Capitani coraggiosi

Ho deciso di fare il capitano coraggioso, quello, che se un presidente del consiglio gli offre una grande azienda statale, la compra a debito con i soldi delle banche.
Il debito poi lo scarica sulla società e, in seguito, se la vende , ci fa pure i soldi, la plusvalenza.

Io il coraggio ce l’ho e chiedo a questo governo di vendermi la sua quota nell’ENI e a Banca Intesa, Unicredit e San Paolo IMI di prestarmi i soldi.

Non possono dirmi di no.
Lo fanno tutti.
Lo hanno fatto i capitani coraggiosi con la vendita di Telecom Italia, lo ha fatto il tronchetto con la ri-vendita di Telecom Italia.
Perché io no?

L’Italia è una terra di navigatori, santi e altre cose che non mi ricordo, ma anche di capitalisti senza capitali come ha scritto Newsweek.

Capitalisti con le pezze al culo che comprano le società indebitandole, che per rientrare del debito non fanno investimenti, che pensano solo al valore puntuale dell’azione in borsa, che vendono a pezzi la società per fare i risultati e alla fine, quando ci hanno guadagnato abbastanza, passano la mano.

Ebbene, io credo di essere capace di fare il capitano coraggioso senza alcun problema.
Mi manca solo un dalemino.