Ruspe al Bosco di Gioia

foto: ruspe al Bosco di Gioia

Infaticabili, gli amministratori-dipendenti di Milano tagliano gli alberi anche durante le feste.
Gli alberi sono quelli del piccolo Bosco di Gioia, tra i pochi sopravvissuti in una città di cemento, che assomiglia sempre di più al suo Cimitero monumentale.
Gli alberi sono molesti, perdono le foglie, le bacche. Sporcano.
Impediscono i parcheggi e quando nevica possono perfino danneggiare le auto in sosta con la caduta di qualche ramo.

Gli alberi di Gioia sono anche peggio degli altri.
Sono una testimonianza del verde che c’era una volta a Milano. Una testimonianza ingombrante, imbarazzante per i dipendenti FormigoniAlbertiniPenati.

foto: veduta aerea Bosco di Gioia

Meglio cementificarli con un bel palazzo della Regione Lombardia.
Questo proprio a Milano dove in ogni portone ci sono cartelli con uffici in vendita o in affitto, dove interi palazzi sono vuoti. Dove gli alberi sono una rarità e quelli che ci sono sono moribondi (una buona ragione per tagliarli).
Dove da Piazza del Duomo a Piazza Castello non c’è un cespuglio, un albero.

Il Bosco di Gioia è un patrimonio dei milanesi, di cemento non ne vogliono più.
Oggi al Bosco di Gioia c’è un presidio per impedire la scomparsa di questa piccola oasi, ci sono dei cittadini milanesi, Dario Fo, il gruppo di Meetup di Milano.
Un uomo è salito su un albero.

foto: uomo su un albero del Bosco di Gioia

Io non ci sono. Sono bloccato a Genova dalla neve, ma è come se fossi lì.
Coraggio. Beppe Grillo.