L’omicidio Torregiani


L’omicidio è solo un omicidio. Non esistono omicidi qualificati, di destra o di sinistra.
Alberto Torregiani vive dal 1979 su una sedia a rotelle colpito da un proiettile durante la rapina in una gioielleria in cui fu assassinato il padre adottivo, Pier Luigi Torregiani. Nei giorni successivi i PAC, Proletari Armati per il Comunismo, rivendicarono l’omicidio del “porco Torregiani”.
Cesare Battisti, tra i responsabili, fu catturato. Evase dal carcere. Accusato di quattro omicidi. Condannato in contumacia all’ergastolo Si rifugiò in Francia e poi in Messico. Quindi ancora a Parigi dove diventò scrittore di romanzi noir. Fu protetto dalla legge Mitterand sugli ex terroristi. Ne fu richiesta l’estradizione. Quando fu concessa scappò. I francesi non videro nulla. E’ stato catturato da poco a Copacabana in Brasile. Forse sarà estradato in Italia. Che vita.
Si vede che Battisti non conosceva bene la Giustizia italiana. Se fosse rimasto avrebbe scontato quattro/cinque anni al massimo. Scritto uno sceneggiato della sua vita per la Rai. Sarebbe diventato stimato conferenziere in dibattiti pubblici, nelle Università, nei consigli comunali.
Alberto Torregiani vuole che la giustizia faccia il suo corso. E lo si può capire. Lui il suo ergastolo proletario lo sta pagando su una sedia a rotelle. Ma se Cesare Battisti torna in Italia diventerà un eroe. E con la prima amnistia sarà subito fuori.