Il sabato delle salme

Sabato a Roma la Guardia di Finanza ha perso una grande occasione. Quella di circondare la folla oceanica di 2 miliardi di persone (la stima è di Forza P2) e di chiedere la dichiarazione dei redditi. Il debito pubblico sarebbe stato risanato. Una opportunità così non capiterà mai più. I figuranti hanno ormai una certa età. Lo psiconano tirato a cera Liù sorreggeva Bossi con la mano destra astutamente dietro la sua schiena. Sorrideva a bocca chiusa come i migliori ventriloqui. E faceva parlare Bossi meglio di Provolino. La folla era in delirio. Lo psiconano ha poi gridato: “Non è il leader che sceglie il popolo, ma è il popolo che sceglie il leader“. Se lui è il leader, non capisco allora perchè ci abbia scelti. La vera opposizione stava a Palermo. Casini si è recato non a caso in terra di Sicilia per marcare la differenza. Lì ha un sacco di amici. I famosi amici degli amici. Sabato ci ha consegnato un funerale allegro. Di letizia politica per il governo. Con questa opposizione può permettersi un indulto e una finanziaria ogni tre mesi. L’Unione ha un santo protettore da quasi vent’anni: San Berlusconi da Arcore. Una fortuna politica. Pinochet ha visto lo svenimento del suo collega italiano in diretta. E’ stato informato del motivo. Evitare l’udienza al tribunale di Milano mercoledì scorso. Allungare i tempi e puntare alla prescrizione. Quindi, dopo un consulto telefonico con Bondi, ha fatto uguale. Prescrizione più coccolone e la galera non c’è più.