Pornografia politica

Il porno è stato vietato in televisione. I guardoni potranno vederlo solo criptato. L’Autorità per le comunicazioni ha vietato 24 ore su 24: “immagini pornografiche che prevedono la descrizione, l’illustrazione o la rappresentazione visiva e/o verbale di soggetti erotici e di atti o attività attinenti alla sfera sessuale che risultino offensivi del pudore”. Si vuole difendere il senso del pudore, è una buona cosa. Ma perchè partire dal sesso? In fondo l’eros è naturale e dà anche una certa soddisfazione.
L’Agcom deve estendere il divieto a soggetti più nocivi. Ai grandi spudorati. Ai politici pregiudicati ospiti d’onore come Gianni De Michelis a Anno Zero. Pensate ai bambini con il padre a stipendio fisso, operaio, impiegato, a milleduecento euro al mese, che guardano la trasmissione. Cosa penseranno? Cosa diventeranno da grandi? Si iscriveranno subito al partito socialista per ottenere l’impunità?
I pregiudicati rimangano in Parlamento, nella loro prigione d’oro e d’argento. Una presenza televisiva può vanificare anni di educazione civica ai nostri figli. Se vogliono esibirsi lo facciano in talk show visibili in chiaro solo nelle carceri.
I nostri bimbi oltre ai pregiudicati possono godere ogni sera di omicidi in serie al telegiornale e in prima e in seconda serata. La descrizione dei fatti di sangue è sempre accurata. Per gli assassini alle prime armi è fonte di continua ispirazione. Esseri umani affogati, sparati, bruciati vivi, accoltellati, torturati a morte, colpiti a cannonate, sepolti vivi. Spesso durante la cena, tra una fetta di ananas e un gelato. Poi c’è l’amaro e il commento. La violenza è peggio del sesso. Criptiamola insieme ad Andreotti.