L’esperanto è un’ottima idea dal punto di vista concettuale (una lingua veicolare facile da apprendere grazie all’assenza di eccezioni grammaticali), ma ha un grosso difetto… è veramente brutta. E’ brutta da vedere e brutta da ascoltare. E una lingua per essere viva deve essere pensata anche in senso artistico, cioè deve essere ALTAMENTE EUFONICA (visto che ci si prende il disturbo di crearla da zero, almeno che sia piacevole da ascoltare e parlare, no?). Da questo punto di vista il quenya di Tolkien è un esempio di lingua che si preoccupa di essere “gradevole” (ma non di essere semplice)… discutibile è anche la scelta di alcuni vocaboli, mica tanto intuitivi. Personalmente ritengo che il sanscrito avrebbe dovuto essere maggiormente preso in considerazione durante la continuazione del progetto dell’esperanto… è una lingua che possiede le radici linguistiche della maggior parte dei termini contenuti nelle lingue europee. Inoltre una lingua suona “elegante” e semplice nella misura in cui accosta poche consonanti tra loro, prediligendo il sillabismo semplice (una/massimo due consonanti seguite da una o due vocali) (vedasi appunto il sanscrito, il latino, il giapponese, ecc.)evitando codificazioni alfabetiche strane e apparentemente impronunciabili come “nietzsche” (tranquillamente trascrivibile con “nice”, “niche” o “niĉe”).
Ripeto, l’idea dell’esperanto è buona, ma è l’esperanto stesso ad essere proprio brutto.
Mille volte preferibile piuttosto l’atlango o l’interlingua (sebbene utile per capirsi solo tra italiani, spagnoli e portoghesi)… in quanto alle lingue esistenti, la migliore sarebbe l’olandese, poichè unisce la semplicità della grammatica inglese alla regolarità della pronuncia del tedesco… se il diffondersi delle lingue fosse determinato da funzionalità piuttosto che da egemonia economico/culturale, l’olandese sarebbe un’ottima lingua franca
Sono un esperantista.
Ammetto che talvolta l’esperanto è cacofonico (vedi il nesso consonantico sc=sz) ma non credo si possa dire che suoni davvero male!
In realtà l’esperanto si avvicina molto , moltissimo all’italiano (avendo molte parole in comune con esso) e credo che nessuno, proprio nessuno, possa dire che l’italiano è brutto.
Ho ottenuto l’attestato di esperanto attraverso lo studi online del corso KIREK che, secondo la normativa europea dovrebbe essere riconosciuto ufficialmente… ero orgoglioso e mi sono recato al centro nazionale del lavoro per aggiornare il mio “status” e inserire l’esperanto accanto al francese e inglese appresi a scuola.
L’operatore che doveva effettuare l’aggiornamento è caduto dalle nuvole e dopo i soliti 10-15 minuti impiegati a spiegargli che l’esperanto è una lingua a tutti gli effetti (benchè artificiale anche se in un certo senso lo è anche l’italiano… basti controllare come è nata dal toscano il nostro splendido idioma) il pover’uomo ha cercato nel sistema notando l’impossibilità di inserirlo perchè non in elenco…. ma scherziamo?!
“Inseriscilo tu quando fai il curriculum vitae”, questo il suo consiglio finale… che delusione!
Ho letto da qualche parte alcuni punti del programma 5 stelle, uno di questi prevede l’insegnamento della lingua inglese fin dall’asilo, ho visto anche un video con Beppe che ribadiva questo, poi ecco una discussione come questa che propone l’esperanto…. non è molto chiaro !
Quali sono le vostre intenzioni ?
Io mi considero un grillino esperantista……
Faccio spudorata pubblicità…
Se volete sentire come suona l’esperanto, sappiate che nell’ambito musicale c’è anche il genere etno-progressivo (musica prog in salsa etnica).
Provate a dargli un ascolto…
Mah, Stefano…
Francamente, la pratica mostra il contrario.
Ci sono molte coppie esperantiste, costituite da uomo e donna che si imparano l’esperanto per curiosità personale, poi si incontrano in qualche incontro internazionale, si innamorano, ed essendo di madre lingua diversa usano l’esperanto come lingua familiare.
Loro sono la prima generazione.
Queste coppie internazionali, che usano l’esperanto in casa, quando hanno figli passano loro l’esperanto in modo del tutto naturale. In genere questi bambini (seconda generazione) imparano spontaneamente 3 lingue: quella del padre, quella della madre, e l’esperanto.
Quindi, almeno in questi casi, bastano 2 generazioni, e non certo 6.
Certo, la cosa sarebbe un po’ diversa nel caso di genitori che hanno la stessa lingua madre, che perciò userebbero quella come lingua famigliare.
Tuttavia anche in quel caso l’esperanto, grazie alla sua notevolissima semplicità (se comparato a lingue nazionali, in primis l’inglese), garantirebbe sia che i genitori lo conoscerebbero bene, sia che i figli lo apprenderebbero in fretta, anche se poi in quella famiglia, evidentemente, non si userebbe l’esperanto come lingiua famigliare.
La cosa cui invece si dovrebbe prestare attenzione, è che l’inglese è la lingua larghissimamente più studiata in europa, senz’altro a partire dal 45 (ma anche da prima, sebbene in concorrenza col Francese).
Oggi (dati dell’Unione Europea), più del 90% degli studenti europei studia obbligatoriamente l’inglese per tutta la scuola dell’obbligo, per moltissimi anni, e ovviamente (per chi prosegue gli studi) anche oltre. Ebbene, sempre in ambito UE si fanno studi sull’effettiva conoscenza delle lingue straniere. La cosa che davvero fa raddrizzare i capelli è che, nonostante l’enorme quantità di tempo dedicata dagli europei allo studio dell’inlgese, il livello di conscenza raggiunto rimane INFIMO. Insomma, un pessimo rapporto costi/benefici.
Emerge così che è proprio l’inglese che ha bisogno di molte generazioni…
Il mio scetticismo nasce dal fatto che vedo molte persone che sono rigidamente contrarie al cambiamento. Qualsiasi tipo di cambiamento, anche minimo. e cambiare lingua è una cosa che non sognerebbero nemmeno. Se poi pensiamo che moltissima gente non sa nemmeno cosa sia l’esperanto, capiamo che prima di poterlo insegnare lo dobbiamo rendere perlomeno “familiare”, farlo diventare simpatico. e la cosa richiede molto molto tempo.
e comunque lo ritengo un argomento molto interessante per molte sfaccettature.
Caro Stefano,
sono d’accordo con quanto dici.
Prendere in considerazione idee nuove (non dico, ovviamente, di abboccare a qualsiasi cosa nuova venga proposta, bensì semplicemente di andarsi a vedere se una nuova proposta può funzionare o no) richiede uno sforzo notevole.
Qui, poi, stiamo parlando di un ambito nel quale ci sono interessi economici e politici colossali. A tal proposito, se ti leggi http://uea.org/informado/ED37-itala.html (articolo di un professore inglese sul collegamento tra l’uso internazianale di certe lingue e la violazione dei diritti umani) scorpi quanti soldi e quante energie investono gli stati per imporre al resto del mondo la propria lingua.
Contro gli interessi di pochi, solo l’interesse (e la mobilitazione) dei molti può, alla lunga, produrre risultati. Ma senz’altro non è una cosa facile.
Più comprensibile dal mio punto di vista lo scetticismo nei confronti di una lingua “senza storia” e “senza popolo” e di conseguenza “senz’anima”. Secondo me qui le risposte possono essere due. Una più teorica, è che come come una lingua etnica si porta dietro un bagaglio di storia passata, una lingua pianificata se ne porta uno di “storia” e progetti per il futuro, e come i parlanti madrelingua italiani sono accomunati da un vissuto e un sistema di elementi culturali più o meno condiviso, allo stesso modo gli esperantisti possono essere accomunati a vario grado da una certa visione del mondo, di ideali e di esperienza condivise (naturalmente sto generalizzando). La risposta più diretta invece è questa: leggete i libri scritti dai poeti e romanzieri esperantisti, seguite i dibattiti, osservate la gente che si incontra, scherza, litiga, si corteggia, progetta, rimprovera i figli, tiene conferenze, si arrabbia, gioca o lavora in lingua esperanto, e ditemi ancora che è una lingua senz’anima! (Ricordo qui che l’esperanto vanta un secolo abbondante di storia ininterrotta: non tantissimo, ma comunque un po’ troppo per un progetto morto sul nascere).
Per concludere, preciso che non ritengo affatto l’esperanto l’esperanto privo di difetti, ma sta di fatto che come lingua funziona, costa poco e ha alla base un’idea che personalmente amo molto. Per cui: ben venga!
Mi ĵus legis la verkon “Historio de la lingvo Esperanto” de Edmond Privat kaj “Gvidlibro por supera ekzameno” (literaturo). Mi prepariĝas al la 3° ekzameno de IIE. Fakte, la historio de tiu lingvo estas tre interesa kaj alloga. Bedaŭrinde malmultaj personoj konas ĝin. Mi opinias, ke estas malfacile komprenigi la valoron de Esperanto al homoj kiuj ne interesiĝas pri tio. La realo estas ke homoj ne interesiĝas pri esperanto ĝis kiam tiu lasta ne estos enkondukita kiel deviga aŭ nedeviga lingvo en lernejoj. Nuntempe oni ne povas multe fari se la publikaj instancoj ne helpas kaj ne puŝas serioze la lingvon. Miaflanke nur post tri jaroj da studado mi atingis la nivelon C1 de la KER Ekzameno Mi neniam estus atingita tian nivelon studante aliajn fremdajn lingvojn
Approfitto di questa discussione per provare a rispondere a un po’ di critiche che spesso vedo muovere all’esperanto e agli esperantisti. Temo sarò prolissa (vi chiedo scusa fin d’ora), per cui forse mi toccherà spezzare il messaggio in due.
Partendo da quella che è probabilmente l’obiezione più diffusa, preciso che ho conosciuto centinaia di esperantisti e a nessuno di questi ho mai sentito dire che non bisognasse studiare l’inglese. Per fare un paragone sicuramente impreciso, sarebbe un po’ come accusare un medico di impedire ai suoi pazienti di mangiare la pasta solo perché li invita a consumare frutta e vedura.
Ci sono però due questioni che si ricollegano a questo punto. La prima è che chi si approccia all’esperanto in genere non si limita a studiare l’inglese, ma ha un qualche grado di conoscenza, o per lo meno di curiosità, verso qualche altra lingua (e comunque sempre un certo rispetto e grado di consapevolezza del valore di tutte). La seconda è che chi utilizza l’esperanto per parlare con i propri amici nel resto del mondo e magari auspica un suo utilizzo a livello ufficiale lo fa anche perché sente l’esigenza di un mezzo di comunicazione che si basi non su un’egemonia economica, ma su un principio di parità. Il che potrà anche essere giudicato utopico, sciocco o irrilevante, ma non si neghi che la differenza c’è!
Altra questione: l’esperanto non è un miscuglio di lingue più di quanto lo sia, per fare un esempio, l’inglese, dove troviamo parole che derivano dall’antico lessico germanico comune, dal latino, dal norreno, dal francese e così via. E’ un fatto del tutto comune che il lessico di una lingua sia formato da parole di origine varia, mentre la pronuncia di queste parole e il modo di declinarle e combinarle nella frase segue uno schema che è proprio di ciascuna lingua, esperanto incluso.
Perchè tutti si parli l’esperanto, e prima che diventi una lingua ufficiale (anche solo per le transazioni finanziarie), ci vogliono almeno 6 generazioni.
Bisogna credere nel cambiamento, altrimenti che ci stiamo a fare nel movimento 5 stelle?
A proposito, chi l’avrebbe detto che il M5S avrebbe conquistato Parma? All’inizio dell’anno era dato ad un misero 3%… e ora?
La gente può davvero cambiare il mondo, se lo vuole.
Io non credo a una Europa unita.
Come fare gli Stati Uniti di Europa con paesi che parlano lingue diverse ?
Se ci fosse stata la volontà, si sarebbe potuto scolarizzare la popolazione insegnando l’Esperanto nelle scuole già 10 anni fa. Invece, le reforme scolastiche sono andate da tutta un’altra direzione.
Ai governanti non interessa avere popoli uniti. Le diverse lingue creano divisione e chi ne paga le conseguenze sono i più deboli e le minoranze linguistiche.
Chi sa l’Inglese non basta, perchè se devo andare in Germania, non mi metto a parlare Inglese al fioraio o al panettiere, ma devo usare la lingua locale tedesca. Stesso problema se decidessi di andare in Finlandia. Pertanto, l’idea di una unione Europea è una presa per i fondelli, sin dall’inizio.
La colpa non è dei governi, ma della maggioranza della gente che se ne infischia della questione linguistica. Allora ecco che si fanno avanti i potentati economici che vogliono l’inglese e l’euro. Allora bisogna darsi una svegliata e iniziare a dibattere sulla questione linguistica in Europa.
Beh…
Se davvero volessimo insegnare bene l’inglese, senz’altro uno dei metodi
migliori sarebbe quello sperimentato dall’Università di Padernborn, che
prevede lo studio preliminare proprio dell’esperanto http://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_Paderborn
La sperimentazione mostre che, a parità di ore complessive dedicate allo
studio, i ragazzini che per i primi due anni hanno studiato l’esperanto al
posto dell’inglese, negli anni successivi “recuperano” il tempo
apparentemente perso, raggiungendo la competenza in inglese di coloro che
hanno studiato l’inglese sin dall’inizio, per poi superalri nettamente…
Ma una volta che, per agevolare e rendere davvero efficace lo studio
dell’inglese (o di un altra lingua straniera), si applicasse in modo
generalizzato il metodo di Padernborn, i citaddini europei (e non solo
europei) potrebbero scoprire sulla propria pelle quello che gli
esperantisti sanno da sempre, cioè che è inutile, ma soprattutto INGIUSTO,
che ci sia un popolo (o un piccolo gruppo di popoli) che non fa alcuno
sforzo per parlare con gli altri, mentre tutti gli altri popoli devono
faticare per imparare la lingua dei popoli “privilegiati”…
E’ anche una questione economica. Senz’altro in Europa (nella sola Europa)
si perdono almeno 25 miliardi l’anno (calcolati per difetto), se si compara
la situazione attuale del “tutto inglese” con quella dell’esperanto lingua
franca europea (valutazioni del professore svizzero Grin, università di
Ginevra, vedi http://www.lulu.com/shop/fran%C3%A7ois-grin/l%E2%80%99insegnamento-delle-li
ngue-straniere-come-politica-pubblica/paperback/product-5431148.html ).
