L’anno del cassonetto

C’è una buona abitudine a fine anno.
Buttare via le cose vecchie dal balcone sulla macchina di sotto o, più sobriamente, regalarle spacciandole per nuove/antiche a qualche amico o parente o, scelta più moderna, smaltirle nella raccolta differenziata.

Casini, come sempre, ha voluto anticipare tutti (ma questa è una delle sue qualità innate) e si è riciclato, come testimoniato dalla fotografia, nella nettezza urbana senza aspettare la fine dell’anno.

Lui c’entra.

C’entrava quando ha espresso la sua solidarietà a Dell’Utri dopo la condanna in primo grado per associazione mafiosa.

C’entrava quando ha chiesto spiegazioni sulle intercettazioni telefoniche alla Procura di Milano in cui era citato anche un Caltagirone, famiglia della sua attuale compagna.

C’entrava, nel suo ruolo istituzionale di presidente della Camera, all’approvazione della legge truffa elettorale.

C’entrava in prima pagina del Corriere dell’ultimo dell’anno, dedicata a lui e alle sue dichiarazioni (che vergogna Mieli).

Non tutti sono dei galantuomini come Casinicassonetto che, come dice lui stesso, è persona altamente responsabile.

Gli altri per farsi da parte hanno bisogno di un piccolo aiuto da parte degli italiani.

Fate la vostra lista e cominciate dai nostri dipendenti, dai monopoli, dai finanzieri alla tronchetti, dagli immobiliaristi, dai giornali, dalle televisioni.

Il 2006 può essere l’anno delle pulizie generali, diventiamo tutti operatori ecologici.
Riempiamo i cassonetti.