Nazismo editoriale

L’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche in Italia, ha pubblicato una pagina a pagamento su alcuni quotidiani. Ha paragonato Israele alla Germania nazista. I bombardamenti del Libano sono stati un grave errore che ha colpito i civili e creato dal nulla migliaia di nuovi terroristi. Ma Hitler è stato un’altra cosa. I confronti dell’Ucoii sui morti: Marzabotto uguale Gaza, Fosse Ardeatine uguale Libano sono improponibili. Molti ebrei, israeliani e non, hanno attaccato la politica di Israele in Libano. Nessuna autorevole voce musulmana si è espressa invece contro la volontà dichiarata di Hezbollah di eliminare lo Stato di Israele.
L’Ucoii non è da biasimare. Ha scritto quello che pensa. Ma quello che pensa non era pubblicabile. I giornali che lo hanno permesso andrebbero perseguiti per istigazione all’odio razziale a pagamento. Il grande alibi del multiculturalismo.
Nessun giornale italiano ha voluto pubblicare l’elenco dei condannati in via definitiva in Parlamento. Ho dovuto riparare all’estero con l’Herald Tribune. Nessun giornale italiano ha voluto pubblicare l’elenco degli sponsor della Nazionale di calcio con un invito al boicottaggio.
Se non tocchi i politici e gli interessi economici puoi pubblicare di tutto. C’è stata, è vero, qualche eccezione con le intercettazioni. Che hanno dimostrato che in torta ci sono tutti. Banche, partiti, aziende, giornali. Ma il nuovo governo ha messo rimedio a questa anomalia democratica con la legge sulle intercettazioni. Legge che prevede sanzioni severe per editori e giornalisti che pubblicano conversazioni intercettate. Ho il dubbio che il precedente governo sia rimasto in carica e il lavoro sporco (indulto, intercettazioni) lo facciano dei prestanome. Ma forse il nome è sempre lo stesso: Letta primo e Letta secondo. Una dinastia.