Calcio e cambiali

Foto: Cambiale fiorentina del 1800

L’Inter di Moratti e del tronchetto dell’infelicità, quest’ultimo onnipresente sui giornali a spiegarci che la banda larga è il futuro dell’Italia quando negli altri Paesi è già presente, e nelle università ad ammorbare gli studenti con i suoi discorsi, ha avuto un lampo di genio.

Ha avviato un’operazione di “alta tecnica finanziaria”. Ma vediamo i fatti.

L’Inter ha chiuso il bilancio in rosso per 118 milioni di euro. Mi immagino Moratti, Tronchetti, Buora e Facchetti chiusi nella stanza a chiedersi: “e adesso che si fa?”

Facile, basta un po’ di finanza creativa:

• Si cede in leasing per 10 anni il marchio neroazzurro ad una banca (Banca Italease)
• Italease da’ in cambio 160 miloni di euro all’Inter
• L’Inter si impegna a riprendersi il marchio con dieci comode rate e una commissione. E paga subito il 20% a Italease pari a 32 milioni.
• 160 milioni incassati, 32 milioni di euro pagati, marchio ceduto in leasing e un po’ di cambiali da pagare e il rosso dello scorso anno non c’è più.

E bravi Moratti, Tronchetti. Avete aperto la strada ad un nuovo miracolo italiano basato sulle cambiali.

Massimo Moratti mi ha inviato questa lettera che pubblico e della quale lo ringrazio.

“Caro Beppe,

nel tuo Blog dell’11/11/05 ho trovato una notizia riguardante me, Tronchetti e l’Inter in generale, a proposito di una operazione di leasing con la Banca Italease. Mi permetto di risponderti personalmente per confermarti che abbiamo studiato questa possibilità, con la Banca da te citata, ma che non siamo arrivati a nessuna conclusione. Per quanto riguarda, invece, le perdite di bilancio dell’anno scorso, sono state già da me e dagli altri azionisti appianate e così anche quelle potenziali dei primi mesi dell’anno in corso. Rimane lo studio per valorizzare patrimonialmente il marchio dell’Inter, cosa che continuo a considerare una buona opportunità per la Società. Quindi, purtroppo, il miracolo finanziario a cui accennavi non è accaduto e non può accadere.

A presto. Grazie.”

Massimo Moratti