L’orgia della Borsa

I consigli dei consiglieri di Telecom Italia non l’hanno portata molto lontano. Non hanno la stoffa di Robert Duvall nel Padrino. Marlon Brando lo pagava per ascoltarlo. Questi sono stati pagati per ascoltare il tronchetto. In questi anni di buona sorte sono sempre stati d’accordo con il loro presidente. E lo sono anche ora nella cattiva sorte. Ammirevoli nell’incorporo del 2005, nello scorporo del 2006 e, spero, molto presto, anche nell’andata di corpo. L’82% degli azionisti forse non è del tutto in sintonia con loro. Ma non si possono recepire le istanze di tutti: il 18% basta e avanza. I giornali parlano di intercettazioni passate attraverso i vertici Telecom, di fatture di milioni di euro pagate a società indiziate di spionaggio. Il consiglio nulla sapeva? Nulla sentiva? Nulla vedeva? Delle due l’una. O sapeva e ha taciuto e va rimosso. O non sapeva e allora va comunque rimosso per incapacità.
La mappa di Telecom, aggiornata a marzo 2006, che ho presentato in parte durante i miei spettacoli, è un’orgia. Le stesse persone sono ovunque nella Borsa, consiglieri e sindaci, multiruolo, multigettone.
La figura va un po’ spiegata. Al centro c’è la Telecom, intorno ad essa, nel primo cerchio, i suoi consiglieri, collegati con una linea verde, e i suoi i sindaci collegati con una linea viola. I consiglieri e i sindaci presenti anche in altri consigli hanno una linea verde o viola che li collega alle società del secondo cerchio. Nel terzo cerchio ci sono i consiglieri presenti in almeno due società collegate a Telecom.
La mappa allegata
va ingrandita per leggere i nomi.
Buona lettura e buoni investimenti.

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