Il monaco di Monza

L’Espresso di questa settimana scrive, a proposito di Telecom, che “Grillo aveva avvertito tutti“, che “Grillo ha anticipato il motivo con cui gli analisti finanziari hanno spiegato l’ondata di vendite del settore delle telecom”.
Belin, e io che lo dicevo solo per scherzo!

Ieri, a Milano, nella sede di Banca Intesa, si discuteva di un tema centrale per noi cittadini: “Sviluppo o declino: il ruolo delle istituzioni“. Erano presenti i dipendenti Rutelli, Fassino e Follini. E con loro il tronchetto dell’infelicità che ha rilasciato queste appassionanti dichiarazioni:
“Vorrei che si evitasse di confondere e accostare tra loro persone che non hanno né storie, né valori, né responsabilità in comune
La sottile allusione era rivolta a Gnutti che era consigliere, insieme a lui, in Olimpia, e a Consorte, consigliere, insieme a lui, in Telecom e che, quindi, condividevano, almeno in queste società, una responsabilità in comune. O non lo sapeva?
“Chiariamo una volta per tutte: c’è stata una Telecom pre-acquisizione da parte della Pirelli e una post-Pirelli
Su questo non si può che essere d’accordo. Infatti, sempre secondo l’Espresso, il debito della società è arrivato oggi a 42 miliardi di euro. Questo dopo aver venduto Seat PG, Telespazio, Finsiel, gli immobili, eccetera, eccetera.
Di quanto è salita l’occupazione nel gruppo da quando c’è il tronchetto? Quanti erano invece gli occupati sotto la gestione di Colaninno?
“Appena ci siamo messi al lavoro per risanare abbiamo trovato anche spiacevolissime sorprese
“Immaginavamo che certe minusvalenze fossero solo errori gestionali”
Minusvalenze? Sorprese? E noi che pensavamo che avesse fatto un’approfondita analisi prima di comprare la Telecom, invece no. Che sorpresa!
“Di questi compagni di viaggio che mi sono trovato ad avere, e certo non ho cercato, intanto si occuperanno gli avvocati”
Ma il compagno di viaggio Gnutti chi lo ha cercato e ricercato? Che irriconoscente! E’ proprio vero che gli amici si vedono nel momento del bisogno.
Il tronchetto furioso ha poi concluso:
“E’ il momento che chi, in politica, si è sempre regolato con onestà si separi in modo netto dai disonesti“.
E qui, come la Monaca di Monza con lo sciagurato Egidio, Fassino sorrise e, sventurato, lo applaudì.

Prima applaudiva Consorte