Il MoVimento 5 Stelle ha le mani libere

di Filippo Nogarin (tratto dalla partecipazione a Fuori Onda su La7 di oggi)

Solo in un mondo alla rovescia si possono paragonare il caso di un sindaco che si è fatto beccare mentre trucca un bando e sta in carcere – senza ancora dimettersi – e uno che invece fa una scelta coraggiosa come quella di aprire alla magistrature le porte di una municipalizzata con 42 milioni di euro di debiti per cercare poi di salvare 300 posti di lavoro.
Quando noi abbiamo urlato, lo abbiamo fatto denunciando la gravità dei fatti compiuti degli esponenti del Pd. Forse conviene ricordarsi di mafia capitale, dove il Pd stava dentro a un sistema che ha dato vita alla quinta mafia italiana. Oppure vogliamo parlare di Trivellopoli con un partito che fa gli interessi dei petrolieri, dei lobbisti, dei propri amici, di tutti in pratica, tranne quelli dei cittadini e infatti non a caso si indaga sulla maggiore incidenza tumorale di tutta la zona che ha interessato l’inchiesta.
Sono stato io stesso ad aver anticipato che mi sarebbe giunto un avviso di garanzia e non dimenticate mai che sono stato io a portare i libri in tribunale e chiesto esplicitamente alla magistratura di fare luce su tutto.
Io sono certo della scelta politica che abbiamo preso, mandando l’Aamps in concordato preventivo. Ogni passo è stato fatto con molta accortezza.
La vera doppia morale è quella del Pd che mette sullo stesso piano uno che avrebbe truccato un appalto e si sarebbe mosso per far sparire le prove, tanto è vero che i magistrati gli hanno confermato la custodia cautelare in carcere, oppure un’altra persona, e parlo di Soru, che nonostante i grossi capitali a sua disposizione, briga per evadere il fisco. Ed è stato beccato. Dall’altra parte c’è un sindaco, io, che ha provato in ogni modo a salvare una situazione disastrosa che ci ha lasciato in regalo il Pd. Una azienda rifiuti con 40 e rotti milioni di euro di debiti frutto di una politica clientelare che ha riempito l’azienda di impiegati in ufficio lasciandola la senza operai. L’hanno praticamente spolpata e ora hanno anche il coraggio di parlare? Ma con quale faccia.
Non è mai esistito un automatismo tra avviso di garanzia e richiesta di dimissioni. Basta guardare al caso Guidi: l’ex ministro era addirittura parte lesa eppure le dimissioni le abbiamo chieste e sono state presentate perché c’è una responsabilità politica prima di una responsabilità giuridica. Noi non siamo giudici, per cui non possiamo giudicare il livello penale, ma quello politico sì. Io sono orgoglioso della mia scelta di aver fatto quello che nessun altro aveva avuto il coraggio di fare. Fino al mio arrivo la politica di Livorno ha sempre coperto tutti i buchi dell’azienda facendo pagare ai livornesi tutte le malefatte del Pd. Io ho detto basta e non ho sacrificato i servizi sociali per i miei cittadini per coprire i danni fatti dal Pd. Così sono riuscito anche ad avviare in via sperimentale un progetto di reddito di cittadinanza locale.
Credo che per tutti valga la presunzione di innocenza tranne che per i politici nel senso che quando prevale l’interesse privato, parlo di chi ruba, intasca mazzette, corrompe o si fa corrompere, il politico ha già tradito la sua missione e la fiducia che gli hanno consegnato i cittadini. A quel punto non c’è bisogno di attendere una sentenza definitiva, ci si deve dimettere, anche per restituire un minimo di dignità a una classe politica nota per farsi prioritariamente i fatti propri. Io se vedrò che nelle carte dei magistrati c’è qualcosa che non va, mi dimetterò immediatamente. Il sindaco di Lodi invece non si è dimesso nemmeno dalla galera e mi permetta di dire che sembra come alcune situazioni che conosciamo bene, con gente dal carcere che continua a comandare.
Lo ripeterò fino alla nausea: l’indagine nei miei confronti è dovuta ad un atto amministrativo fatto per salvare i lavoratori, le indagini che riguardano il Pd, e ricordo che sono in 102 a essere indagati attualmente, è per questioni di malaffare. C’è un abisso, che verrà ulteriormente allargato se alla fine il tribunale ammetterà il concordato e quindi verranno meno le accuse a me e al nostro assessore. Ma in ogni caso siccome noi non siamo affatto legati alla poltrona, per noi un politico è un portavoce dei cittadini, come ho già detto se dovessero emergere mie condotte che non sono riconducibili alla mia scelta politica di avviare Aamps al concordato le mie dimissioni sono già sul tavolo.
Su questa storia si agitano solo i nostri avversari e detrattori, non noi. Ci siamo ritrovati in una città come prima giunta non di centro-sinistra dal dopoguerra a oggi, ci siamo trovati un sistema contro, abbiamo preso il toro per le corna e abbiamo cominciato ad avviare dei cambiamenti seri. Solo chi ha le mani libere può prendere decisioni libere. E solo il Movimento 5 Stelle ha le mani libere.