Sulla questione più strettamente politica, io ho trovato illuminante questo
articolo del professore (peraltro inglese!) Robert Phillipson, docente di
inglese (!) all’università di Copenaghen, esperto di politica linguistica
internazionale: http://uea.org/informado/ED37-itala.html (in modo molto
documentato, mostra che questa è una questione di diritti umani e di
imperialismo)
Non sono d’accordo, come in 1984 va a finire che una neo lingua semplificata prenda il posto delle attuali perché più facile da ricordare! E man mano semplificandola sempre di più viene ridotta all’osso! Bisogna mantenere assolutamente in vita le lingue nazionali ed i dialetti, poi vengono quelle di altri paesi rigorosamente come seconde o giù di li!
I bambini imparano meglio l’inglese (e anche l’italiano) se prima li fai studiare l’esperanto. Questo perché, non essendo distratti da regole rigide ed eccezioni assurde, i bambini capiscono meglio come funziona una lingua. Ciò è dimostrato da ricerche scientifiche, provi ad informarsi via internet sull’esperanto e in genere sulla democrazia linguistica.
Se lei ritiene inutile l’esperanto nella comunicazione internazionale, lo consideri importante per un migliore apprendimento delle lingue, compresa la propria. Buona ricerca.
Beh…
Se davvero volessimo insegnare bene l’inglese, senz’altro uno dei metodi migliori sarebbe quello sperimentato dall’Università di Padernborn, che prevede lo studio preliminare proprio dell’esperanto http://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_Paderborn
La sperimentazione mostre che, a parità di ore complessive dedicate allo studio, i ragazzini che per i primi due anni hanno studiato l’esperanto al posto dell’inglese, negli anni successivi “recuperano” il tempo apparentemente perso, raggiungendo la competenza in inglese di coloro che hanno studiato l’inglese sin dall’inizio, per poi superalri nettamente…
Ma una volta che, per agevolare e rendere davvero efficace lo studio dell’inglese (o di un altra lingua straniera), si applicasse in modo generalizzato il metodo di Padernborn, i citaddini europei (e non solo europei) potrebbero scoprire sulla propria pelle quello che gli esperantisti sanno da sempre, cioè che è inutile, ma soprattutto INGIUSTO, che ci sia un popolo (o un piccolo gruppo di popoli) che non fa alcuno sforzo per parlare con gli altri, mentre tutti gli altri popoli devono faticare per imparare la lingua dei popoli “privilegiati”…
E’ anche una questione economica. Senz’altro in Europa (nella sola Europa) si perdono almeno 25 miliardi l’anno (calcolati per difetto), se si compara la situazione attuale del “tutto inglese” con quella dell’esperanto lingua franca europea (valutazioni del professore svizzero Grin, università di Ginevra, vedi http://www.lulu.com/shop/fran%C3%A7ois-grin/l%E2%80%99insegnamento-delle-lingue-straniere-come-politica-pubblica/paperback/product-5431148.html ).
Sulla questione più strettamente politica, io ho trovato illuminante questo articolo del professore (peraltro inglese!) Robert Phillipson, docente di inglese (!) all’università di Copenaghen, esperto di politica linguistica internazionale: http://uea.org/informado/ED37-itala.html (in modo molto documentato, mostra che questa è una questione di diritti umani e di imperialismo)
Ho letto che nel prossimo futuro spariranno tutte le lingue. Rimarranno l’inglese, lo spagnolo ed il cinese; quest’ultima rimarrà l’unica lingua parlata e scritta fra una manciata di centinaia d’anni… di esperanto nemmeno l’ombra… fatevene una ragione.
Farsene una ragione?
Come farsi una ragione che l’acqua ormai e’ privatizzata, che le centrali nucleari tanto le faranno, che a “quelli che contano” dell’ambiente o del lavoro giovanile non gliene frega niente, che tanto la mafia e i corrotti saranno sempre a governarci …
Ma cosa ci stai a fare nel movimento 5 stelle?
Basta una ricerca su Google in merito alle seguenti chiavi di ricerca: cinese inglese mandarino lingua futuro… e poi cosa c’entra il farsi una ragione su un dato argomento con la mia (presunta) appartenenza al movimento 5 stelle? Reata il fatto che siete pochini: Wikipedia dice: 1,6 milioni di persone parlano l’esperanto a “livello 3 di lingua straniera”.
Esperanto es comprensibile solmente a illes qui lo ha studiate. Interlingua, al contrario, es comprensibile a milliones de personas sin studio previe.
(iste message es scribite in interlingua)
L’interlingua è comprensibile senza studio solo a coloro che parlano una lingua neolatina. È vero che sono centinaia di milioni, ma i cinesi sono ancor di più, quindi secondo questa logica tanto vale studiarsi il cinese perché è la lingua più parlata nel mondo.
“Si imparare lingue o approfondirne un’altra , ma prima dell’esperanto
vengono tutti i dialetti e le lingue locali che rischiano di scomparire per
sempre , io per esempio parlo una variante di Sardo detta di Mesania e ne
sono orgoglioso perché era la lingua dei miei nonni . Se le scuole
insegnassero oltre all’ Italiano e all’inglese (male tra le altre cose) un
po’ di lingua locale forse ci sarebbe anche il posto per infarinare anche
altre lingue , forse pure l’Esperanto
quello che non viene capito è che l’esperanto si impara in un paio d’anni a scuola, quindi basta insegnarlo alla fine del liceo. lasciando così tempo ed energie per lo studio della propria lingua. non è un caso che più introducono l’inglese da banmbini e più i giovani non sanno parlare l’italiano.
Che l’Esperanto suoni male o bene è un punto di vista del tutto arbitrario. Ci sono lingue come il francese o il portoghese che per quanto musicali possono non piacere. La cosa è molto soggettiva..L’Esperanto è disarticolato?! Mah!
L’idea di Zamenhof era quella di creare una lingua che mettesse tutti sullo stesso piano: vero, ma bisogna considerare il fatto che una lingua creta in laboratorio (come l’interlingua, ad esempio) non potrà mai funzionare perchè non ha nè una storia, nè radici. Non mi risulta assolutamente che il norvegese sia una lingia artificiale, dato che i primi insediamenti sono stati ritrovati nell’8000 a.C.
Ci sono due norvegesi il nynorsk e il boksmal…la lingua dell’amministrazione e dell’insegnamento è una lingua pianificata. L’Esperanto non è un esperimento esiste da 125 anni ed è usata tutti i giorni da tante persone che non immagineresti. Ha una storia molto bella come anche riconosciuta da Umberto ECO (linguista) e una comunità linguistica coesa sebbene molto sparsa. L’Esperanto non è stato costruito a tavolino in una notte. E’ stato progettato dopo molti anni di lavoro. Da l’ è partito un progetto che il creatore ha poi lasciato sviluppare dai parlanti che desideravano parlarla. Se hai tempo e voglia e fai una ricerca ti renderqi conto di quanta letteratura ha prodotto e le risoluzioni UNESCO a favore (ben 4) ti renderai conto ch è esattamente una lingua come le altre. L’italiano che tu parli è esattamente stata creata, come le altre lingue, dall’uomo…Ha avuto solo un’evoluzione diversa, più lunga e le scelte sono satte dettate dall’uso e dall’Accadelmia della Crusca…lo stesso è avvenuto in minor tempo con l’Esperanto
ricordati che nessuno vuole introdurre l’esperanto per sostituire le attuali lingue madri, ma al contrario per difenderle. L’inglese invece, essendo 10 volte più difficile da imparare dell’esperanto, richiede così’ tanto tempo che alla fine tende a sostituirsi alla lingua locale.
Mi sono imbattuta,stasera,in Quinta Colonna e sono sinceramente affranta,dall’ennesima manipolazione,che questa,come altre trasmissioni, eseguono,vergognosamente per screditare Grillo. Ritengo che Scanzi,abbia resol’immagine di Beppe politico il più trasparente e veritiera possibile;ha saputo tenere testa agli innumerevoli attacchi,trappole e trabocchetti riservati,e vistosamente studiati dagli illustrissimi invitati in studio,ed intervistati fuori…un pò ripetitivi a dire il vero:si nota che sono a corto di argomenti.Bravo Scanzi, mi sono piaciute le tue risposte, non aggressive,ma talmente vere, da lasciare interdetti gli interlocutori.Mi SONO PERò arabbiata sulle interviste RILASCIATE DAI VICINI DI CASA.Tutti spezzoni,assemblati con maestria,che sembravano dichiarazioni contrarie a com’è Beppe realmente, spontaneo,simpatico,sincero,MAI SNOB.Conosco i suoi vicini,pechè sono anche i miei!Anch’io posseggo una favolosa villa con vista Mare mozzafiato, come tutte le persone intervistate.Collina a picco sul mare,un tempo sfigati sz. strada,ora abitanti diuna zona di lusso.L’IMU,picchia duro.Sono un paramedico, guadagno 1500 euro al mese,ed i miei sono pensionati.Non abbiamo i collaboratori domestici di Grillo,che non sono cmq.decine di persone, come si lasciava credere in trasnissione.Beppe e Parvin,sua moglie,sono gentili e disponibili,non se la tirano mai,e se ho avuto bisogno di un favore non politico,ovvio, mi hanno sempre aperto la porta.Beppe sarà pure “pigna”come tutti i genovesi,è nel ns. DNA!…Sono stanca di vederlo demonizzato: eppoi,non dovendo fuggire dall’Italia per pendenze PENALI,chi glielo avrebbe fatto fare di fondare un Movimento,senza guadagnarci NULLA?Poteva godersi la Sua villa, viaggiare,e stressarsi di meno.Lui è un vero italiano, che si è stufato di farsi prendere per il culo da politici, politicanti, sponsor e midia.Merita rispetto,E CHE CROLLI UNA VOLTA PER TUTTE LA “MASCHERA” DI BUFFONE CHE GLI VORREBBERO ATTIBUIRE!Grazie,Beppe,6grande,Cri!
Ho seguito anch’io la trasmissione quinta colonna, di una faziosità scandalosa, ma che vuoi fare, non potendo attaccare grillo con violazioni gravi (corruzione) lo attaccano per stupipaggini poco interessanti, tipo la scarsa democrazia all’interno del Movimento, a questi signori vorrei chiedere se ritengono democratico che 4 o 5 persone, al chiuso di una stanza, scelgano i rappresentanti del popolo Italiano.
Il vero scandalo è che in queste trasmissioni parlano soltanto di Grillo e non dei candidati e dei loro programmi. Ciò dimostra che non hanno capito veramente nulla del movimento e pertanto fa bene Grillo a non rilasciare interviste: è inutile spiegare le cose a chi non vuole o non può capire.
l’esperanto è 10 volte più facile da imparare dell’inglese e non pine nessun popolo sopra ad un altro. io lo parlo e lo ascolto e mi piace moltissimo. la bellezza è soggettiva. io odio il francese ma è riconosciuta come una delle più belle. è soggettivo. guardi il video di beppe.
Dicono che in Europa la nazione piu arretrata nell’apprendimento dell’inglese sia proprio l’Italia. Infatti solo da poco tempo si stanno facendo sforzi perchè i nostri ragazzi imparino questo linguaggio in modo corretto, chi puo li manda a studiare in Inghilterra e secondo me dobbiamo insistere sull’inglese perche ormai il mondo si muove in questa direzione. L’esperanto linguaggio universale, è solo un’utopia e non sarà mai diffuso in modo totale nel mondo. Sarebbe anche auspicabile che gli italiani studiassero la propria lingua (specie i congiuntivi) altro che esperanto, molti nostri politici dovrebbero ritornare a scuola. hasta siempre
Dici: “…i nostri ragazzi…chi puo li manda a studiare in Inghilterra”
Rispondo: questo però introduce due tipi di ineguaglianza, davvero insopportabilmente ingiusta: l’ineguaglianza tra ricchi e poveri (solo i primi possono permettersi studi in Inghilterra o USA) e l’ineguaglianza tra popoli (inglesi, statunitensi, e in generale i madrelingua inglese non fanno nessuno sforzo per intendersi con il resto del mondo, mentre tutti gli altri popoli dedicano anni e anni allo studio dell’inglese, senza mai arrivare al livello dei madrelingua)
Dici: “e secondo me dobbiamo insistere sull’inglese perche ormai il mondo si muove in questa direzione.”
Rispondo: francamente a me sembra il contrario, nel senso che (come era da aspettarsi) il mondo sta cominciando a prendere in considerazione lingue dei paesi emergenti. Cinese, russo e arabo sono sempre più studiati.
Ma al di là delle mie impressioni personali, finché prevarrà la “logica del più forte”, rinunciando alla scelta politica, democraticamente discussa e votata, non ci sarà mai una lingua nazionale (inglese o altro) definitivamente e stabilmente fissata come lingua di uso internazionale, perché le lingue nazionali assurgono a tale ruolo solo per la loro forza economica, politica e militare, e quella non dura in eterno. Al contrario, una scelta razionale e democratica, quale sarebbe la scelta di una lingua neutrale pianificata come l’esperanto, potrebbe davvero condurre alla lingua franca definitiva, perché non dipenderebbe dalla domanda “chi è che, adesso, comanda il mondo?”.
Dici: “L’esperanto linguaggio universale, è solo un’utopia e non sarà mai diffuso in modo totale nel mondo.”
Rispondo: né io né te abbiamo la palla di vetro. Ciò che è certo, è che non ci sono ragioni linguistiche per cui l’esperanto non possa esser politicamente democraticamente scelta come la soluzione più razionale, equa ed economica. E’ una questione di volontà, come lo fu per l’abolizione della schivitù…
Inoltre, Renata, è un falso mito anche il fatto che l’inglese sia diffuso in tutto il mondo.
Al contrario, tutte le indagini mostrano che il livello di effettiva conoscenza dell’inglese, anche in paesi come quelli della UE, è effettivamente molto basso, e sempre molto molto inferiore a quello “autovalutato” da chi risponde alla domanda “qual’è il tuo livello di inglese”. Se consideri che questo capita anche in Europa, dove la percentuale di studenti che ha studiato l’inglese supera il 90% del totale, ti fai anche un’idea del fallimento totale della didattica universale dell’inglese, che produce risultati ben più magri di quelli promessi da pubblicità accattivanti.
