Chi evade le tasse è tre volte ladro

Immagine: nolaj.ca

Chi evade le tasse è tre volte ladro.
La prima volta perchè sottrae risorse alla comunità in cui vive. Risorse che non potranno essere destinate a scuole, ospedali, strade. La seconda perchè altri cittadini devono pagare di più a causa sua. La terza perchè comunque il triladro usa le strutture del Paese a sbafo.
Evadere le tasse è come rapinare, anzi meglio, è una rapina senza rischio: al posto del palo ci sono i politici.
Pubblico una lettera sull’argomento.

“Caro Beppe,
sono anche io un ligure (trapiantato per lavoro a Milano, ma o prima o poi tornerò). Ho un argomento molto di moda ma che in realtà nessuno affronta mai seriamente: l’evasione fiscale, che è il primo problema del nostro Paese.

Tutti i governi lo mettono all’ordine del giorno ma, destra o sinistra non importa, e’ la solita presa per in giro.
Infatti risolvere l’evasione fiscale significherebbe perdere
immediatamente tutti i voti di intere categorie.

E mi spiace scrivere i soliti luoghi comuni, ma in Italia le tasse vengono pagate solo dai dipendenti.
Come e’ possibile che i 2/3 dichiarino da 6.000 a 15.000 Euro all’anno ? Come e’ possibile che ci sono solo 50.000 persone che dichiarano più di 200.000 Euro all’anno?
E solo 150.000 persone dichiarano tra 100.000 e 200.000 Euro all’anno? Conta solo i notai, i dentisti, i farmacisti gli oculisti e gli avvocati e i concessionari di auto che sicuramente guadagnano queste cifre: sono sicuramente più di tutti i contribuenti citati sopra.
E infatti nell’ultimo anno sono state vendute in Italia più di 100.000 auto di lusso e ci sono 70.000 panfili di più di 17 metri.

Io sono dipendente di una multinazionale e non mi lamento per nulla di quello che guadagno, anzi ritengo di avere un ottimo stipendio, sono nella categoria tra 100.000 e 200.000, ma sentendo queste statistiche mi dovrei sentire uno dei pochi ricchi italiani, e invece sono uno qualsiasi e ci sono sicuramente tantissime persone che guadagnano molto più di me e non pagano nulla (e si vede anche dalle auto, dalle case e dal tenore di vita che mantengono).

E lasciami aggiungere che la lotta all’evasione non è impossibile come ci vogliono fare credere, ma e’ semplicissima, basterebbe che la Guardia di Finanza vada a controllare tutti quelli che dichiarano tra 6.000 e 10.000 euro all’anno, e questi o sono tutti ospiti di ostelli pubblici e mangiano alla mensa della Caritas o, a seconda della casa in cui vivono e dell’auto con cui viaggiano sono tutti liberi professionisti o commercianti che evadono il 99% di quello che guadagnano.

Mi ricordo che all’università io pagavo la fascia più alta della mensa ma usavo treno e tram, e d’estate lavoravo in spiaggia per guadagnare qualcosa, i figli di operai erano in fascia 2 o 3 e c’era tutta una lista di amici che avevano la fascia più bassa, o che addirittura mangiavano gratis e avevano la camera alla Casa dello studente gratis, però venivano in università con la coupè nuova o col suzukino…. indovina cosa facevano i papà?

Inoltre oggi con semplicissimi mezzi informatici si è in grado di scrivere programmi che automaticamente incrociano i dati e segnalano alla Guardia di finanza le denunce dei redditi da controllare, alcuni esempi potrebbero essere chi denuncia 10.000 euro all’anno ed ha intestate 3 case o auto, e paga 1000 euro all’anno di ICI, oppure ha intestate utenze telefoniche ed energetiche con bollette per più di 400 euro la mese. Oppure controllare le denunce di chi (persone o ditte) risulta avere intestato barche da 10 metri e auto di lusso. Inoltre controlli sulle imprese in cui sistematicamente per anni i proprietari guadagnano meno dei dipendenti o imprese che per anni di seguito danno utili ridicoli. Insomma ci sono centinaia di criteri semplici, chiari e facili da implementare, ora che le denunce dei redditi sono informatizzate, occorre solo la volontà di farlo!

In altri paesi Europei esiste comunque una evasione fisiologica che non si può eliminare, ma il problema e’ enorme in Italia, per vari motivi, per la nostra mentalità e per la particolare situazione dell’Italia, l’unico Paese con tantissime aziende piccole o medie. Ciao”.

C.R.