Il dipendente terapeutico

Cosa faremmo senza i nostri dipendenti? Diciamo la verità, ci sentiremmo più soli. La vita sarebbe migliore, è vero. Ma ci resterebbe dentro un senso di vuoto. La nostalgia del nulla. Senza dipendenti dello spessore culturale di un Buttiglione la nostra esistenza non sarebbe più la stessa. Quando lo ascoltiamo ci sentiamo meglio, sappiamo che se ce l’ha fatta lui abbiamo tutti, proprio tutti, una speranza, un futuro. E’ un dipendente terapeutico, fa miracoli, risolleva i depressi, rianima gli aspiranti suicidi, resuscita le speranze in chi le aveva perdute per sempre. Un blogger lo ha intervistato sui pregiudicati in Parlamento e lui ha risposto, con filosofia.
Caro Beppe,
due settimane fa sono stato invitato a Vasto, in occasione della festa di Italia dei Valori, per seguire l’evento. Di Pietro ha voluto concedere a me e ad altri blogger l’accredito stampa, pertanto ho avuto la possibilità di avvicinare qualche nostro dipendente.
Attraverso il mio blog ho lanciato l’iniziativa “Giornalismo Diretto”: ho chiesto ai miei lettori di consigliarmi qualche domanda da rivolgere agli ospiti che sarebbero intervenuti e così ho fatto, telecamera alla mano.
Ti vorrei segnalare due video particolarmente divertenti, riguardano uno il dipendente dell’Udc Rocco Buttiglione, l’altro il dipendente dell’ambiente Pecoraro Scanio. Al primo ho chiesto come facciamo a fidarci di un Parlamento in cui siedono 25 condannati in via definitiva: la risposta è stata “Li hanno eletti gli Italiani, se li tengano“. A parte il fatto che mi son sentito, come italiano, trattato da imbecille, e a parte l’illuminante, filosofico e intellettualmente onesto invito, anche a lui ho provato a spiegare che in realtà noi abbiamo solo potuto delegare un partito alla scelta dei nostri rappresentanti…e anche lui ha fatto lo gnorri. Al secondo ho rivolto la domanda su Scaroni che hai lanciato tu dal blog: quando lo mandiamo a casa? Pecoraro Scanio ha risposto che ci deve pensare il Governo, che fosse per lui licenzierebbe tutti e così via…ho provato a spiegargli che fare il Ministro significa anche stare nel Governo, ma non sono riuscito a concludere la frase. Altri sono stati altrettanto “esilaranti”, come Formigoni che non ci voleva credere (sempre sui condannati); magari guardali nei giorni di pioggia, potrebbero tirare un po’ su il morale.” Marco Canestrari.