Il pizzo sull’energia

Perchè dobbiamo pagare il pizzo all’Eni?
L’Eni è una società quotata in borsa. Il Tesoro ha il 21%, la Cassa Depositi e Prestiti il 10%. Il rimanente 69% è di piccoli e grandi azionisti.
L’Eni è un monopolio di fatto.
La nostra bolletta dell’energia va in tasca all’Eni.
L’Eni ha dichiarato un utile di 9,2 miliardi di euro nel 2006.
Un utile mostruoso sottratto a famiglie e aziende.
In pratica abbiamo pagato un’altra Finanziaria.
Una parte dell’utile è distribuita agli azionisti.
Il primo azionista a riscuotere il pizzo è lo Stato.
Gli altri azionisti, esclusi i privati cittadini, non so chi sono.
Ma sento la solita puzza di salotto buono.
Quello che forse ha piazzato nel consiglio di amministrazione i suoi uomini.
Quello che forse ha nominato Scaroni, che ha patteggiato una condanna a due anni e tre mesi per corruzione, amministratore delegato.
Il pizzo dell’Eni è piombo nelle ali dello sviluppo del Paese.
Scaroni ha deciso ieri di aggiungere altro piombo: l’Agip ha aumentato il prezzo della benzina e del gasolio.
Lo Stato ha reagito con durezza. Bersani ha dichiarato: “Vedremo se l’Agip riterrà di dare spiegazioni su una manovra così inusuale.”
Il cittadino che possiede azioni Eni può pagare il pizzo della bolletta incassando i dividendi. Il cittadino che non possiede azioni Eni paga il pizzo e basta. Se fossimo tutti azionisti il problema sarebbe risolto.