Cervello à la coque

Alcuni ricercatori hanno messo un uovo in un portauovo di porcellana tra due cellulari. Quindi li hanno messi in comunicazione tenendoli accesi.
Nei primi 15 minuti non è cambiato nulla.
Dopo 25 minuti il guscio dell’uovo ha cominciato a scaldarsi.
Dopo 40 minuti la parte bianca dell’uovo era solida.
Dopo 65 minuti l’uovo era ben cotto.
Questo esperimento rivela il vero motivo della decadenza dell’Italia. Il primo Paese al mondo per la diffusione dei telefonini. Le radiazioni ci hanno fuso il cervello.
E’ la seconda volta che andiamo in confusione mentale dopo l’avvelenamento da piombo che colpì l’impero romano.
Le compagnie telefoniche negano che ci sia un collegamento tra tumori al cervello, o anche semplici emicranie, e l’uso del telefonino. Ma credo che chiunque lo usi per alcune ore durante la giornata possa testimoniare qualche cedimento del pensiero.
Esiste poi una prova inconfutabile dei gravissimi danni provocati dalle radiazioni: Francesco Cossiga. Il grande sardo infatti ha trenta telefonini e non dorme mai senza tenerne uno sotto le coperte. Se rassodano le uova, chissà che effetti avranno in altre parti del corpo, dopo una certa età la speranza è l’ultima a morire.
I bambini non dovrebbero usare i telefonini, il loro cervello è in formazione e se è vero che non ci sono prove che dimostrino danni cerebrali, è vero anche il contrario e gli effetti a medio lungo termine non sono noti. Io uso il cellulare, è un vizio che cercherò di eliminare o almeno di contenere. Quando parlo per due o tre ore durante il giorno, la mattina dopo ho sempre mal di testa.
I politici sono i più grandi terminali di radiazioni da cellulare.
Quando vedete sui giornali o in televisione un politico con l’espressione da pesce bollito (non sto pensando a Mastella) adesso sapete perchè. Ma non tutto il male viene per nuocere. Con due cellulari possiamo sviluppare un effetto Viagra e se finisce il gas ci possiamo sempre scaldare l’acqua per la pasta.