Il silenzio e le parole del Papa

Foto: www.wsd.diecezja.krakow.pl/ absolw.htm

Perché la televisione e tanti giornali danno ora al silenzio del Papa uno spazio che non hanno mai dato alle sue parole?

Questo Papa criticò sia il comunismo sia il capitalismo, ma la televisione riportò solo la prima critica, tacendo la seconda.

Lui che il comunismo lo conobbe e combattè da vicino, disse in un’intervista a un ex-giornalista, ora deputato di Forza Italia, che non bisognava negare il granello di verità che anche il comunismo conteneva.

Erede di una Chiesa che condusse e legittimò per secoli l’invasione e gli stermini nel vicino Oriente, chiese scusa agli ebrei e ai musulmani per le colpe dei suoi predecessori.

“Mai più guerra”, disse il Papa tre volte in un discorso, condannando l’aggressione militare degli Stati Uniti e dei loro alleati all’Irak.
“O con Bush o con il Papa” titolò Famiglia Cristiana.
Eppure questo governo, che dice ogni giorno difendere i principi cristiani, ha scelto di stare con Bush, non con il Papa.

Perché ora che il Papa non può più parlare, le televisioni di questo governo lo usano per tappezzare l’intero palinsesto e per alzare gli ascolti agli spot pubblicitari?

Se avessero un minimo di rispetto per il Papa e per la sua avversione all’informazione commercializzata e alla dittatura dell’economia, sospenderebbero per un po’ tutti gli spot pubblicitari e al loro posto manderebbero in onda le sue parole.