Il piffero di montagna

Piero Ricca, il giornalista che urlò “Puffone” all’elefantino nel Palazzo di Giustizia di Milano, e che per questo fu condannato, ha fatto un’incursione ad una conferenza di Fassino.
Piero Fassino parla di priorità del lavoro, della centralità del lavoro, dell’importanza del lavoro, insomma del lavoro.
Ricca lo interrompe, gli urla se ha intenzione di mettere mano alla legge sul conflitto di interessi per non consentire più a nessuno di essere eletto e di governare grazie alle televisioni.
La risposta di Fassino: “la legge sul conflitto di interessi non dà lavoro a nessuno” e “vanno definite quali sono le priorità di chi vuole governare questo Paese”.
Ricca aggiunge: “Cinque anni e non l’avete fatta (la legge sul conflitto di interessi), Berlusconi è al Governo anche grazie a voi“.
Con una legge sul conflitto di interessi, senza le televisioni ad personam, questo governo non sarebbe durato sei mesi. Invece è durato cinque anni.
Ma questa non è la priorità dei Ds, come già affermò a suo tempo D’Alema, per loro Mediaset è una risorsa del Paese.
Ma questi di chi fanno gli interessi?
Dei loro elettori o dell’elefantino?
Senza libera informazione non c’è democrazia, non è possibile attuare nessun programma di governo, non è possibile stabilire alcuna vera priorità.
Senza libera informazione abbiamo però avuto Fazio, Consorte, l’appoggio sconsiderato alla Tav in Val di Susa.
Del resto è nella loro natura, al punto di non ritorno tirano sempre dritto.