Per non dire poi delle parti del mondo dove l’inglese non lo si studia proprio…
Dici: “Sarebbe anche auspicabile che gli italiani studiassero la propria lingua (specie i congiuntivi) altro che esperanto, molti nostri politici dovrebbero ritornare a scuola. hasta siempre ”
Rispondo: Quello che succede, e che peraltro è un fenomeno studiato e noto a linguisti e interlinguisti, è che la diffusione dell’inglese sta dialettizzando un po’ tutte le lingue, compresa l’italiano. Ad esempio, ormai non è più possibile parlare in svedese di scienza.
La maggior parte degli esperantisti pensa che l’esperanto possa essere uno strumento per la protezione delle lingue nazionali (e anche locali) rispetto all’invadenza delle lingue usate per la comunicazione internazionale – inglese in primis).
La validità dell’argomento sembra essere opinabile. In realtà, a quanto ho capito, qui mancano dati e strumenti scientifici per fare previsioni fondate.
Una cosa però è senz’altro certa: lo studio dell’esperanto, comparato con quello di lingue straniere, e in particolare con l’inglese, fa risparmiare una quantità davvero impressionante di ore di studio, quindi lascerebbe teoricamente un sacco di tempo a disposizione per apprendere meglio la proria lingua madre, e magari anche quella locale.
Ho letto il testo qui in esperanto e devo dire che x adesso capisco meglio l´olandese scritto. Parlo lingue e ho ancora una buona infarinatura di latino. è probabile che imparerei l esperanto con relativa facilitá, ma lo vedo come davvero un po troppo “utopico” per farlo funzionare. Alla fine, imparare l´inglese si può fare in molte più maniere (audiolibri, film…) che in Esperanto. Forse a far partire una TV e creare una letteratura in esperanto chissà in futuro, ma la vedo in salita…
ci sono radio e pure trasmissioni tv in esperanto…i corsi li puoi scaricare da internet basta cercare IKURSO o iscriverti gratuitamente al corso KIREK…Di libri in esperanto nei hai ben 30000 li trovi alla FEI o presso UEA org. Materiale audio ne hai a migliaia 🙂
l’esperanto si impara 10 volte più velocemente dell’inglese. un adulto autodidatta va su google, trova una grammatica gratuita di esperanto e fra 6 mesi lo parla.
Dici:
Alla fine, imparare l´inglese si può fare in molte più maniere (audiolibri, film…) che in Esperanto. Forse a far partire una TV e creare una letteratura in esperanto chissà in futuro, ma la vedo in salita…
Rispondo:
a dire il vero, basta fare una rapida ricerca con Google, e si scopre che l’esperanto lo si può imparare in modi che per l’inglese (e qualsiasi altra lingua nazionale) sono impensabili.
Conosco personalmente persone che l’hanno imparato per corrispondenza (chiarisco: corrispondenza CARTACEA con un insegnante); cosa impossibile con le linuge nazionali (troppo complesse).
Io, a mia volta, l’ho imparato (la struttura di base) con un corso multimediale gratuito ( http://www.kurso.com.br ), e dopo 35 ore già riuscivo a seguire e partecipare a una discussione a 5 in una chat room esperantista, con un cinese, un francese, un tedesco e un brasiliano ), nello stesso tempo di studio, con l’inglese sarei arrivato a dire al massimo “the book is on the table”.
Ora, magari io ho un’abitudine allo studio che altri non hanno, ma 35 ore, peraltro gratuitamente…
E sta cosa della gratuità è davvero diffusissima. Quando si paga qualcosa, è magari il testo di studio, nei corsi in classe, o un contributo per la elettricità dei locali…
E i corsi, soprattutto in rete, davvero sono tantissimi (pressoché tutti, come detto, gratuiti).
Io tutta questa facilità di studiarsi, al contrario, l’inglese, devo dirti che non la vedo mica…
Tieni conto, per fare un esempio, che su questo lato (e anche su altri) il mondo esperantista somiglia al mondo Linux…
Le possibilità d’apprendimento sono davvero moltissime.
Questione letteratura: ce n’è moltissima, sia tradotta (con opere della letteratura mondiale mai tradotte in italiano), e anche orignale (dalla fine degli anni ’90 ad oggi ci sono state, 5 candidature ufficiali al Nobel per la letteratura per poeti esperantisti.
Abbiamo l’inglese che è il latino moderno,parlato ovunque, e pochi di noi si impegnano nell’approfondirlo, figuriamoci l’esperanto !!! Sarebbe opportuno studiare meglio anche l’italiano, perché senza la profonda conoscenza della stessa non è possibile imparare un’altra lingua…
Se proprio si vuole aggiungere una lingua che dovrebbe essere studiata, ai fini della conoscenza, io sceglierei il sanscrito !!!
Letteratura, conoscenza e filosofia di qualità elevatissima !!!
lei sta dimostrando di parlare di un argomento senza conoscerlo minimamente. l’italiano si sta perdendo a causa dell’introduzione forzosa dell’inglse. un processo che è già avvenuto nei paesi del nord europa e che porta la lingua madre locale nel giro di 2 generazioni ad essere un dialetto dei nonni. l’inglese non è la lingua più parlata al mondo e è lontanissima dal diventare la lingua internazionale. l’esperanto si impara in un decimo del tempo dell’inglese. l’esperanto dovrebbe essere usato solo come lingua ponte fra nativi diversi e quindi salvaguarda le varie lingue madri, che sono una enorme ricchezza dei popoli
Do bone, kiel diri, ĉiam estas utile legi la respondojn de la uzantoj de tiu ĉi paĝaro. Oni povas konstati ke ankoraŭ ni devas labori por ke la intarnacia lingvo povu esti lerninda kaj alloga. Mi pensas ke malmulte da personoj konas ĝin, ĝian historion kaj la esperantlingvajn parolantojn – aŭ pli bone diri – ili nenion scias pri la movado. Mi tute ne konsideras tiujn, kiuj kutime ofendas kaj fivortas. Mi gratulas Beppe Grillo kaj mi certas, mi eĉ estas konvinkita ke li povas fari ion kune kun esperantistoj por disvastigi la lingvon aŭ proponi ĝian lernadon ĉe italaj lernejoj
nessuno vuole girare la ruota, resti pure l’inglese ma si intoduca anche l’esperanto come seconda lingua a scelta e poi vedremo che i risultati sono 1 a 10 come tutte le prove propedeutiche effettuate in 125 anni. Inoltre la storia dimostra che quando si tratta di lingue la ruota gira sempre. Fino a non molti anni fa era il francese, nel 2050 i francofoni dell’Africa supereranno – secondo i demografi dell’ONU – gli anglofoni e gli ispanofoni, cosa facciamo si ricambia di nuovo? E il cinese, l’hindi??? Anch’esse bussano alla porta. Che dire dei lusofoni: la loro lingua è diffusa in 3 continenti e parlata da quasi 290 milioni di persone che facciamo ignoriamo pure loro? Nessuna lingua etnica sarà mi in grado di servire come vera lingua internazionale e questo è dimostrato dal fatto che si punta al plurilinguismo tanto costoso quanto inefficace. Da anni sono nel sistema dell’insegnamento delle lingue e più mi convinco dell’efficacia dell’Esperanto
purtroppo non ti rendi conto che è solo apparenza. l’inglese è lontanissimo dal vincere. a roma i negozianti, che parlano un ottimo inglese, non riescono a capirsi con i turisti, a malapena con gli inglesi. l’esperanto si impara 10 volte più velocemente dell’inglese. si informi.
secondo me l’esperanto dovrebbe essere una priorità europea! tutti coloro che parlano di EU, quando non addirittura di stati uniti d’europa, lo fanno dimenticandosi che il primo problema da affrontare per far si che noi europei ci si capisca, da pantelleria all’estremo nord, è quello di avere una lingua comune, lingua comune che non può essere l’inglese perchè di parte ma appunto l’esperanto perchè libero da condizionamenti nazionali. i radicali (quelli di Pannella) da anni hanno una loro associazione esperantista che aiuta coloro che vogliono imparare tale linguaggio.
Vi pravas! Hai ragione 🙂 Ti diro’ e ne sono quasi convinto che contro l’Esperanto esiste un “complotto internazionale”. L’informazione oggi è in mano a pochi ed è quasi monolingue (inglese) ma per quanto tempo ancora! Con l’Esperanto si potrebbe accedere alle informazioni di tutti perché si potrebbe diffondere il sapere da ogni angolo del pianeta e tanto altro…
Sono Maria Edvige, esperantista di Reggio Emilia. Desidero ringraziare Beppe Grillo per avere dato, alla conoscenza della lingua Esperanto, un contributo molto importante. Proprio come è stata creata e “finalizzata” dal “grande” dott. Ludoviko Lazzaro Zamenhof. Bravo Beppe, continuiamo a crederci, noi esperantisti non ci arrendiamo, un giorno chissà!
probabilmente questa crociata a favore dell’esperanto nasce dal terrore che Monti prima o poi arrivi anche a loro cancellando tutti i benefici ( leggi sovvenzioni) che alimentano questo preistorico carrozzone
si autofinanzia, non sono di certo i 15000 euro annuali alla FEI dal 5 x mille che rovinano qst paese…e la FEI non è di certo un carrozzone dato che chi lavora lo fa come volontario senza percepire nulla.
di che sta parlando? l’esperanto permetterebbe all’italia un risparmio di 60 miliardi di euro l’anno. Me ne frego di quel bastardo di monti. qui si sta parlando di usare una lingua democratica, facile ed economica. Si informi.
Se provi a seguire il corso KIREK ti renderai conto di quanta disponibilità e passione ci mettono gli esperantisti nell’insegnare gratuitamente l’esperanto.
Purtroppo oltre il 90% delle critiche all’esperanto provengono da persone che non lo hanno studiato neanche per cinque minuti. E questa purtroppo non è una battuta.
si vabbè, l’inglese è riconosciuto in buona parte del mondo solo perché è stato imposto con la forza. Non parlo l’inglese ma a forza di leggere i termini tecnici, ne capisco il senso. Devo pure dire che mi fa molto arrabbiare che un “bifolco tipo” di origine inglese magari analfabeta, privo di cultura, di storia, si trova a suo agio in buona parte del mondo solo perché buona parte del mondo è ne è stata suddita. Se dobbiamo rendere gli uomini tutti uguali, tutti devono imparare una lingua comune, anche il bifolco!
Quando l’Esperanto è stato inventato era una buonissima idea ma oggi è obsoleto: come fare a insegnare l’esperanto a paesi orientali o arabi che usano persino un diverso alfabeto? per loro la difficoltà è enorme! ne vale la pena? NO!
Se proprio vogliamo parlare di comunicazione fra popoli diversi la tecnologia attuale mette a disposizione di tutti (anche di chi non passa anni a studiare lingue) i TRADUTTORI AUTOMATICI; se invece di imparare inglese e esperanto i popoli del mondo imparassero una sottolingua, ovvero una lingua con una grammatica e vocaboli semplificati potremmo facilmente creare dei traduttori universali che non sbagliano a tradurre e il problema sarebbe risolto!
L’attuale problema dei traduttori automatici è la semantica che non è interpretabile in modo univoco quando scriviamo, quindi se avessimo una grammatica semplificata con vocaboli dal significato inequivocabile la traduzione sarebbe univoca e non si perderebbero valanghe di tempo a imparare lingue che poi tutti dimenticano con gli anni…
Anche l’inglese che attualmente è indispensabile (ed è già nel programma M5S) in un futuro non troppo lontano potrebbe diventare inutile.
Se poi vogliamo sostituire la prima lingua con l’esperanto, allora il discorso è un altro e in quel caso, con uno sforzo mondiale, si potrebbe porre fine alla babele di lingue che oggi incasinano il mondo (oddio gli insegnanti di lingue rimarranno tutti disoccupati!!…. come adesso…)
“come fare a insegnare l’esperanto a paesi orientali o arabi che usano persino un diverso alfabeto? per loro la difficoltà è enorme! ne vale la pena? NO!”
L’inglese ha lo stesso alfabeto ed è più difficile eppure lo insegnano nonostante sia meno evoluto dell’Esperanto. L’Esperanto è lì, pronto usato da una comunità linguistica, corsi, estivi e non, letteratura, tg, trasmissioni radio (vedi sotto per poter reperire materiale)…
“Se poi vogliamo sostituire la prima lingua con l’esperanto, allora il discorso è un altro e in quel caso, con uno sforzo mondiale, si potrebbe porre fine alla babele di lingue che oggi incasinano il mondo”
Assolutamente no e ci mancherebbe. La glottofagia è tipica della situazione attuale con inglese e altre lingua “etniche” dominanti. L’Esperanto ripeto sarebbe “un passaporto” esattamente una lingua AUSILIARIA. Io da qualche anno vado all’estero presso centri estivi universitari dove si studia l’Esperanto (Nitra, Bratislava, Budapest, Poznan, ma anche in Brasile, Pechino ecc) L’ambiente è internazionale, tutti si capiscono in Esperanto, tutti hanno fatto un minimo sforzo per ottenere ottimi risultati. Essendo una lingua ausiliaria bisogna usarla esattamente come essa è ovvero di AUSILIO a chi ha lingua madre diversa: nelle relazioni diplomatiche, commerciali ecc. La mia esperienza personale è questa. In un anno e mezzo di studio (è comunque una lingua e per quanto facile bisogna studiare), ho acquisito il diploma B2 (First per intenderci) in un anno e mezzo!! Riesco a parlare di tutto un po’: letteratura, lingua di tutti i giorni, lettera commerciale ccc: con un anno e mezzo ho appena letto usando pochissimo il dizionario I Promessi Sposi in esperanto, e le poesie di Kalman Kalocsay e William Auld poeti di lingua esperanto
credo che lei abbia una enorme confusione in testa. lo studio dell’esperanto non sostituisce la lingua madre esistente. Anzi. È l’unica salvezza alla ricchezza dei popoli che è la differenza di lingue attualmente esistenti. l’esperanto si studia facilmente, 10 volte più rapidamente dell’inglese, e si ricorda ancora più facilmente. l’esperanto può essere insegnato a scuola negli ultimi due anni di studio obbligatori e i neo diplomati avrebbero un livello comunque maggiore di quelli di oggi con l’inglese. l’inglese invece dev’essere insegnato in età sempre più giovani e questo mina totalmente la lingua madre esistente. Questo è dimostrato nei popoli del nord, dove la lingua madre sta diventando un dialetto dei nonni. il processo richiede 2 massimo 3 generazioni e l’inglese soppianta tutto senza pietà. l’esperanto invece lascia allo studente ore di libertà per studiare la propria lingua o una seconda lingua madre, studiata però per apprezzarne la cultura di fondo che l’ha forrgiata, e non studiata come si fa oggi con l’inglese solo per imparare asetticamente una lingua. si informi
Questo avviene proprio ora con l’inglese (il miscuglio: spanglish ecc). La risoluzione adottata nel Manifesto di Praga è chiara. L’Esperanto resta la lingua AUSILIARIA internazionale per i rapporti internazionali, commerciali, diplomatici mentre la lingua nazionale rimane padrona a casa propria. L’Esperanto non si sostituisce alle lingue nazionali, ma è una lingua-ponte di aiuto quando due persone madrelingua diversa vogliono comunicare senza dover ricorrere ad un’altra lingua, espressione magari di un popolo “superiore”, come possono essere gli USA ad esempio, o la FRANCIA. Ricordo la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo…nessun popolo, lingua, religione è superiore ad un’altra.
