Mille e una morte

L’Italia è un Paese pericoloso per chi lavora. Le mille possibili morti hanno il sapore del sangue e della tortura dell’Inquisizione spagnola. Sono delitti, non incidenti. Gli investimenti sulla sicurezza diminuiscono il fatturato. I caduti sul lavoro lo aumentano. Caduti di un’Italia piena di sindacati, di ispettori, di proclami, ma senza regole. Morti di profitto.
Come muore un lavoratore? I 246 morti nell’edilizia nel 2006 offrono un’ampia scelta:

– folgorato dall’alta tensione (Luigi Careddu, operaio, 29 anni)
– schiacciato dal camion (Luigi Cuomo, operaio, 40 anni)
– caduto da un’impalcatura (Michele Grauso, operaio, 55 anni)
– travolto dal treno (Victor Rotari, operaio, 48 anni)
– per il crollo di un balcone (Massimo Raffaele Pisacane, operaio, 22 anni)
– schiacciato da un nastro trasportatore (Salim Bedoui, operaio, 19 anni)
– schiacciato da un silos di malta (Francesco Casalicchio, operaio, 30 anni)
– inghiottito da uno smottamento (Carmelo Molino, operaio, 56 anni)
– colpito alla testa da una putrella (Nicolin Ndou, operaio, 42 anni)
– precipitato da un tetto (Davide Soldati, operaio al primo giorno di lavoro, 27 anni)
– per il crollo di una palazzina (Mircea Spiridon, operaio, 32 anni)
– schiacciato da un escavatore (Marco Cibin, operaio, 41 anni)
– schiacciato da un carico di lastre di granito (Daniele Tavarini, operaio, 43 anni)
– caduto dentro un silos per la lavorazione del cemento (Luigi Tunto, operaio, 53 anni)
– colpito dal braccio di una gru (Ye Hegen, carpentiere, 34 anni)
– precipitato nella tromba dell’ascensore (Pietro Novaldi, operaio, 50 anni)
– per un colpo di calore (C.Petru, operaio, 48 anni)
– schiacciato da una piattaforma di metallo (Maurizio Piteo, operaio, 37 anni)
– risucchiato dall’acqua piovana in un tombino (Bogdan Mihalcea, operaio, 24 anni)
– soffocata in un incendio di una fabbrica di materassi (Giovanna Curcio, operaia, 15 anni)
– per il crollo di un pilone autostradale (Antonio Veneziano, operaio, 25 anni)
– infilzato da un ferro (Andrea Cesario, operaio, 24 anni)
– stritolato dalle pale impastatrici di una betoniera (Salvatore Cordella, operaio, 33 anni)
– ferito alla testa da un chiodo sparato da una pistola (Luigi Bonis, operaio, 23 anni)
– caduto da una scala (Fernando Prete, imbianchino, 55 anni)
– investito da una barra di 10 quintali (Benedetto Saponaro, operaio, 28 anni)
– per inalazioni di gas (Gianni Truffa, operaio, 30 anni)
– sepolti vivi da una frana (Nuzio Minardi, 69 anni, Valentin Karri, 27 anni, operai)
– investito da un tronco d’albero(Maddalozzo Mauro, operaio, 35 anni)
– travolto da un carico di ghiaia (Marcello Tornado, imprenditore, 33 anni)
– colpito da una pala meccanica (Antonio Zeoli, operaio, 57 anni).
In Afghanistan e in Libano si rischia meno e si guadagna di più. E con una rapina in banca o al benzinaio (semplice o con omicidio) non si rischia addirittura nulla.