Critical Mass



C’è un movimento che va aiutato a crescere.
Si chiama Critical Mass. E’nato a San Francisco nel 1992. Poi si è diffuso in tutto il mondo. E’ partito anche in Italia. Dove le città più belle del mondo sono ridotte a parcheggi di Suv e a depositi di polveri sottili. Con edifici di un bel colore nero piombo. Critical Mass è semplice: i ciclisti si danno appuntamento tutte le settimane nelle città italiane per riprendersele bloccando il traffico. A Milano Critical Mass si riunisce ogni giovedì alle ore 22 in piazza dei Mercanti, a due passi del Duomo. L’altra sera Piero Ricca ha partecipato al loro appuntamento.
“C’erano persone di tutte le età. Molte sono diventate amiche grazie alla comune passione per la bici. C’era un’allegria contagiosa, la voglia di stare insieme in modo semplice. Rarità nella Milano di oggi. Chi non è schiavo delle scatolette di lamiera sta meglio mentalmente. Ho intervistato alcune di queste persone. Poi uno di loro mi ha ospitato su una sorta di piccolo Suv a pedali. E abbiamo fatto un giro di un paio d’ore per la città. I vigili, molto discretamente, ci scortavano. Alcuni volantinavano contro l’inciviltà a quattro ruote. Altri diffondevano musica da impianti stereo incassati sulla canna della bici. Alla fine c’è stato anche un picnic in piazza, con brindisi e scambi di indirizzi mail: molto più divertente che un happy hour in un locale alla moda. Non poteva mancare il confronto con il titolare di un Suv a motore tutto nero. Visibilmente sovreccitato è sceso dal trabiccolo, furente per questioni di precedenza. S’è scagliato contro uno del gruppo, poi ha capito che non si sarebbe messa bene e si è ritirato nella sua astronave a inveire. Ma non era colpa sua. La pubblicità indottrina gli automobilisti. Le pubbliche amministrazioni PM10 li amano. Ma sono il passato. Le nostre città vanno restituite alle persone”.
La presa per il culo, scritto per esteso, delle piste ciclabili che non ci sono o si interrompono improvvisamente o sono okkupate da un catorcio. La presa per il culo, scritto per esteso, dei semaforini con le biciclettine verdi e rosse e le code di macchine, i marciapiedi di macchine, gli scivoli per disabili di macchine. La maggior parte delle città italiane è fatta a misura di bicicletta. Non sono Los Angeles. Sono Firenze, Verona, Parma. Diamo la precedenza ai ciclisti e non ai petrolieri e ai costruttori d’auto. Invadiamo le città con le bici con Critical Mass nelle città. Oggi a Milano, domani in tutta Italia. Dipendenti sindaci, in bici in ufficio vi vogliamo vedere in bici. Per dare il buon esempio.
Gli appuntamenti di Critical Mass.