“I Presidenti della giunta e del Consiglio Regionale, per le alte funzioni svolte, hanno diritto ad usufruire dell’abbonamento, dell’autista e dell’auto di servizio anche per i cinque anni immediatamente successivi alla cessazione delle funzioni”.
Sembra inventata.
Invece è vera: la Regione Puglia ha varato questa disposizione poco prima che i suoi due presidenti, Raffele Fitto di Forza Italia e Mario De Cristofaro di AN, perdessero le elezioni.
A Roma uomini del partito dell’ex presidente della provincia di Messina (Giuseppe Buzzanca, AN) stanno tenacemente cercando di cambiare le leggi nazionali, per evitargli la galera per peculato d’uso a cui fu condannato per avere usato l’auto di servizio per andare in viaggio di nozze.
Ora è un Sindaco sospeso; le sue funzioni sono svolte da un funzionario che parte due volte alla settimana da Pordenone per svolgere le attività di Sindaco.
Non è la prima legge concepita così: per risparmiare la meritata galera a qualche componente del proprio partito si fa una legge nazionale che risparmia la galera a centinaia di delinquenti politici e non politici, passati e futuri.
L’azione salvabuzzanca ha già implicato riunioni, votazioni, viaggi, corsi e ricorsi in Corte costituzionale e Cassazione richiedendo migliaia di costose ore di lavoro di centinaia di persone pagate dai contribuenti.
Propongo che in questi casi lo Stato paghi direttamente il viaggio di nozze, la dote e le fedi nuziali al governante che si sposa.
Costerà sempre meno che seguire l’iter legislativo salvatizio o salvasempronio.