L’articolo 18 della festa dell’Unità

“Alla Festa dell’Unità di Bologna tutto ci si immagina meno che i lavoratori degli stand vengano pagati 4 euro l’ora e in nero. L’ha raccontato una giovane barista al giornale online Zic. Fabio Querci, responsabile delle Feste, ha garantito che “L’attività responsabile non sarà più ospitata”. Però intanto la brutta figura resta, anche perché la kermesse era già finita nel mirino della Forestale: due ristoranti usavano prodotti surgelati senza avvisare i clienti.
A raccontarci la storia è una studentessa che ha lavorato per alcune sere in uno degli stand privati che, durante la Festa, si affiancano a quelli gestiti dai volontari del Pd e da varie associazioni: puro business, insomma. La chiameremo Serena: nome di fantasia, che dovrebbe piacere al segretario Renzi. Il quale, magari, davanti a Serena c’è anche passato
Raccontaci la tua breve esperienza lavorativa alla Festa dell’Unità.
Ho lavorato per tre sere: le prime due per nove ore e la terza per sette ore, senza pause. In tutto, ho guadagnato 111 euro. Quindi, più o meno, la paga era di 4,40 euro all’ora. Questo senza alcun tipo di contratto e, da quello che ho potuto capire, sono le stesse condizioni offerte a chi lavora lì per tutta la Festa, quindi quasi tre settimane“.
Per chi hai lavorato?
Per una persona che aveva preso in carico l’intero stand per poi affittarlo a diversi rivenditori. A detta sua, lo stand lo avrebbe preso in gestione pagando per metà in nero, ma su questo non ho informazioni dirette
Nelle serate in cui eri presente non c’è stato neanche un controllo?
In realtà sì. Una sera è arrivata la Guardia di finanza, che ha naturalmente scatenato il panico generale. Dopo essersene stati per un po’ in disparte, hanno fatto una multa per un solo scontrino… Che ipocrisia! E in tutto questo, il mio capo era venuto da me dicendomi che, se fosse arrivato un controllo, io avrei dovuto sfoggiare ‘il sorriso più grande del mondo’ e sperare che se ne andassero“.
Come ci si sente a lavorare in queste condizioni proprio alla Festa del Pd?
Di tutto questo io mi sentirei di mettere in risalto l’incredibile ipocrisia di tutto quel mondo: si riempiono la bocca di un sacco di cose e poi neanche alla loro festa di partito (che ormai sembra più un immenso parco dei divertimenti che altro) riescono ad essere, almeno un minimo, coerenti. Solo perchè appaltano la gestione degli stand ad aziende esterne forse credono di essere del tutto deresponsabilizzati dalle schifezze che accadono a pochi metri dal loro palco?“. uomoqualunque.net