Un comico a capo del WTO?

Pubblico il comunicato stampa realizzato da alcune delle principali associazioni del terzo settore per proporre la mia candidatura a Direttore Generale del WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio).

WTO: METTIAMO UN GRILLO NELLA TESTA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE!

Beppe Grillo alla carica di direttore generale della WTO, la nostra alternativa all’ultraliberista Pascal Lamy.

Roma, 17 maggio 2005 – Il 26 e 27 maggio i rappresentanti dei 148 paesi membri dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto in inglese) si riuniranno nella sede di Ginevra per nominare il prossimo Direttore generale dell’organizzazione maggiormente responsabile della svendita al mercato dei servizi pubblici essenziali, della liberalizzazione e privatizzazione dell’acqua, della trasformazione dell’agricoltura e del cibo da diritto umano in merce.

Tradewatch, l’Osservatorio italiano sul commercio internazionale promosso da Campagna Riforma Banca Mondiale, Crocevia, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Gruppo d’Appoggio al Movimento contadino dell’Africa occidentale, Mani Tese, Rete Lilliput e Roba dell’Altro mondo fair trade, con l’ARCI e Legambiente hanno individuato il loro candidato ideale.

Alla guida della WTO vogliamo una persona in grado di trasformarla nell’organizzazione mondiale dell’ambiente, dei diritti sociali e del commercio giusto, fissando regole vincolanti che subordinino il libero mercato alla qualità, alla difesa dell’ambiente e degli interessi delle comunità locali, alla promozione di uno sviluppo sostenibile con un riguardo particolare ai Paesi poveri, liberato dall’ossessione di proteggere gli interessi e i profitti di poche multinazionali.

Dopo la nomina di Paul Wolfowitz – di certo non un filantropo pacifista – a capo della Banca mondiale, istituzione che dovrebbe aiutare i poveri del pianeta, sembra ormai deciso che alla guida della WTO debba andare Pascal Lamy. E’ l’ex commissario europeo al Commercio, il principale responsabile del fallimento dei negoziati al vertice ministeriale del WTO che si è tenuto a Cancun nel settembre 2003. Fallimento dovuto alla testardaggine dell’Unione Europea, che non ha voluto ascoltare le richieste dei Paesi del Sud del mondo. Lamy è anche lo stesso che diceva di non volere aprire il “mercato” europeo dell’acqua e della fornitura dei servizi idrici alla concorrenza estera, mentre nello stesso tempo chiedeva a molti dei paesi più poveri del pianeta di aprirsi alle multinazionali Europee.

Questo mondo non e’ in vendita, e va governato collettivamente, non da poche lobby affaristiche che influenzano segretamente i negoziatori senza considerare gli interessi di miliardi di persone. Un Direttore Generale illuminato, ambientalista e democratico potrebbe finalmente riconoscere che il commercio non può prescindere dal rispetto e la tutela dei diritti umani, sociali, dei lavoratori e dell’ambiente. Che il Wto deve essere sottoposto ad un controllo esterno democratico e rispettare le decisioni delle agenzie specializzate dell’ONU che si occupano di queste stesse tematiche. Come primo passo, sarebbe necessario far entrare trasparenza e democrazia nelle stesse stanze del Wto, per fare in modo che nei momenti cruciali i rappresentanti dei paesi poveri non siano più esclusi ma siano finalmente ascoltati.

E’ giunto il momento di iniziare a parlare di esclusione di alcuni servizi essenziali, quali l’educazione, la salute e l’acqua dai negoziati commerciali, così come le questioni agricole non possono obbedire solamente ad una logica di puro commercio che distrugge i mercati locali in nome del “grande è bello”.

Nel corso degli anni, Beppe Grillo ha ampiamente dimostrato la propria attenzione e competenza riguardo all’ambiente, ai problemi economici e finanziari, alle innovazioni in economia, alle politiche di consumo critico.
In un club di ossessionati dal libero commercio c’e’ bisogno di un comico per tornare ad essere seri e guardare lontano per proteggere l’ambiente ed i diritti fondamentali di tutti sull’ unico pianeta che abbiamo.

Per maggiori informazioni sul Wto ed il commercio internazionale: www.tradewatch.it

Ore 17.30 aggiornamento di Beppe Grillo:
Sono felice di questa provocazione da parte di queste associazioni che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle Organizzazioni Internazionali, che cambiano la vita a miliardi di persone e rimangono enti semisconosciuti.