Principio di precauzione: per noi o per le aziende?

Periodicamente viene data pubblicita’ a studi molto rassicuranti sui rischi legati all’uso di cellulari.

Solitamente sono studi che riguardano la mutazione del DNA (ma noi abbiamo gia’ per conto nostro centinaia di mutazioni di DNA ogni giorno e ci difendiamo benissimo da questo!), oppure che riguardano gli effetti termici (ma allora non dovremmo neppure andare al mare!).

Dallo Studio Epidemiologico dei Campi Elettromagnetici (CEM), pubblicato sul Journal of Toxicology and Environmental Health Part B nel 2004, risulta invece un ragionevole collegamento tra il telefonino e il cancro.

Questo studio e’ una revisione degli studi fatti recentemente sui Campi Elettro Magnetici del telefonino, semplicemente analizzati con criteri diversi dal solito.

Considerando i casi di tumore alla testa, lo studio ha rilevato che per il neuroepitelioma esiste un rischio fino a 4,7 volte superiore al normale usando il cellulare 4-5 minuti al giorno!

Tra le conclusioni dello studio risulta inoltre che:

“basandosi sull’evidenza ad oggi, un elevato rischio collegato ai CEM da telefonini non si puo’ escludere, perche’ gli studi che hanno considerato ragionevoli tempi di latenza dei tumori hanno osservato un elevato rischio di neoplasie“.

Insomma, ancora una volta è stata introdotta una tecnologia prima che fossero certi i rischi che questa comporta.

Eppure gli esempi che avrebbero dovuto metterci in guardia non mancano: per esempio i CEM legati alla rete luce – bassa frequenza – sono stati riconosciuti come causa di tumori e leucemie, già a livelli di esposizione molto bassi, solo dopo 50 anni di uso!