Oltre il semplice No!

Sì e No. Il Sì è positivo e il No è negativo. Il Sì è il semaforo verde, il No è il semaforo rosso. Il Sì è il futuro, il No il trapassato prossimo. I media sono sempre dalla parte del Sì. I politici sono sempre dalla parte del Si. I filibusti-finanzieri della Colf-industria sono sempre dalla parte del Sì. benettontronchettigeronzicimoliscaroni annuiscono sempre. Entusiasmati dal loro conto corrente positivo. Sì!
Sono tutti dalla parte del progresso. Degli inceneritori, delle privatizzazioni di acqua, autostrade, comunicazioni, delle centrali nucleari, dei tunnel per rimanere in Europa e del ponte per ricongiungere la Sicilia alla Madre Patria, della Legge Biagi, delle esternalizzazioni, delle razionalizzazioni. Sprizzano ottimismo, gioia e tanta, tanta, ma mai sufficiente riprovazione per chi dice No.
Il No è provinciale, infantile, di chi non ha ancora capito, tipico di quelli che hanno un giardino e non un posto macchina. Dei Nimby, dei No-Global, degli estremisti rispetto a chi sta al centro. Dei Valsusini, dei No-Tav, No-Tac, No-Parcheggi, No-Smog, No-Macchine, No-Consumi, No-Inquinamento.
Tutta feccia finanziariamente inutile. Dannosa per il business. Dannosa per le alleanze. E le alleanze sono sempre positive per chi ci guadagna. L’amministratore delegato di Abertis Salvador Alemany Mas, che dal nome ricorda Chico: Cico Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales, di Zagor, lo sa bene. Dopo l’operazione politica a novantagradi Zapatero(attivo)-Prodi(passivo), ha dichiarato: “Il problema è il sistema tariffario, non gli investimenti”. Sì all’aumento dei pedaggi, Sì all’azione che vola in Borsa. Ecco, questa frase è illuminante. Gli investimenti sono sempre a carico dei retrogradi del No e il pedaggio lo incassano sempre gli alfieri del Sì. I No non vogliono piegarsi. I Sì vogliono sempre procedere in avanti. Questa polarizzazione va invertita. Un No semplice non è più sufficiente. Bisogna andare oltre. E imparare a dire: “Sì: va a fanculo”.
Ps: Voglio ricordare Andrea Parodi dei Tazenda, un amico che ci ha lasciato.

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del 16 ottobre 2006