Buone notizie

Forse qualcosa è cambiato. Non ero più abituato alle buone notizie. Quattro tutte insieme non capitavano da decenni.
Prima buona notizia: si ricontano le schede bianche. Forse Deaglio e il blog non avevano tutti i torti.
Seconda buona notizia: il Tar del Lazio ha dato ragione a Antonio Di Pietro contro Autostrade. Profumo, Gilberton e Chico Salvador Alemany Mas dos Abertis ci sono rimasti male. Erano abituati a Emmenthal Lunardi…
Terza buona notizia: Geronzi (Capitalia), Colaninno, Sacchetti (ex Unipol) e Gronchi (Banca Popolare italiana) sono stati condannati per bancarotta preferenziale. Ma l’indulto bipartisan Ds/Forza Italia li salverà.
Quarta buona notizia: abbiamo lasciato l’Iraq. Proprio adesso che incominciava la guerra… Un milione di email al Presidente della Repubblica non sono servite a niente. Però è comunque una soddisfazione.
Forse sentono che sta arrivando un Reset. Che sta cambiando il vento.
Ieri c’è stata la prima alla Scala. Stimo Zeffirelli e sono contento del suo successo. Non della sfilata anacronistica dei papaveri con signore e signorine. Non ne cito neppure i nomi. Dovrei usare la Pasta del Capitano per pulirmi la bocca. Precari in piazza e ricchi in smoking per celebrare Giuseppe Verdi. Un vero galantuomo, senatore del regno, che pagò sempre di tasca sua le spese per recarsi a Roma.
La frattura si allarga. Speriamo in altre buone notizie.