Tanto è vero che nessuna lingua, neppure l’inglese, è usata esclusivamente all’interno di una organizzazione pubblica mondiale (Europa, ONU ecc.) per evitare conflitti. D’altra parte il costo rappresentato dalle traduzioni (23 lingue ufficiali in Europa) è VERGOGNOSO. L’Esperanto, ed è stato dimostrato dal rapporto GRIN pochi anni fa, rappresenterebbe una soluzione equa, economica, giusta e già sperimentata con pieno successo in molti ambiti. Nessun vuole abolire l’inglese e ci mancherebbe, ma sarebbe altrettanto bello inserire l’Esperanto per il valore culturale, i valori internazionali che trasmette (sentirsi individuo della comunità internazionale) e soprattutto per l’utilità in ogni campo, la mobilità che creerebbe, la sua letteratura fatta di 40000 (3/4 letteratura originale)opere e la sua poesia. Siamo abituati alla flessibilità dell’inglese, alla sua sintesi. L’Esperanto è mille anni luce più avanti, più sintetica, più duttile. L’Esperanto sta alle lingua come una maserati ad una 500. Il problema è che non interessa nessuno. Peccato!
scusate, ma cosa ve ne fate dell’esperanto quando tra poco gli unici con cui parlare, gli unici posti dove andare in ferie, saranno i paeselli vicino al vostro ?
capito,capito , per voi rivoluzionari che potete vivere di rendita e senza altri pensieri per la testa .. mi sembra giusto che pensiate all’esperanto.
ma almeno per cortesia non venite a lamentarvi delle tasse che il governo monti … mette alla plebe , quando voi avete tempo e denaro da dedicare all’esperanto!!!
ps: non e’ che vi lamentate delle tasse plebee perche’ avete paura che vi tocchino il gruzzoletto faticosamente guadagnato come statali ?
l’italia se insegnasse l’esperanto anzichè l’inglese risparmierebbe circa 60 miliardi di euro l’anno, il parlamento europeo 25 miliardi di euro l’anno, se usasse l’esperanto come lingua ponte per le traduzioni fra i paesi membri, e i paesi membri risparmierebbero 300 miliardi di euro l’anno se mettessero da parte l’inglese e usassero l’esperanto. Se fqcessimo una piccola legge, che dicesse studiamolo, fra 1 anno lo parleremmo tutti. risolto il problema linguistico fra i popoli. L’esperanto si impara 10 volte più velocemente dell’inglese. L’inglese è impsoto come lingua dell’impero attualmente dominante. Si informi.
Non so’ in che mondo ideale tu viva o con chi ti confronti quotidianamente ma, lavorando da 20 anni in ambienti multinazionali dall’africa all’asia, non ho mai avuto un problema a farmi capire in Inglese e quindi non capisco il valore aggiunto di imparare un’altra lingua peraltro non utilizzata da ALCUNA POPOLAZIONE se non da qualche laureato
non una popolazione etnica ma da una comunità di qualche milione di parlanti. Una lingua per funzionare non deve essere per forza ufficializzata come l’inglese. L’Eo (esperanto) esattamente funziona come il latino. Quando venne meno l’Impero Romano il latino rimase la lingua della comunicazione ed usata da popoli diversi per tanti secoli. Certo tu usi l’inglese come lo uso io, ma non tutti riescono ad imparare l’inglese o ad ottenere i risultati che si hanno invece con l’Esperanto. Nessuno intende sostituire l’inglese, sarebbe bello invece vedere l’Esperanto nell’offerta formativa e saremmo tutti sorpresi dei risultati
Lo sa quanti studenti europei riescono a parlare un buon inglese dopo gli anni di scuola obbligatori, che generalmente hanno incluso minimo 7 anni di studio dell’inglese? 1 su 100, e in asia 1 su 1000. Forse lei ha la fortuna di essere 1 dei 100 e per lavoro parla con quell’1 su 100 delle varie nazioni che la ospitano. Ma lei provi ad assistere ad un incidente di macchina in spagna fra un francese e un polacco e vedrà 3 scimmie, contando il poliziotto, che si agitano a segni e finire in prigione perché non si capisce cosa dice il poliziotto non è bello. Come sto ripetendo ormai in modo automatico a roma i commercianti non riescono a farsi capire con i turisti stranieri, solo con gli inglesi ci si riesce a malapena, e le assicuro che i commercianti romani parlano quello che sembra un ottimo inglese. L’esperanto si impara 10 volte più velocemente dell’inglese. Provi a guardare il video di Beppe.
io prenderei il suo sarcasmo e glielo metterei dove so io. Se ha la pazienza di informarsi scoprirà che l’imposizione dell’inglese sulle altre lingue è una manovra politica del tutto pilotata a vantaggio dell’impero attualmente esistente. Non certo una naturale evoluzione dei popoli della terra. La tua lingua madre è la tua identità ultima, più profonda, di popolo. Introdurre l’inglese nelle scuole a età sempre più giovani fa sparire in 2 generazioni la lingua madre locale. E’ dimostrato guardando i popoli del nord europa, dove le loro lingue madri sono ormai dialetti parlati dai nonni e in casa si parla ormai inglese. Lo sa quanto si risparmierebbe se si smettesse di correre dietro all’inglese e si usasse l’esperanto che si impara in 10 volte meno del tempo richiesto dall’inglese? ion italia ogni anno 60 miliardi ei euro, miliardi di euro, e nei paesi ue si risparmierebbero 300 miliardi di euro. OGNI ANNO. Ecco perché mi infastidisce il suo sarcasmo, parla di cose che non conosce e sbandiera con forza la sua ignoranza, mi scusi ma le chiedo di informarsi prima di esprimere giudizi affrettati con tanta superficialità e arroganza.
@Massimo Bianchi
Certo anche l’inglese. La scelta pero’ non dovrebbe essere esclusiva. Una lingua internazionale non è tale perché diffusa in tutto il mondo. L’Esperanto è stato creato per la comunicazione internazionale. L’Esperanto, per sua natura (agglutinante), è stata creato e poi si è sviluppato tenendo conto dell’evoluzione della società. Se oggi non conosci l’inglese non ti danno uno straccio di lavoro. Addirittura non basta più, devi sapere almeno due se non tre lingue (Dio solo sa come è difficile conoscerne già una, come ad esempio l’inglese e la sua difficile ed arbitraria pronuncia). Se per caso sei laureato in ingegneria e ti candidi
per un posto di lavoro dove è richiesta l’ottima conoscenza dell’inglese,
con probabilità sarà scelto il candidato ingegnere madrelingua inglese,
quest’ultimo ovviamente non avrà fatto alcuno sforzo per imparare magari
l’italiano. E’ un diritto avere una lingua neutrale da imparare da tutti, fare tutti uno sforzo (ti rammento che l’Esperanto è più semplice. In 2 anni acquisisci un livello B1. Esso dà tutte le espressività delle lingue “naturali”: anzi è in certi casi più precisa. L’inglese o il francese ricorrono a perifrasi laddove l’Esperanto ricorre spesso ad una sola parola. Anche l’Unesco con 4 risoluzioni(non per simpatia, ma valutando scientificamente i risultati)ha votato a favore dell’Esperanto raccomandandone l’uso. Non voglio convincere nessuno, ognuno scelga per sé, ma quando si parla di Esperanto davvero troppi luoghi comuni dovrebbero ormai essere accantonati. Ci sono dei dati e dei fatti che non possono essere ignorati o smentiti. L’Esperanto è vivo e vegeto, nonostante due guerre mondiali e l’ostilità delle grandi potenze linguistiche. Esiste l’UEA Universala Esp. Asocio (membro UNESCO), dipartimenti di Esperantologia in varie Università, corsi, riconoscimenti ufficiali ed internazionali che non si possono negare: ALTE, Consiglio Europeo Lingue, PENCLUB International, KER,
Ogni lingua nasce dalla la storia e cultura del paese in cui si parla. Imparare un’altra lingua aiuta a capire, comprendere il paese in cui quella lingua viene parlata e ci arricchisce personalmente. L’esperanto mi sembra un melting pot di tutte le lingue che alla fine aiuteranno a far sparire l’identitá dei vari popoli che la parleranno. Togliere una lingua ad un popolo significa cancellarne una buona parte dell’identitá (e renderla piú facilmente succube). Non dimentichiamoci che mischiando troppo i colori, si ottiene il grigio.
Il grigio di cui tu parli avviene proprio ora con l’inglese (il miscuglio: spanglish ecc). La risoluzione adottata nel Manifesto di Praga è chiara. L’Esperanto resta la lingua AUSILIARIA internazionale per i rapporti internazionali, commerciali, diplomatici mentre la lingua nazionale rimane padrona a casa propria. L’Esperanto non si sostituisce alle lingue nazionali, ma è una lingua-ponte di aiuto quando due persone madrelingua diversa vogliono comunicare senza dover ricorrere ad un’altra lingua, espressione magari di un popolo “superiore”, come possono essere gli USA ad esempio, o la FRANCIA. Ricordo la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo…nessun popolo, lingua, religione è superiore ad un’altra.
Tanto è vero che nessuna lingua, neppure l’inglese, è usata esclusivamente all’interno di una organizzazione pubblica mondiale (Europa, ONU ecc.) per evitare conflitti. D’altra parte il costo rappresentato dalle traduzioni (23 lingue ufficiali in Europa) è VERGOGNOSO. L’Esperanto, ed è stato dimostrato dal rapporto GRIN pochi anni fa, rappresenterebbe una soluzione equa, economica, giusta e già sperimentata con pieno successo in molti ambiti.
Ricordo infine che la lingua e la letteratura catalana sono state difese proprio dall’Esperanto con la traduzione e l’edizione di una bella Antologia della poesia catalana nei tempi bui del franchismo (anni 70). Allora l’Antologia in Esperanto fece conoscere questa cultura minoritaria all’estero con una edizione internazionale davvero molto bella
sembrerebbe che lei abbia ragione ma è invece è vero il contrario. L’esperanto si impara in così poco tempo che se può essere insegnato gli ultimi due anni del liceo e raggiungere comunque un livello molto più alto di 7 anni di studio dell’inglese. In questo modo libera energie di tempo e mentali per lo studio della propria lingua madre, che sta sparendo proprio a causa dell’introduzione dell’inglese in fasce di età sempre più giovani, o di una seconda lingua madre di un altro paese. Le lingue sono una ricchezza, e la cultura che trasportano è fondamentale per le identità dei popoli e l’esperanto è la soluzione. Si configura come lingua da usarsi solo nei rapporti fra lingua madre diversi. L’inglese invece si sostituisce alle lingue madri esistenti. E avvantaggia una popolazione sulle altre. Provi a studiare l’esperanto, un adulto autodidatta scaricando le grammatiche gratuite via internet impara la lingua in 6 mesi. Guardi il video di Beppe. si informi.
ma usare una lingua democratica che non avvantaggia nessun popolo no? usare una lingua 10 volte più veloce da imparare dell’inglese no? troppo banale seguire una strada migliore di quella che ci viene imposta dall’alto finora?
Quello che dici è vero, ci sono problemi molto più gravi: il lavoro, la fame, la sete, la perdita del lavoro… spesso queste calamità sono state create da quelle nazioni che impongono con la forza (coloniale, militare o ancora politica) ad esempio con l’uso esclusivo della propria lingua (vedi inglese, francese e spagnolo. Se oggi non conosci l’inglese non ti danno uno straccio di lavoro. Se per caso sei laureato in ingegneria e ti candidi per un posto di lavoro dove è richiesta l’ottima conoscenza dell’inglese con probabilità sarà scelto il candidato ingegnere madrelingua inglese, quest’ultimo ovviamente non avrà fatto alcuno sforzo per imparare magari l’italiano
ecco un commento che disapprovo. l’importante è solo lavorare nella vita? lo sai che la tua lingua madre è la tua identità di popolo? lo sai che dove si insegna l’inglese a livello infantile nel giro di un paio di generazioni sparisce la lingua madre? perdere la tua identità di popolo non è importante? Lo sai che se si passasse all’uso dell’esperanto anzichè correre dietro all’inglese l’italia ogni anno risparmierebbe 60 miliardi, MILIARDI, di euro?
Ho visto il video: nell’esperanto ci sono dei cosiddetti “caratteri speciali” (tipo consonanti maiuscole con la dieresi) che creerebbero non pochi problemi da un punto di vista informatico. Con l’inglese questi problemi non esistono perché in questa lingua non esistono accenti né sulle vocali (come in italiano) né sulle consonanti. E poi, dai, se anche Balotelli ha imparato l’inglese (guardate il filmato qui sotto)… ce la possiamo fare anche noi. http://www.bbc.co.uk/sport/0/football/18638758
che stupidaggini, scusami ma le tue battutine mi lasciano indifferente. l’esperanto si impara 10 volte più velocemente dell’inglese, per quale motivo bisogna insistere?
