Primarie dei Cittadini: sanità. Antonio Di Pietro

Le Proposte per la Sanità per le Primarie dei cittadini hanno avuto molti contributi, sia su questo blog, che sul sito www.partecipasalute.it
Nei prossimi giorni pubblicherò il documento finale sulla Sanità con le integrazioni.
Antonio Di Pietro è stato l’unico a rispondere alle Proposte per la Sanità e ne pubblico la lettera.
Il prossimo appuntamento per le Primarie dei Cittadini sarà dedicato all‘informazione.
Caro Beppe,
rispondo alle tue Proposte per la Sanità.

Accesso gratuito al Servizio Sanitario Nazionale. Il mio obiettivo e dell’Italia dei Valori è l’abolizione di ogni forma di contribuzione diretta (ticket) da parte dei cittadini. Questo è il risultato ultimo da raggiungere, ma é chiaro che per realizzare tutto ciò dovremo fare i conti con le casse svuotate dello Stato. Non so quindi se sarà possibile recuperare da subito le risorse per realizzare questo impegno, ma é certo che nel frattempo si dovrà prevedere una partecipazione diretta dei cittadini proporzionale alle possibilità di ognuno.
Promozione all’uso di farmaci generici, proibizione di incentivi economici sulle vendite agli informatori “scientifici” e rafforzamento dei controlli volti ad impedire ogni forma di possibile corruzione nell’ambito medico: su questo punto sono assolutamente d’accordo. Intorno alla salute il giro di affari e interessi ha raggiunto quote stratosferiche, è quindi imperativo vigilare sul comportamento delle lobby farmaceutiche.
Separazione delle carriere dei medici tra pubblico e privato. La questione non é di così facile soluzione. Il precedente governo di centrosinistra aveva cercato di affrontarla, ottenendo una soluzione intermedia: la regolamentazione dell’attività professionale privata all’interno della struttura pubblica.
Ed é solo così che i migliori professionisti possono continuare ad esercitare nelle strutture pubbliche, quindi a disposizione di tutti e non solamente nelle esclusive cliniche private, appannaggio di pochi. Inoltre con questo sistema, lo Stato può ricevere un guadagno dall’attività privata del medico.
Quello che fa un professionista, avvocato o medico che sia, dopo il suo orario di lavoro, non dovrebbe riguardare lo Stato. Ma é certo che si deve impedire che attività pubbliche e private entrino in conflitto tra loro e che i fondi destinati alla struttura pubblica vengano dirottati su quella privata. Per rendersi conto degli aberranti abusi a cui si é arrivati in questo settore, basta guardare l’ultimo film/inchiesta di Bianchi e Nerazzini “La mafia é bianca” sulla situazione della sanità in Sicilia.
Valutazione sistematica delle liste di attesa, pubblicità on line dei risultati. Siamo assolutamente concordi con questa proposta. Le modalità tecniche per realizzarla andranno definite, ma questo problema é stato ripreso esplicitamente nel programma dell’Unione, che parla di : “scandalo della sanità a due velocità[…..] uno dei punti più odiosi” dell’attuale sistema sanitario nazionale dove “oggi un malato non é libero di scegliere tra sistema pubblico e privato, ma é costretto (aggiungo io, se può permetterselo!), a pagare privatamente le prestazioni[…], per i tempi lunghissimi nelle lista di attesa”.
Lotta al dolore. Sono pienamente d’accordo sulla necessità, ormai non più rinviabile, di prevedere tutte le misure necessarie a rimuovere gli ostacoli, burocratici ed amministrativi, all’uso di tutte quelle sostanze necessarie alla terapia del dolore. Purtroppo il nostro Paese soffre ancora di un ritardo culturale, retaggio di una superata tradizione cattolica, che di fatto ha condizionato l’atteggiamento dei nostri medici rispetto alla sofferenza del paziente.
Ogni reparto, soprattutto quelli pediatrici, dovrebbe a mio avviso prevedere la figura di un medico dedito esclusivamente alla terapia del dolore, attento cioè alla qualità della vita dei pazienti, come già avviene in altri Paesi europei.
Attuazione di una politica sanitaria nazionale di tipo culturale, il sostegno alla ricerca sugli effetti sulla salute delle disuguaglianze sociali e inquinamento ambientale, la valutazione dell’impatto sanitario delle politiche pubbliche, così come il monitoraggio dei perversi effetti della “devolution” sull’equità e le disparità regionali: tutti punti assolutamente condivisibili che già rientrano sostanzialmente nel programma dell’Unione.
Italia dei Valori, infatti, insieme agli altri partiti di centrosinistra, si propone esplicitamente di “promuovere l’obiettivo di “valutazione di impatto salute” a cui subordinare la coerenza di tutti i provvedimenti di politica economica, a livello nazionale ed europeo”.
Grazie per l’ospitalità! ”

Antonio Di Pietro, presidente Italia dei Valori – www.antoniodipietro.it