Il politico e i suoi lacchè

Il ruolo del politico è uno solo, quello di servire lo Stato. Il politico (ma perché chiamarlo ancora così?) è un nostro dipendente. Dipende dai nostri voti, dalle nostre tasse(con cui gli paghiamo lo stipendio), dai programmi che noi proponiamo o approviamo e che deve unicamente limitarsi ad eseguire.

Se il politico è nostro dipendente come è possibile che noi siamo a nostra volta suoi dipendenti e che, nella sostanza, faccia il c..o che gli pare? E’ peggio di un 69, infatti è un 90 gradi.

Dobbiamo abituarci a pensare al politico come a un nostro dipendente, le sue dichiarazioni non ci devono interessare, ma solo i fatti.
Non può prendere iniziative importanti senza consultarci.

Un dipendente che fallisce tutti i suoi obiettivi è licenziato dal datore di lavoro. Questo governo li ha falliti tutti ed è ancora lì.

La domanda corretta allora è: perché è ancora lì?
La mia risposta è che non siamo in democrazia. Chiamiamola con il suo vero nome: plutocrazia.
Comanda il denaro, chi ha soldi diventa deputato, capo del governo, può comprare pacchetti di voti, l’informazione, la televisione, i giornalisti.

E noi? Schiavi in casa nostra vediamo le dichiarazioni dei nostri dipendenti ogni sera per un quarto d’ora, le osservazioni compite dei loro lacchè, e ne veniamo incantati.
Va a finire che pensiamo pure che siano loro i padroni delle nostre vite.

Dobbiamo fare un salto di livello e pensare che il nostro futuro dipende da noi, non da loro, i nostri dipendenti.
La Rete in questo ci dà una mano, ma vanno cambiate anche le leggi, i padroni dei media non possono fare politica, anzi non devono neppure più esserci padroni dei media.

Avviso per l’appello Parlamento Pulito.

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Causale: Parlamento Pulito