Nessun problema con i caratteri accentati, l’alfabeto esperanto è compreso nei caratteri UNICODE e quindi utilizzabile da tutte le tastiere.
Esiste poi la regola di utilizzare la X dopo la lettera che deve essere accentata, ci sono programmi che trasformano in automatico in lettera accentata ma anche senza trasformazione si capisce lo stesso che si tratta di lettera accentata grazie alla X.
Le lettere in esperanto hanno sempre lo stesso suono.
a tutti quanti quelli che scrivono contrariati dall’esperanto o incerti, rispondo di guardare il bellissimo video che ha messo beppe su questo articolo. Vi renderete conto dell’intelligenza dell’esperanto e del fatto che è ovvio che sarà la lingua internazionale a breve. L’inglese non è la lingua più parlata al mondo e non è ancora vicina all’essere la lingua internazionale. Inoltre Usa sta andando giù, cina, india, e brasile stanno andando su, e difficilmente vorranno una lingua come l’inglese per i loro traffici. L’esperanto si impara 10 volte più velocemente dell’inglese. guardate il video.
Guarda sono pienamente d’accordo, in quanto all’Esperanto come lingua del futuro cerco di essere ottimista, ma tutto dipende dalla volontà politica che ora non c’è…mi accontento delle proposte di legge simili a quelle adottate in Ungheria e Brasile che sono già in sé grandi passi in avanti. In Francia si è a buon punto. Per quanto riguarda il futuro delle lingue nulla è certo. I demografi parlano nel 2050 di un ritorno del francese a seguito dell’aumento della popolazione africana di lingua francese…Non si può continuare di questo passo
Per chi mi accusa di ciarlatano…la proposta di legge è quasi sicura ora non si sa se quest’anno o l’anno prossimo anche alcuni lettorati in Italia come alla Facoltà di Lingue di Genova ne sono a conoscenza…Poi ovvio serve una decisione politica finale ma si è a buon punto soprattutto da quando i diplomi KER sono stati riconosciuti dal Consiglio Europeo delle Lingue nel 2008
Ah però! Quindi non è che dal 2013 tutti i Francesi si metteranno a studiare l’esperanto. Piuttosto, un gruppo di simpatizzanti esperantisti ha indetto una raccolta firme in proposito sul proprio sito. C’è una leggera differenza, anche un ciarlatano lo capirebbe 😉
La raccolta firma è ancora in corso ma presso il Ministère de l’Educationale Nationale sono concordi per inserirlo come materia opzionale alla maturità. In effetti si tratterebbe di una soluzione tipo quella adottata in Brasile e in Ungheria (in questi Paesi si studia l’Esperanto come materia linguistica a scelta), lo studente puo’ presentare la materia alla maturità. Sarebbe “quasi un obbligo”. In effetti l’Esperanto essendo entrato a far parte dell’ALTE ed aderendo al Quadro di Riferimento europeo delle Lingue per i livelli B1, B2 e C1 “impone” una regolamentazione all’interno del percorso scolastico in quei Paesi che riconoscono la seconda lingua a scelta. In Italia l’Esperanto fu introdotto dalla Legge jervolino, poi essendo caduto il governo non se ne fece più niente. In Francia la Federazione Esperantista Francese per supportare la proposta già sui tavoli del Ministère ha comunque avviato una campagna raccolta firme mobilitando le iù alte sfere, dando prestigio alla proposta
La langue italienne quoique belle est assez difficile surtout pour les francophones. Je m’excuse d’avoir fait quelques fautes, je suis toujours en apprentissage:-)
La itala lingvo kvankam bela estas sufiĉe malfacila ĉefe por la franclingvanoj. Mi pardonpetas pro kelkaj eraroj, mi ĉiam lernas la italan 🙂
bellissimo post, anch’io sono esperantista e ne conosco moltissimi altri. Agli ignorantoni che studiano l’inglese rispondo che OVVIAMENTE bisogna conoscere anche una seconda lingua etnica (e io parlo inglese) ma che una lingua pianificata come l’esperanto offre innumerevoli vantaggi.
Se vuoi parlate con un madrelingua inglese, sara’ quasi IMPOSSIBILE primeggiare a livello dialettico perche’ lui quella lingua la parla dalla nascita, nessuno e’ invece madrelingua esperanto e cosi’ ENTRAMBE LE PARTI si troveranno a dialogare ad armi pari, l’esperanto poi e’ veramente semplice e logico (anche se non semplicissimo e con alcuni difetti noiosi come richiedere una codifica particolare o l’unicode per rappresentare alcuni caratteri).
Tempo fa avevo chiesto al m5s di supportare l’esperanto insieme ad un altro tipo ma siamo stati insultati pesantemente ed esposti al pubblico ludibrio del blog
sarebbe un opportunita da non lasciar perdere
una lingua NATA A TAVOLINOma
e stata costruita dalle lingue esistenti
percio ognuono di noi dovrebbe trovarci ..una parte della lingua madre
agli inizi del 900 la lingua ufficiale era il francese
poi dopo la seconda guerra mondiale e il declino del europa come superpotenza e l avvento degli stati uniti divento l inglese
ai tempi dell impero romano il greco era lingua ufficiale parlata
il latino era parlato nei ambienti…”colti”
una lingua distaccata dal poptere economico o militare o culturale di un paese ci dovrebbe farci un ……po’ piu liberi
vorra dire che dovremmo comperare un libro
di lingua “esperanto”
il potere parlare con chiunque senza la minima dificolta ……..sarebbe un sogno
Lasciate perdere l’esperanto e imparate l’inglese (ovviamente) e soprattutto il tedesco, la lingua nella quale sono state scritte quasi tutte le opere più importanti nella civiltà occidentale degli ultimi 200 anni, da Kant a Marx, da Einstein a Heidegger. Una lingua senza storia non ha umanamente alcun senso, non è una lingua. Le lingue devono essere DIFFICILI. La scorciatoia della facilità è per chi non ha voglia di aguzzare l’ingegno. Studiate di più!
Perché usi il computer? Usa carta e penna per i calcoli, usa le poste per comunicare, usa le enciclopedia per la curiosità. Accidenti che commento idiota hai scritto. E la cosa del tedesco poi? Devi essere sicuramente qualche studente di filosofia tarato a dovere. Kant non era tedesco, era prussiano, Schopenhauer non era tedesco, era polacco, e Heidegger è ovunque riconosciuto come un coglione nazista. Se certe cose sei troppo tardo per apprezzarle, allontanatene e continua a giocare coi tuoi soldatini.
Vedi è questo il problema…dire che l’Esperanto non ha Storia è non conoscere l’Esperanto…l’Esperanto ha una Storia molto bella sia come storia della lingua che dell’evoluzione della sua comunità di parlanti…come anche detto da Umberto Eco nella Ricerca della Lingua Perfetta…Il problema è dire cose senza conoscerle
Sono d’accordo solo sull’esortazione a studiare. Inglese, tedesco, spagnolo e altro.
L’importanza dell’esperanto (come ben spiegato sia dal post che dal commento più votato) sta in tre cose: è semplicissimo da imparare, livella tutti (è acquisita per tutti e madrelingua di nessuno) è propedeutica all’apprendimento di altre lingue. Hanno appurato con un esperimento che i bambini sapevano meglio l’inglese dopo 2 anni di esperanto seguiti da 2 di inglese, che dopo 4 anni di inglese. Sono queste le ragioni che ne fanno una lingua importantissima (so di cosa parlo: ho qualifiche ed esperienza di insegnamento dell’italiano per stranieri, e parlo inglese, tedesco e spagnolo)
Gloria
L’utilizzo dell’inglese si è imposto oggi grazie al predominio commerciale della Gran Bretagna prima e degli USA poi. Non c’è ovviamente nessun’altra ragione per cui sia da preferire questa lingua. D’altra parte si è ormai imposta come lingua ufficiale per le pubblicazioni scientifiche, come prevalente nei commerci, su internet, quindi sarebbe difficile soppiantarle. Inoltre è relativamente semplice, però ha un gravissimo difetto, quello della non corrispondenza tra segno e suono, che, secondo me, riporta molto indietro la cultura umana. Dalla felice innovazione dei fenici, non è stato più necessario imparare centinaia di simboli diversi (come con i geroglifici ad esempio) per scrivere. Con l’inglese si torna indietro, per ogni singola parola, in teoria, va imparato come si pronuncia, non ci sono regole, o meglio ci sono, ma sono più le eccezioni che i casi in cui vengono rispettate. È ridicolo dover imparare per ogni parola come si pronuncia, a questo punto non vedo grosse differenze tra l’utilizzare i caratteri fonetici (fonetici per le altre lingue, non per l’inglese) ed i geroglifici o gli ideogrammi, tanto vale inventarsi un simbolo a parte per ogni parola, tanto lo sforzo richiesto è esattamente lo stesso.
Se l’inglese deve continuare ad essere adottato come lingua internazionale, dovrebbe però essere scritto con l’alfabeto fonetico (quello messo tra parentesi nei dizionari), altrimenti basta con questa barbarie!
Molto meglio sarebbe scegliere l’esperanto, o un’altra lingua con meno difetti, magari lo spagnolo o un’altra lingua latina o il sanscrito, l’indoeuropeo, il latino, il greco antico, il russo, l’hindi. L’esperanto avrebbe però l’indiscutibile vantaggio di essere studiata proprio per essere facilmente appresa da tutti ed anche quello che metterebbe tutti nelle stesse condizioni, senza dare un vantaggio agli Stati che adottano già una lingua.
sul Tempo, quotidiano romano, di un paio di settimane fa c’era un articolo che presentazva una situazione disastrosa per i commercianti romani che di fronte ai turisti riescono a malapena a districarsi con gli inglesi, ma con tutti gli altri è dura. Questo èer farle intendere che l’inglese è ancora ben lontano dal diventare la lingua internazionale.
L’esperanto nasce da un’idea bellissima di comunicazione tra i popoli e di uguaglianza. Al primo congresso nel 1905 si diceva: “son qui riuniti non francesi con inglesi, non russi con polacchi, ma uomini con uomini”. Questa idea di fratellanza si è concretizzata in una comunità di parlanti, in risoluzioni ONU, Ministero della Pubblica Istruzione Italiano, etc.
E l’inglese? Certamente è una lingua importante, ma chi pensa che è l’unica lingua internazione ha una visione un po’ ristretta. Analizzo brevemente tre punti:
– geopolitica: tempo fa il francese era la lingua dell’elite (e proprio la Francia boicottò l’esperanto nella Società delle Nazioni), ora l’inglese è certamente importante, ma la Cina sta diventando sempre più forte. Gli istituti Confucio (l’equivalente cinese del British Council) stanno spuntando come funghi in tutto il mondo. Ho avuto l’onore di visitare la Cina, anche in occasione dell’anno della gioventù EU-Cina, nella delegazione ufficiale dell’EU, con il Forum Giovanile Europeo, di cui l’Associazione Mondiale dei Giovani Esperantisti è membro, visitando anche il Ministero degli Esteri. Se si pensa che la Cina sia disposta a sostituire la propria lingua con la lingua degli USA ci si sbaglia alla grande!
– scienza e ricerca: sono un ricercatore in robotica subacquea ad Edimburgo e partecipo spesso a conferenze. Esiste un problema linguistico e le presentazioni dei colleghi asiatici purtroppo rendono meno. Paradosso, i primi posti in una competizione mondiale di robotica un paio di anni fa sono stati assegnati a gruppi di ricerca provenienti da una nazione quasi mai rappresentata ai convegni scientifici, per evidenti problemi linguistici.
– facilità: studi scientifici hanno dimostrato quanto l’esperanto sia più facile di qualunque altra lingua nazionale. Nonostante il lessico europeo, la struttura della frase è invece più simile a lingue orientali. Ad esempio in cinese negozio si scrive con i simboli di comprare + luogo, esattamente come l’esperanto.
Heh heh monsieur Patrick… prima di dire agli altri di studiare ed informarsi perché non lo fa lei che presentandosi linguista non dovrebbe scrivere errori?
Si rilegga e forse capirà…
le rispondo con un aneddoto che si ripete a quelli che dicono ciò che sta esprimendo lei. acciamo che lei ha percorso 500 km e le mancano altri 500km per arrivare al suo obiettivo. Se trovasse una scorciatoia che in un km la porta alla meta che fa? si fa 500km solo per solidarietà verso i precedenti 500? L’esperanto si impara in un decimo del tempo dell’inglese. L’inglese non è neanche lontanamente arrivato alla conclusione e dove ci arriva distrugge la lingua madre precedente. Lei vuole perdere la sua identità? la lingua di un popolo è la sua identità più radicata, lo sapeva? si informi.
Lorenzo, non crede che in questo caso il problema sia la scuola e non l’inglese?
Davide, mi informerò sull’argomento,dissento comunque fortemente da quanto lei afferma sull’inglese. Ritengo comunque che la risoluzione spontanea del problema delle comunicazioni tra cittadini stranieri, in questo caso la diffusione dell’inglese, allo stato attuale sia del tutto soddisfacente.
un articolo de “il tempo” quotidiano locale di roma di un paio di settimane fa, che io ho fotografato e pubblicato sulla mia bagheca di facebook, esprime chiaramente l’enorme disagioc he i commercianti romani hanno con i turisti stranieri, riescono a capirsi a malapena con gli inglesi. E li ho sentiti parlare un ottimo inglese. L’inglese è ben lontano dall’essere arrivato a rappresentare una soluzione e mi stupisce come molti non se ne accorgono. Le persone credono di saperlo parlare, poi gli fai alcune semplici domande e sii esprimono a gesti. Scimmiottare una lingua è democratico rispetto ad avere la propria lingua madre usata, anzi imposta, in tutto il mondo? L’esperanto è democratico e 10 volte più veloce da imparare dell’inglese, direi che è assurdo che se ne stia ancora qui a parlare. Democrazia linguistica e tutela delle varietà linguistiche. Dove arriva l’inglse neelle scuole infantili si assiste in 2 generazioni alla sparizione dell’idioma locale. La tua lingua è la tua identità ultima di popolo.
Mio padre la conosceva benissimo, era il presidente della Sicilia dell’associazione degli esperantisti siciliani.
Ho diversi libri e so che molti traduttori la utilizzano da intermezzo per ottenere le traduzioni.
