine è storia patria. Faccetta Nera è la canzone che ha accompagnato la conquista delle etiopi e poi dell’Etiopia. L’italiano tiene famiglia. Durante la ritirata di Russia cantavamo “Mamma… solo per te la mia canzone vola” e i tedeschi non capivano se li prendevamo per il c..o oppure no. Le guerre di indipendenza le ha vinte l’esercito francese. La prima guerra mondiale è stata un massacro di disertori con fucilazioni di massa. La seconda guerra l’abbiamo persa, poi vinta, poi pareggiata. Ancora adessso non sappiamo come è andata a finire.
Siamo arrivati ad oggi con le missioni di pace a casa degli altri. Con le multinazionali di guerra a casa degli altri. Gli occupati ci rapiscono volentieri. Sanno che siamo lì contro voglia, che siamo simpatici e che il governo qualche milione di euro lo tira sempre fuori.
I tecnici dell’Eni rapiti in Nigeria sono stati un grande spot per i terroristi. Se li trattenevano ancora qualche giorno li arruolavano nella lotta armata contro le multinazionali. L’occupazione americana la viviamo con indifferenza. Se c’è una guerra ci penseranno loro. Ma le guerre sono SEMPRE loro e MAI nostre, prima o poi ne pagheremo le conseguenze.
L’Italia ha vinto l’Oscar con “Mediterraneo”, un film dove l’integrazione tra soldati italiani e la popolazione greca occupata era totale, carnale, famigliare. Il nostro ideale di occupazione. Mastrogiacomo è rientrato in Italia. Ha detto che non tornerà più a Kabul. Il suo dovere lo ha fatto: ha portato una ventata di pace. Al tavolo delle trattative ci saranno anche i talebani. I terroristi sono stati rilasciati, ma forse sono patrioti. Di sicuro sono a casa loro e noi a casa degli altri.
W l’Italia, l’Italia che non ha paura…

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del 19 Marzo 2007