Pesca sostenibile

Gli abitanti del mare stanno scomparendo. Le reti e le nostre mandibole li stanno consumando uno alla volta. Un articolo della rivista ‘Science’ dello scorso novembre (*) prevede il collasso della pesca commerciale entro il 2048. Un evento già annunciato dalla diminuzione dei banchi di merluzzi.

Pesca del merluzzo in milioni di tonnellate. Periodo:1950-2002. Blu: nordest Atlantico. Verde: nordovest Atlantico. Rosso: totale.
I nostri nipoti vedranno molti pesci solo negli acquari e nei documentari storici.
Per risolvere il problema bisognerebbe mettere d’accordo troppi Paesi, troppi interessi e anche troppi farabutti. E definire un ecosistema sostenibile e quote di pesca per Nazione. Improbabile.
Esiste un’alternativa. Che parte dal nostro comportamento. Dai soldi che spendiamo e da come li spendiamo.
Il Monterey Bay Acquarium ha lanciato nel 1999 l’iniziativa Seafoodwatch. Le specie in estinzione sono presenti in una guida tascabile già distribuita in otto milioni di copie. Tra queste: la rana pescatrice, lo scorfano, lo squalo, lo storione, il pescespada. Nella guida sono riportate anche scelte alternative di specie che non corrono il rischio di estinzione. Molti ristoranti californiani hanno aderito alla pesca sostenibile eliminando le specie a rischio dal menù.
Per lanciare l’iniziativa in Italia tradurrò la guida con il permesso del Monterey Bay Acquarium, la renderò disponibile in formato pdf e inserirò in una lista nel blog tutti i ristoranti italiani che aderiranno.
(*) Global Loss of Biodiversity Harming Ocean Bounty Science

Scarica "La Settimana" N°05-vol2
del 05 Febbraio 2007