Questa lingua è perfetta.
Grazie Patrick Morando, per questa efficace informazione. Mi permetto solo di aggiungere, in accordo con le osservazioni presenti nell’articolo riguardanti la presunta artificialità di alcune lingue in uso, che la definizione corretta, come lo stesso articolo lascia intuire, non è “artificiale” (che si attaglia di più ai codici o ai cifrari) ma è quella di lingua pianificata. “L’edificio” dell’esperanto è infatti costruito con i “mattoni” naturali delle lingue “nazionali”, sia nelle parole che nelle “particelle” che ne consentono la struttura della sintassi e della grammatica. L’esperanto, ritengo dovrebbe essere immediatamente adottata come lingua d’esercizio nella archiviazione di tutti i documenti e le leggi prodotte dal Parlamento e dalla Commissione europei.
Chiedo venia per questo post scriptum, dovuto al fatto di non aver letto con attenzione l’incipit dell’articolo di Patrick Morando, ove la definizione di lingua pianificata è ben esplicita.
Se hai fame e hai un piatto di pasta davanti al naso va a prendere il treno e fa 1500 km a digiuno prima di mangiare. Un adulto autodidatta prendendo una grammatica in pdf gratuita su internet impara l’esperanto in 6 mesi. si informi.
Ma di cosa stiamo parlando? C’è una Italia che scappa a gambe levate da questo paese, che non ha più un piatto di minestra in tavola e qua si parla dell’esperanto come possibile soluzione di non so quale problema? Per parlare di cazzate filosofiche occorre la pancia piena e la sicurezza che Equitalia non ti porti via la casa. Questo post mi ricorda Alfano che mentre c’erano tutti gli imprenditori che si suicidavano andava nei talk-show a parlare di semipresidenzialismo. Torniamo ai temi seri per favore che ci credo troppo in questo movimento per farlo diventare una cacata radicale.
Lei sta parlando con arroganza e maleducazione di un argomento molto serio che non conosce. Lei sa che le lingue del mondo stanno scomparendo? Lei sa che la lingua è di fatto l’identità ultima di un popolo? più della nazionale, delle veline in tv, del ssuo canale tv preferito, de suoi ricordi storici che la legano alla sua patria e di ogni altra cosa. La nostra lingua è come vediamo il mondo e l’inglese sta distruggendo tutte le culture. Io non riesco più a pagare le tasse e sono veramente con l’acqua alla gola e sto dichiarando fallimento, ma ho il buon senso di capire che la perdita della mia identità culturale è anche peggio. Si informi e sia più educato che gente come lei nel movimento mi fa venire a me voglia di andarmene, altro che lei che se ne va.
Massimo rispetto per chi vuole impegnare il proprio tempo nello studio di un qualsiasi argomento come l’esperanto. Ma, come già altri hanno ben detto, lingue costruite a tavolino da qualche intellettuale non possono avere fortuna né tantomeno possono essere imposte dall’alto. La lingua e il linguaggio sono frutto del comportamento e delle interazioni sociali, culturali e ambientali di ogni individuo, dalla nascita alla maturazione. Dato che nessun popolo o gruppo sociale parla l’esperanto, esso non dovrebbe nemmeno essere definito una lingua ma solamente un esperimento! Le lingue diventano dominanti a causa di meccanismi e fenomeni storici che ne favoriscono la diffusione e l’adozione da parte degli individui. L’inglese, attualmente, è di fatto la lingua internazionale. L’operazione di traduzione di testi scritti oggi è molto diffusa e assai più facile che in passato, grazie a strumenti di ricerca e traduzione nonché a dizionari presenti in rete e accessibili da ogni parte del mondo. Questa è la realtà e va accettata con serenità, magari dedicando le proprie preziose energie a progetti e idee assai più utili e urgenti dell’esperanto!
lei, come tutti qui, sta parlando di un argomento che non conosce e sta sciorinando le solite idee confuse e non attinenti. L’inglese non è la lingua universale, è meno parlata dello spagnolo e non è facile per i paesi orientali, l’esperanto lo è 10 volte di più. Si informi.
Sinceramente trovo che l’Esperanto sia un mero tentativo, perché se è vero che ha una potenza linguistica non indifferente, visto che può essere paragonato ad un linguaggio di programmazione, dall’altro lato risulta una lingua da un suono molto sgradevole e un gran miscuglio. L’interlingua d’altra parte è molto semplice da capire, ma non ha le peculiarità di composizione dell’Esperanto, per cui non è ugualmente una soluzione. Resto dell’idea che la lingua inglese, per quanto non egualitaria, abbia una musicalità non indifferente, ed è non immediata, ma comunque di facile apprendimento, per cui la ritengo una soluzione più funzionale.
Inoltre, si parla di esperanto, ma poi alla fine, non vedo come si possano unificare tutte le lingue, se si escludono a priori le asiatiche. A volte si tratta di compromessi, ed a volte si tratta di “abbandonare” una lingua per adottarne un’altra.
Molti non condivideranno, ma io preferirei che a mio figlio venisse insegnata come prima lingua l’inglese (o una lingua globale, se vogliamo) e come seconda l’italiano (per mantenere vivo il ricordo, la tradizione e le radici culturali).
Si potrà parlare di esperanto solo quando la questione delle lingue regionali sarà risolta. Ci sono tante lingue che vengono lasciate morire in favore di quelle ufficiali della nazione. Il sardo, ad esempio, pur godendo dello stato di coufficialità nella regione Sardegna e, per legge, di pari dignità rispetto alla lingua italiana, viene lentamente fatto morire dall’amministrazione isolana. Prima di insegnare l’esperanto sarebbe opportuno creare programmi d’insegnamento e di rivalutazione delle lingue regionali (anche in attesa di un riconoscimento del diritto di autodeterminazione alle nazioni senza stato, ma questo è un altro discorso). Solo a quel punto si potrà parlare di una lingua comune senza correre il rischio di mettere in pericolo la diversità, la differenza culturale tra i popoli. Oggi questo non è possibile, perchè l’insegnamento di una nuova lingua comune andrebbe solo a togliere spazio alle iniziative che coinvolgono le lingue regionali, vista la scarsa tutela di cui godono. Il mio lamento non è dettato dalla difficoltà che comporterebbe l’aggiunta di una nuova lingua da studiare, dato che non ho avuto problemi nell’imparare 4 lingue straniere oltre a sardo e italiano ed una base di tedesco e portoghese (e non sono uno studente di lingue), ma, come già detto, dalla difficoltà che incontrerebbero le lingue regionali nell’attirare fondi per iniziative e insegnamento.
Lei sta parlando di un argomento che non conosce. Le voglio fare chiarezza sperando che lei ne approfitti per poi informarsi da solo. La difficoltà che sta incontrando il suo idioma regionale è comune a tutte le lingue del mondo e il problema è proprio l’inglese. L’italiano, al pari del sardo, potrebbe sparire nell’arco di 50 anni. Tanti? a me sembrano una frazione di secondo. Tutte le lingue del mondo stanno morendo. L’insegnamento dell’esperanto è talmente veloce e facile, il 10% del tempo dell’apprendimento dell’inglese, che è risultato da diversi studi, propedeutico all’insegnamento delle altre lingue. Studiare l’esperanto significa imparare poi più facilmente le altre lingue, comprese la propria e ad averne maggiori vantaggi sono proprio quelli negati per le lingue. Ecco perché quello che lei sta dicendo è completamente sbagliato, è esatto il contrario, se si vuole salvare le lingue del mondo si deve insegnare l’esperanto e usarlo come lingua internazionale. Nel proprio paese si parla il proprio idioma, e con altri madrelingua si parla esperanto.
Con quale presunzione è lei a decidere quello che gli altri conoscono o no? Non può in nessun modo dirmi che il sardo si trova nella stessa situazione dell’italiano, quando andavo a scuola, per farci usare l’italiano, gli stessi insegnanti (alcuni no, per fortuna) ti etichettavano come ignorante per aver usato il sardo. Per tanti anni il sardo (e le altre lingue regionali) è stato maltrattato in ogni modo, e solo oggi, non certo grazie alle amministrazioni filo-continentali, qualcuno tenta di portare avanti iniziative per la rivalutazione, contando su dei finanziamenti piuttosto scarsi, se non inesistenti. L’Italiano intanto mi pare vivo e vegeto, essendo usato come lingua veicolare nelle scuole e nelle amministrazioni. Quando l’inglese sostituirà l’italiano come lingua veicolare allora potrà parlare di pericolo per l’italiano, ma non può, ripeto, non può assolutamente paragonare la questione delle lingue regionali con la questione dell’italiano. M’at intesu o si ddu depu iscribiri in sardu, giai chi est morrendi in paris cun s’italianu? In quanto all’informarmi da solo le assicuro che mi sono informato abbastanza, sia sulla situazione del sardo che di altre lingue regionali d’Europa.
Salve . Tutto ben detto ma l’ esperanto e’ proprio brutto. Non c’e’ confronto con l’Inglese che gia’ serve quasi in tutto il mondo. Il Francese anche. Non credo ci sia bisogno dell’esperanto Ma di insegnare BENE e far imparare BENE l’inglese a un popolo che si distingue dai vertici alle plebi per la becera ignoranza ed antipatia per le lingue internazionali. Una delle tante vergogne tutte taliane. Ogni bene e saluti!
E’ artificiale “come le altre lingue”, ma stiamo scherzando? L’esperanto è una lingua che non possiede un’anima, nulla, non è il prodotto della cultura di un popolo, non ha “l’anima del popolo”, per dirla con Herder. Perciò non avrà mai successo. Può servire a qualcuno come prodotto commerciale, quello sicuramente, per vendere corsi innovativi che possono essere visti come lo sfizio temporaneo di qualche curioso
Quindi, una lingua creata da un oftalmologo nel 1887 e parlata da 2 milioni di persone in tutto il mondo (dati wikipedia) dovrebbe soppiantare l’inglese, insegnato a livello mondiale e parlato correntemente da miliardi di persone.
La battuta del giorno era divertente, ora passiamo alle cose serie?
L’Esperanto ha solo 2 milioni di parlanti ma se ci si chiede in quanti Paesi è diffuso allora ci si rende conto che in tutti i Paesi del mondo esistono esperantofoni
E’ una teoria così pazzesca, semplice e interessante che potrebbe
anche funzionare negli stati con una elevata evasione fiscale,
commentava Paul Krugman, premio nobel per l’economia nel 2008,
leggendo sul Wall Street Journal la teoria scritta un paio di anni
fa da un economista italiano che descrive come abbattere l’evasione
fiscale, abbassare le tasse e farle pagare in modo più equo a tutti .
Esperanto è una cagata pazzesca (20 minuti di applausi).
Io giro parecchio per lavoro, e posso garantire che in Cina, paesi Arabi, Russia ecc.. si parla solo Inglese. La nuova lingua Latina è L’Inglese. Per favore finiamola di Esperantare se ne parla da anni ma non funzia volete capirlo, anche se Esperanto venisse riconosciuto sulla luna non conta, contano i fatti, e il mondo parla Inglese.
Se non sai di cosa parli, perché parli? È ovvio che pochi lo parlino visto che non ha dietro di sé l’America e l’Inghilterra a spingerlo e farci miliardi dietro. Eppure se lo studi in 3 mesi lo parli meglio dell’inglese dopo 3 anni, è miliardi di volte meglio dell’inglese sotto ogni punto di vista. Se poi ti fa piacere veder distruggere la tua lingua madre (perché è così che finirà) per arricchire i tuoi concorrenti, be’ allora fa’ pure.
ha qualche riferimento che suffraghi la sua tesi “l’esperanto si insegnerà in Francia come seconda lingua a scelta dal 2013”? Sa com’è, entrambi i miei figli studiano a Parigi, e non si è mai nemmeno lontanamente accennato a una cosa del genere. Viene il dubbio che il suo post sia, come dire, una ciarlataneria.
Non si può imporre una lingua per legge, volenti o nolenti in questi anni la lingua “universale” è l’inglese, mi spiace per l’insegnante di francese ed esperanto.
quello che le zucche non capiscono è che l’inglese è si una lingua con dietro un popolo(se canadesi,australiani e americani sono un “popolo” io sono gesù cristo) ma è comunque una lingua STRANIERA
senza considerare i capaci nelle lingue(che non sono la maggioranza da nessuna parte) e prendendo in considerazione la media un anglofono sarà sempre più svelto nella formulazione del pensiero,delle parole ecc… di voi è naturale poichè è la sua linguamadre e la padroneggia fin da quando è nato
imparare l’inglese fin da piccoli è un’omicidio basta vedere in svezia dove molti ragazzi non sentono più la necessità di parlare il loro ideoma.
Una lingua neutra sarà anche piatta ma ti METTE ALLA PARI poi ci saranno sempre quelli che la padroneggiano meglio ma sempre guardando la media il livello si parifica e non pone la gente in deficit linguistico ripetto ad un’autoctono che parla la SUA lingua da sempre
ps
ma se la germania avesse vinto sarebbe stato bello se vi fosse stato imposto il tedesco come “lingua internazionale” ?perchè è quella che è successo gli inglesi(perchè scozia,galles,N.I. non sono stati del regno alla pari) hanno invaso mezzo mondo e gli americani hanno trionfato sul vecchio continente nell’ultima guerra mondiale
è così .
MA vaffanculo! Ma abbiamo l’Inglese che è tanto comodo e facile! Io l’ho imparato da solo coi testi delle canzoni e mi trovo benissimo in tutti i paesi anglofoni. E praticissimo e facile da impararare…Lasciamo perdere tutte ste boiate. Io voto per l’inghilese. Punto!
non sai quanti poveri stronzi come te pensano di sapere l’inglese quando poi si trovano di fronte un’anglofono capiscono la metà di uno che non capisce un cazzo
Credete veramente che una persona impara l’inglese FLUENTE solo ascoltando canzoni? Sono tutti stupidi gli studenti e i professionisti che spendono soldi e tempo in corsi e soggiorni all’estero?
Ho studiato l’esperanto perché incuriosito e affascinato dalla questione della “lingua universale”, quindi so di cosa sto parlando, e lo rispetto profondamente. 🙂
Però ho delle riserve.
