Il curriculum vitae dei nostri dipendenti

Vignetta di: Davide Zamberlan

I nostri dipendenti non sono stati del tutto d’accordo con la pagina Parlamento Pulito pubblicata sull’International Herald Tribune.

Alcuni hanno detto che non si fanno giudicare da un comico.
Alcuni hanno detto che rispondono solo ai loro elettori.
Alcuni hanno detto che questa è una gogna mediatica.
Alcuni hanno detto che in fondo il loro reato non è così grave.
Alcuni hanno detto che non bisogna confondere la politica con la giustizia.
Alcuni hanno detto che questo è un misto di moralismo e giustizialismo.
Alcuni si sono offesi, non si fa così!

Tutti i giornalisti hanno citato e intervistato solo i parlamentari con i reati più lievi, gli altri se li sono dimenticati!
E tutti i parlamentari si sono dimenticati di dire che l’iniziativa è venuta da voi e che i soldi li avete messi voi.
Ma voi chi siete, se non semplici cittadini?

Cittadini che per farsi assumere devono avere la fedina penale pulita e un curriculum vitae in cui si dimostra di avere le capacità per fare quel lavoro.

Nell’elenco dei 23 ci sono persone finite in galera, persone che sono state condannate per gravi reati, persone interdette fino al 2009 al voto, che lavoro avrebbero trovato con un curriculum vitae del genere se non quello del parlamentare?

La legge truffa elettorale (avete notato che nessuno ne parla più, né a destra, né a sinistra?) ci impedirà di scegliere il candidato. Il partito potrà mettere in lista chi vuole, pregiudicati, prescritti, indagati.
Questa legge truffa non deve passare.

Va invece proposta una nuova legge, che accanto al nome del candidato dipendente, aggiunga obbligatoriamente la sua fedina penale.
Il cittadino potrà scegliere il pregiudicato che preferisce.