Fate l’amore, non fate la guerra

Quante guerre si sono combattute in nome o a causa delle religioni? La religione dovrebbe portare la pace, l’amore universale, non l’odio. Ragiono ad alta voce, a casa mia. Non ho nessuna pretesa di sostituirmi ai grandi pensatori, ai filosofi. Ma questa contraddizione delle religioni che vogliono la pace e per una serie di casi sfortunati producono le guerre non la capisco. Non riesco a venirne a capo. Poi, però, vedo i volti dei cardinali, dei mullah, dei rabbini e penso che sono tutti uomini, solo uomini. Alle quote rosa non ci pensano nemmeno.
E forse questa è una chiave. L’esclusione delle donne dal potere religioso, la loro subordinazione all’uomo quando è possibile. E, insieme a questo apartheid religioso, un terrore del sesso, la volontà di controllarlo. Negli stessi credenti oltre che nelle organizzazioni religiose. Il sesso a norma di regolamento. Chiaro che se uno non scopa poi diventa nervoso. Certo bisogna moderarsi, ma sotto le lenzuola ognuno dovrebbe sentirsi libero di comportarsi come crede. “E’ come stare calmi quando si fa all’amore” cantava Jannacci.
Il fanatismo religioso è spesso sessuofobo, mai visto una pornostar che pretenda di spiegare agli altri cosa è bene o cosa è male. La guerra si combatte anche scopando bene e di più. Un antidoto che produce effetti collaterali come il relax, la pace interiore e il rispetto per il diverso. Il sesso fa bene a te, al tuo partner e anche alle relazioni internazionali.