Il problema fondamentale dell’esperanto è che non esiste un popolo che lo parla come lingua madre, quotidianamente (intendo a tavola, al lavoro, tra genitori e figli, ecc…) e quindi non esiste nessuno che sappia dirti, senza ragionarci su ma solo con l’istinto, con il “cuore”, come rendere una certo concetto. Si può rispondere solo con il cervello, perché l’esperanto non è la lingua di nessuno. L’esperanto è una tavolozza senza colori, un corpo senz’anima.
Credo che l’idea di una “lingua universale” sia tanto affascinante quanto illusoria. La lingua è lo specchio della cultura e della mentalità di un popolo. Non ha senso parlare una lingua in cui la parola “tempo” si dice “tempo” (perché l’hanno presa dal latino) e la parola “bambino” si dice “knabo”, dal tedesco. Perché non “puer”, così usiamo sempre il latino e non se ne parla più? Questa “par condicio” non ha senso.
Inoltre l’esperanto favorisce smaccatamente i popoli occidentali: usa i caratteri dell’alfabeto latino “esteso”, e adotta costruzioni e strutture sintattiche da lingua neolatina.
il fatto che l’esperanto non sia lingua di un partcolare popolo è un vantaggio perchè pone tutti sullo stesso piano. (esistono comunque dei madrelingua esperanto, persone che hanno imparato l’esperanto dalla nascita perchè i genitori, esperantisti di diverse nazionalità utilizzavano l’esperanto come lingua comune familiare). e esiste una cultura “nazionale” esperantista: gli esperantisti finiscono per sentirsi una comunità. In realtà solo l’esperanto potrebbe fare da collante per un mondo unito, (a cominciare da una Unione Europea che sia veramente una entità unita e democratica. Cosa che con l’inglese non avverrà mai.
Veramente l’esperanto usa sì il vocabolario neolatino ma ha delle basi grammaticali asiatiche, quindi tutt’altro che europee. Inoltre la tua motivazione del popolo dietro non ha senso, dopo 2 mesi di studio dell’esperanto riesco ad esprimere dei concetti che non riesco ad esprimere in italiano, perché nelle lingue nazionali non esistono. Dopo solo due mesi posso dire anche cose che non esistono tipo “ciò che diventa il contrario di un bicchiere” in una sola parola, immediatamente, e qualsiasi uomo della Corea mi capisce all’istante: malglaŝiganto.
Ti sembra un difetto nell’immediatezza? Esprimere concetti così articolati è già difficile nelle nostre lingue madre, figuarsi in una straniera, l’esperanto è geniale, anche io avevo dubbi ma accidenti dopo 2 mesi è pazzesco quante cose riesca a dire, cose che dopo 10 anni di inglese non posso neanche immaginare di poter dire.
A Giacomo vorrei rispondere che l’Esperanto non è affatto così privo di “cuore”, come potrebbe sembrare. Innanzitutto le persone che lo usano quotidianamente esistono, alcune lo fanno fin dalla nascita, essendo figli di coppie esperantiste, e posso assicurare che per loro l’Esperanto funziona come qualsiasi altra lingua. Per esperienza so che li esperantisti “veri” (quelli che la lingua la usano davvero) non si fermano a ragionare su come esprimere un concetto, perchè l’Esperanto è così flessibile ed espressivo che spesso succede il contrario: che ci si ritrova a non saper tradurre un concetto dall’Esperanto alla propria lingua madre! Sul fatto che esso favorisca gli europei ho discusso spesso con esperantisti non-europei, specialmente asiatici, e la conclusione è sempre stata che sì, c’è un vantaggio dal punto di vista lessicale, mentre gli aspetti grammaticali sono in gran parte assimilabili a quelli delle lingue orientali, e in ogni caso anche per un non-europeo la lingua risulta estremamente più semplice da imparare rispetto a qualsiasi altra lingua naturale.
Non so se il giro della Sicilia porterà Beppe Grillo a Mazara del Vallo. Qui in agosto si sono riuniti circa 400 esperantisti di una ventina di paesi diversi; c’erano dibattiti (sponsorizzati dall’Europa) su una società multietnica come quella di Mazara, gite comuni, concerti serali in esperanto, e ovviamente la possibilità di incontrarsi e fare amicizia. Non mi risulta che qualcosa di simile sia mai stato fatto a Mazara in inglese. Di incontri così ce ne sono centinaia all’anno; quest’anno il più importante è stato ad Hanoi. A Pasqua dell’anno prossimo ci sarà il festival della gioventù esperantista ad Ostuni; chiunque potrà venire a constatare che l’intuizione sull’esperanto è fondata sui fatti? Per me l’inglese è utile e lo subisco, l’esperanto è una lingua per fare amicizia.
Capisco le tue riserve, è vero che l’esperanto avvantaggia i parlanti una lingua europea, ma molto meno rispetto all’inglese.
Ad esempio se un cinese fa 10 volte più fatica di un italiano nell’imparare l’inglese, per quanto riguarda l’esperanto la fatica in più sarà minore, supponiamo 3 volte (ho sparato dei valori a caso per farti capire il ragionamento). Poi credo sia estremamente difficile creare una lingua equamente facile per tutti. Poi l’esperanto è collaudata, funziona da più di 100 anni ed è rimasta in vita: questo è già un successo. L’esperanto fluente è parlato più del friulano, del cimbro, del ladino, dell’estone e di molte lingue locali (non dialetti!!) italiane ed europee.
Mi sono dimenticato di dirti che l’Esperanto è una lingua AUSILIARIA, non ha lo scopo di sostituire le lingue nazionali e locali ma AFFIANCARSI AD ESSE, da utilizzarsi nella comunicazione internazionale. In questo modo la funzione ulteriore dell’esperanto è proprio quello di tutelare le lingue minori che stanno scomparendo perché gli studenti sono costretti ad impiegare il loro tempo nello studio dell’inglese più almeno un’altra lingua europea. Invece di studiare 100 ore di inglese e, supponiamo, tedesco, sarebbe meglio studiare 10 ore esperanto e le restanti 90 ore dedicarle allo studio della lingua locale, della sua letteratura, e perché no, anche dell’italiano. In questo modo le lingue locali vengono tutelate e forse finalmente si potrebbe invertire la tendenza attuale alla scomparsa delle lingue.
ESPERANTO PER LA DEMOCRAZIA LINGUISTICA,
ESPERANTO PER LA TUTELA DELLE LINGUE LOCALI!
Buongiorno a tutti. Se non ho capito male, leggendo “l’utopia planetaria”, lo studio dell’Esperanto costituirebbe il passaggio ad un LINGUAGGIO UNIVERSALE. Ma cosa ancor più fondamentale, ACCESSIBILE A TUTTI!!!.
non dimentichiamo i poveri nel mondo. Non pensiamo il mondo solo con i nostri occhi e le nostre esigenze (occidentali).
E comunque, io che ho studiato inglese e francese a livello scolastico, comprato alcuni corsi di inglese, a 50 anni, rinuncio a viaggiare all’estero perché non sono in grado di sostenere una conversazione!
Anche nella scelta di una lingua comune si esprime il senso della democrazia e della partecipazione. L’inglese, il francese, lo spagnolo, si sono imposti con il colonialismo: CON LA FORZA DI UN POPOLO SU UN ALTRO.
Grazie Beppe, di essere il comico che sei: un pianeta avanti a tutti!!!
Alberto elle Roma
P.S.: a proposito della mancanza di informazione di questi giorni di tour in Sicilia: ricordate le accuse di mancanza di democrazia dentro al movimento? Una risata li seppellirà!
Il punto non e’ vendere e incassare su un prodotto semi nuovo….ma la saturazione di lingue….non mi interessa quali potentati gradiscono l’esperanto …abbiamo abbastanza lingue storiche e lingue belle per rendere ridicola la proposta di introdurne una brutta a confondere ulteriormente le idee .Se vogliamo semplificare con una lingua latina media….facciamolo ….sara’ molto meglio di quell’aborto . No alle cose brutte .
L’esperanto serve a tutelare le lingue storiche e belle che ci sono già. Purtroppo i giovani sono costretti a studiare l’inglese più un altra lingua straniera, la conseguenza è che molti rinunciano a studiare bene la lingua locale. Se impari l’esperanto hai più tempo per imparare la lingua locale e anche quella nazionale.
Come vedi l’esperanto non confonde le idee bensì ha il chiaro obiettivo di risolvere il problema attualissimo della progressiva scomparsa delle lingue, molte millenarie e ricche di cultura. Nessun potentato lo sostiene, solo il lavoro di una comunità di appassionati cittadini che lottano per la democrazia linguistica e la tutela del patrimonio linguistico. Che poi sia brutto è un’opinione personale, a me invece piace.
se va avanti di questo passo sarà il cinese a prendere il posto dell’inglese; le classi dominanti,specie negli Stati Uniti, mandano i figli a imparare il mandarino…
nel mentre noi “periferici” sprechiamo tempo e denaro per NON imparare l’inglese (visto gli scarsi risultati, nonostante 65 anni di massiccio insegnamento dell’inglese in ogni scuola).
perchè complicarsi la vita? perchè volere un ennesimo decreto dall’alto? la lingua internazionale c’è già e di fatto è l’inglese…basta prenderne atto perchè comunque li si sta andando con tuttoil rispetto per chi ha voglia di impararsi l’esperanto o il norvegese
E allora perché nelle scuole ti insegnano la seconda lingua? a che serve se c’è già una lingua internazionale?
e soprattutto perché molte persone, soprattutto manager, stanno massicciamente studiando il cinese per fare carriera?
questa è la dimostrazione che l’inglese non è la lingua internazionale ma solo quella del più forte. Per adesso..
Meglio non dar per scontate queste cose: informatevi sulla democrazia linguistica.
Mah, la vedo difficile l’impressa di diffondere una lingua cosi’. Io abito negli USA e certamente sono privilegiato conoscendo l’inglese, ma vorrei fare notare un paio di cose. Nelle universita’ USA ci sono centinaia di migliaia di studenti stranieri, la maggior parte dei quali viene dalla Cina e dall’India. Potete immaginare quali difficolta’ un ragazzo cinese ha dovuto affrontare per imparare l’inglese, lingua che ormai per qualunque cosa che riguarda scienza e tecnica di qualunque disciplina e’ la lingua di fatto ufficiale. Non credo si trovi una pubblicazione in altre lingue ormai. In genere si pubblica prima in inglese e poi se e proprio necessario si traduce in altre lingue. Ma questa necessita’ sta’ sparendo ed e’ relegata solo alla letteratura, ai romanzi e cose simili. Tutti i congressi sono in inglese. Il mondo finanziario in tutto il mondo parla inglese. In India (1 miliardo di persone) quasi tutte parlano inglese (anche se l’accento e’ molto forte e a volte difficile da comprendere). In Cina l’inglese si sta diffondendo a macchia d’olio perche’ e’ la lingua che da una speranza di successo al di fuori del proprio paese. Specialmente in USA. Poi per dirla tutta. In USA sono negati per le lingue ! Non ne impareranno mai un altra. Iniziano lo studio delle lingue tardi, alle medie e l’insegnamento e’ vecchio, come si usava da noi negli anni 60. Oggi le lingue si insegnano in altri modi molto piu’ efficaci e non e’ vero che non si puo’ imparare a parlare e scrivere meglio di un madre lingua. Forse l’accento e’ un po’ difficile perderlo per gli adulti (i bambini no), per la scrittura almeno in USA gli stranieri in genere scrivono molto meglio degli americani. Non vedo molto spazio per altre lingue. L’inglese tutto sommato non e’ difficile, la pronuncia e’ una bella bestia, ma pian piano si impara.
se lei avrà voglia e tempo di informarsi vedrà che tutte le argomentazioni che ha espresso sono futili e inefficaci. L’inglese non è la lingua universale, e lei pensa il contrario solo perché è nel cuore dell’impero inglese. In india un miliardo di persone non parla inglese come non lo parlano 1 miliardo e mezzo di persone in cina. Lei lo sa che l’esperanto si impara 10 volte più velocemente dell’inglese? Si fermi a rifletterci e si informi.
L’inglese ha il gravissimo difetto della non corrispondenza tra segno e suono, che riporta indietro la cultura umana. Dalla felice innovazione dei fenici, non è stato più necessario imparare centinaia di simboli diversi (come con i geroglifici ad esempio) per scrivere. Con l’inglese si torna indietro, per ogni singola parola, in teoria, va imparato come si pronuncia, non ci sono regole, o meglio ci sono, ma sono più le eccezioni che i casi in cui vengono rispettate. È ridicolo dover imparare per ogni parola come si pronuncia, a questo punto non vedo grosse differenze tra l’utilizzare i caratteri fonetici (fonetici per le altre lingue, non per l’inglese) ed i geroglifici o gli ideogrammi, tanto vale inventarsi un simbolo a parte per ogni parola, tanto lo sforzo richiesto è esattamente lo stesso.
Se l’inglese deve continuare ad essere adottato come lingua internazionale (ma sarebbe molto meglio scegliere l’esperanto, o una lingua latina o il sanscrito, l’indoeuropeo, il latino, il greco antico, il russo, l’hindi), dovrebbe però essere scritto con l’alfabeto fonetico (quello messo tra parentesi nei dizionari), altrimenti basta con questa barbarie!
Ciao,per curiosita detti un occhiata all esperanto…a mio avviso è fallimentare, trovando nuovamente eccezioni e regole…Non capisco perchè ogni volta si voglia reinventare la ruota.la lingua semplice gia esiste: inglese. Se volessimo creare una lingua artificiale basterebbe prendere l inglese come base e “correggere” le difficolta/eccezioni che presenta:la pronuncia prima di tutto ed eventualmente le 4 regole grammaticali che ha.si è pensato al mercato unico,alla moneta unica ma non ad un linguaggio unico dando per scontata l adozione dell inglese….basti pensare al business che gli inglesi riescono a fare grazie alla loro lingua avvantaggiando di fatto una nazione…ai spic inglisc…
Sinceramente non vedo la necessità di imparare una lingua artificiale, visto che basterebbe introdurre un insegnamento, fatto come si deve, delle lingue maggiormente diffuse. Sarà pure ben ideata, ma una lingua non è solo grammatica, è storia e cultura, e dietro ogni irregolarità vi è un lungo percorso evolutivo che andrebbe approfondito, non eliminato. Inoltre, per quanto possa esservi una più o meno vasta letteratura, certamente questa non potrà essere altrettanto ricca quanto quella in inglese: parlare tale idioma mi permette di acquistare i libri ad un quarto del prezzo dell’edizione italiana e di scavalcare la censura del nostro paese leggendo i quotidiani stranieri. Cerchiamo di ideare programmi scolastici che permettano di apprendere una lingua “vera”, prima di proporre alternative meno utili.
immagino che lei pensi di aver descritto bene una certa situazione e di averla avvalorata da giuste considerazioni. si informi e scoprirà che banalità ha elencato. Lei lo sa che l’esperanto si impara in un decimo del tempo in cui si impara l’inglese? Lei lo sa che dove arriva l’inglese sparisce l’idioma precedente? Lei lo sa quanto guadagnano inghilterra e usa a divulgare l’inglese e a non studiare una seconda lingua? Ma ci ha mai pensato? Lei lo sa che a roma, città piena di turismo, i gironali scrivono articoli, di un paio di settimane fa, in cui descrivono la difficilissima situazione dei commercianti che riescono a capirsi a malapena solo con gli inglesi? eppure credete tutti che l’inglese sia già diffuso. si informi, la prego
È davvero un argomento di primaria importanza.
Non ci potrà mai essere pace se i popoli non riescono a capirsi. È vero che ci sono le traduzioni, ma queste sono mediate. Tutto quello che sappiamo sul mondo è filtrato da poche agenzie di stampa, non sarebbe meglio scoprire come va REALMENTE il mondo facendoci degli amici arabi o cinesi e chiedendo loro come stanno realmente le cose?
Con l’esperanto non concordo molto dal punto di vista linguistico. Ritengo che nei Paesi Neo-Latini o semi Neo-Latini la lingua ufficiale potrebbe essere il Latino, visto che viene forzatamente insegnato quasi a tutti e che poi non vede quasi nessun utilizzo.
L’esperanto è una lingua latina, non può essere applicata a livello mondiale. Per fare una lingua mondiale dovrebbero essere usati i principali ceppi, non solo quello latino.
PRIMA DI FARLO PER0′, INIZIAMO A RICONOSCERE LE NOSTRE BELLE LINGUE CHE STANNO MORENDO DI INEDIA… MILANESE, NNAPOLETANU, BARESE, SARDU, RUMAGNUL… ED INFINE U MA BEDDHU SICILIANU!! MAKARI KIDDHI MIRITANU RISPIE’TTU!
Per la precisione il “Bahasa Indonesia” non è una lingua artificiale, bensì la lingua franca parlata nell’area da diversi secoli per riuscire a comunicare in una realtà dove ogni singolo isolotto aveva la sua lingua (considerando che l’Indonesia è un arcipelago composto di altre 14000 isole). La sua origine però è ben lungi dall’essere artificiale come l’esperanto ma è la lingua da sempre parlata in Malesia e in parte Dell’ isola di Sumatra. Difatti il Bahasa Indonesia si differenzia dal Bahasa Malayu solo nei termini moderni introdotti dai colonizzatori che in Indonesia sono di radice olandese mentre in Malesia sono di chiara matrice anglofona,
Perché è così importante che non si dimentichi il “toscano”? Io non sono toscano, a me questa lingua, che tu chiami italiano è stata imposta come a tutti i meridionali; per me non vale più di un qualunque altro dialetto…Anzi, io la studierei al pari dell’inglese e del dialetto locale di ogni studente. Punto.
Visto che mi sono permesso di essere scettico sull’esperanto, chiarisco:
quello che non mi piace é l’idea che ci debba essere un linguaggio unico per tutti (c’é giá, ed é l’inglese anche se non ci piace)
la mia idea é che si dovrebbero parlare piú di due lingue, minimo 4, in questo modo non servirebbe neanche l’esperanto.
salu2
io non vado più a scuola da 6 anni,come la studio?
esistono dei siti,libri,o cose simili per apprenderla?
posso riuscirci io che parlo appena l’italiano di base?
Se vai sul sito “lernu.net” troverai tanti corsi e tanta bella gente nel forum che ti aiuterà. Io in 2 mesi ho fatto più che in 10 anni di inglese. È veramente una lingua geniale, ciao.
finalmente uno aperto di mente! cerchi su internet “grammatica esperanto” troverà corsi gratuiti con insegnante di supporto gratuito, o guide in pdf della struttura grammaticale e vocabolari ecc. L’esperanto è una lingua talmente facile, 1′ volte più dell’inglese, che un adulto autodidatta via internet la impara in 6 mesi.
E’ bene che si parli del’Esperanto. Mi permetto solo di aggiungere un’osservazione. L’idea di Zamenhof era quiella di creare una lingua che mettesse tutti sullo stesso piano, proprio per questo creò una lingua “artificiale” che non è la limgua madre di nessuno. E’ diverso da quello che succede oggi con l’imposizione dell’inglese come limgua veicolare per tutti, dimenticando che nessuna lingua si può imparare bene come quella materna. Inosmma, gli anglofoni, nella comunicazione in inglese, ci domineranno sempre perchè saranno sempre più bravi, svelti e capaci di strutturare il pensiero. Se si usasse l’esperanto, saremmo tutti alla pari, insomma, si tratta di un’idea egualitaria importantissima. Viva l’esperanto.
Ottimo articolo!
Anch’io nel mio blog ho scritto un articolo sull’esperanto.
http://paolomarzano.altervista.org/blog/esperanto/
Mi piace come articolo.. Complimenti beppe. Guadagnare con google adsense
L’esperanto è un’ottima idea dal punto di vista concettuale (una lingua veicolare facile da apprendere grazie all’assenza di eccezioni grammaticali), ma ha un grosso difetto… è veramente brutta. E’ brutta da vedere e brutta da ascoltare. E una lingua per essere viva deve essere pensata anche in senso artistico, cioè deve essere ALTAMENTE EUFONICA (visto che ci si prende il disturbo di crearla da zero, almeno che sia piacevole da ascoltare e parlare, no?). Da questo punto di vista il quenya di Tolkien è un esempio di lingua che si preoccupa di essere “gradevole” (ma non di essere semplice)… discutibile è anche la scelta di alcuni vocaboli, mica tanto intuitivi. Personalmente ritengo che il sanscrito avrebbe dovuto essere maggiormente preso in considerazione durante la continuazione del progetto dell’esperanto… è una lingua che possiede le radici linguistiche della maggior parte dei termini contenuti nelle lingue europee. Inoltre una lingua suona “elegante” e semplice nella misura in cui accosta poche consonanti tra loro, prediligendo il sillabismo semplice (una/massimo due consonanti seguite da una o due vocali) (vedasi appunto il sanscrito, il latino, il giapponese, ecc.)evitando codificazioni alfabetiche strane e apparentemente impronunciabili come “nietzsche” (tranquillamente trascrivibile con “nice”, “niche” o “niĉe”).
Ripeto, l’idea dell’esperanto è buona, ma è l’esperanto stesso ad essere proprio brutto.
Mille volte preferibile piuttosto l’atlango o l’interlingua (sebbene utile per capirsi solo tra italiani, spagnoli e portoghesi)… in quanto alle lingue esistenti, la migliore sarebbe l’olandese, poichè unisce la semplicità della grammatica inglese alla regolarità della pronuncia del tedesco… se il diffondersi delle lingue fosse determinato da funzionalità piuttosto che da egemonia economico/culturale, l’olandese sarebbe un’ottima lingua franca
Sono un esperantista.
Ammetto che talvolta l’esperanto è cacofonico (vedi il nesso consonantico sc=sz) ma non credo si possa dire che suoni davvero male!
In realtà l’esperanto si avvicina molto , moltissimo all’italiano (avendo molte parole in comune con esso) e credo che nessuno, proprio nessuno, possa dire che l’italiano è brutto.
Ho ottenuto l’attestato di esperanto attraverso lo studi online del corso KIREK che, secondo la normativa europea dovrebbe essere riconosciuto ufficialmente… ero orgoglioso e mi sono recato al centro nazionale del lavoro per aggiornare il mio “status” e inserire l’esperanto accanto al francese e inglese appresi a scuola.
L’operatore che doveva effettuare l’aggiornamento è caduto dalle nuvole e dopo i soliti 10-15 minuti impiegati a spiegargli che l’esperanto è una lingua a tutti gli effetti (benchè artificiale anche se in un certo senso lo è anche l’italiano… basti controllare come è nata dal toscano il nostro splendido idioma) il pover’uomo ha cercato nel sistema notando l’impossibilità di inserirlo perchè non in elenco…. ma scherziamo?!
“Inseriscilo tu quando fai il curriculum vitae”, questo il suo consiglio finale… che delusione!
Ho letto da qualche parte alcuni punti del programma 5 stelle, uno di questi prevede l’insegnamento della lingua inglese fin dall’asilo, ho visto anche un video con Beppe che ribadiva questo, poi ecco una discussione come questa che propone l’esperanto…. non è molto chiaro !
Quali sono le vostre intenzioni ?
Io mi considero un grillino esperantista……
Faccio spudorata pubblicità…
Se volete sentire come suona l’esperanto, sappiate che nell’ambito musicale c’è anche il genere etno-progressivo (musica prog in salsa etnica).
Provate a dargli un ascolto…
http://www.youtube.com/watch?v=LYskFFawUuE
Chi studia insiemistica alle elementari ha più facilità nell’apprendere la matematica.
Chi studia esperanto alle elementari ha più facilità nell’apprendere le lingue.
Ma non è mai troppo tardi.
Mah, Stefano…
Francamente, la pratica mostra il contrario.
Ci sono molte coppie esperantiste, costituite da uomo e donna che si imparano l’esperanto per curiosità personale, poi si incontrano in qualche incontro internazionale, si innamorano, ed essendo di madre lingua diversa usano l’esperanto come lingua familiare.
Loro sono la prima generazione.
Queste coppie internazionali, che usano l’esperanto in casa, quando hanno figli passano loro l’esperanto in modo del tutto naturale. In genere questi bambini (seconda generazione) imparano spontaneamente 3 lingue: quella del padre, quella della madre, e l’esperanto.
Quindi, almeno in questi casi, bastano 2 generazioni, e non certo 6.
Certo, la cosa sarebbe un po’ diversa nel caso di genitori che hanno la stessa lingua madre, che perciò userebbero quella come lingua famigliare.
Tuttavia anche in quel caso l’esperanto, grazie alla sua notevolissima semplicità (se comparato a lingue nazionali, in primis l’inglese), garantirebbe sia che i genitori lo conoscerebbero bene, sia che i figli lo apprenderebbero in fretta, anche se poi in quella famiglia, evidentemente, non si userebbe l’esperanto come lingiua famigliare.
La cosa cui invece si dovrebbe prestare attenzione, è che l’inglese è la lingua larghissimamente più studiata in europa, senz’altro a partire dal 45 (ma anche da prima, sebbene in concorrenza col Francese).
Oggi (dati dell’Unione Europea), più del 90% degli studenti europei studia obbligatoriamente l’inglese per tutta la scuola dell’obbligo, per moltissimi anni, e ovviamente (per chi prosegue gli studi) anche oltre. Ebbene, sempre in ambito UE si fanno studi sull’effettiva conoscenza delle lingue straniere. La cosa che davvero fa raddrizzare i capelli è che, nonostante l’enorme quantità di tempo dedicata dagli europei allo studio dell’inlgese, il livello di conscenza raggiunto rimane INFIMO. Insomma, un pessimo rapporto costi/benefici.
Emerge così che è proprio l’inglese che ha bisogno di molte generazioni…
Il mio scetticismo nasce dal fatto che vedo molte persone che sono rigidamente contrarie al cambiamento. Qualsiasi tipo di cambiamento, anche minimo. e cambiare lingua è una cosa che non sognerebbero nemmeno. Se poi pensiamo che moltissima gente non sa nemmeno cosa sia l’esperanto, capiamo che prima di poterlo insegnare lo dobbiamo rendere perlomeno “familiare”, farlo diventare simpatico. e la cosa richiede molto molto tempo.
e comunque lo ritengo un argomento molto interessante per molte sfaccettature.
Caro Stefano,
sono d’accordo con quanto dici.
Prendere in considerazione idee nuove (non dico, ovviamente, di abboccare a qualsiasi cosa nuova venga proposta, bensì semplicemente di andarsi a vedere se una nuova proposta può funzionare o no) richiede uno sforzo notevole.
Qui, poi, stiamo parlando di un ambito nel quale ci sono interessi economici e politici colossali. A tal proposito, se ti leggi http://uea.org/informado/ED37-itala.html (articolo di un professore inglese sul collegamento tra l’uso internazianale di certe lingue e la violazione dei diritti umani) scorpi quanti soldi e quante energie investono gli stati per imporre al resto del mondo la propria lingua.
Contro gli interessi di pochi, solo l’interesse (e la mobilitazione) dei molti può, alla lunga, produrre risultati. Ma senz’altro non è una cosa facile.
Più comprensibile dal mio punto di vista lo scetticismo nei confronti di una lingua “senza storia” e “senza popolo” e di conseguenza “senz’anima”. Secondo me qui le risposte possono essere due. Una più teorica, è che come come una lingua etnica si porta dietro un bagaglio di storia passata, una lingua pianificata se ne porta uno di “storia” e progetti per il futuro, e come i parlanti madrelingua italiani sono accomunati da un vissuto e un sistema di elementi culturali più o meno condiviso, allo stesso modo gli esperantisti possono essere accomunati a vario grado da una certa visione del mondo, di ideali e di esperienza condivise (naturalmente sto generalizzando). La risposta più diretta invece è questa: leggete i libri scritti dai poeti e romanzieri esperantisti, seguite i dibattiti, osservate la gente che si incontra, scherza, litiga, si corteggia, progetta, rimprovera i figli, tiene conferenze, si arrabbia, gioca o lavora in lingua esperanto, e ditemi ancora che è una lingua senz’anima! (Ricordo qui che l’esperanto vanta un secolo abbondante di storia ininterrotta: non tantissimo, ma comunque un po’ troppo per un progetto morto sul nascere).
Per concludere, preciso che non ritengo affatto l’esperanto l’esperanto privo di difetti, ma sta di fatto che come lingua funziona, costa poco e ha alla base un’idea che personalmente amo molto. Per cui: ben venga!
Mi ĵus legis la verkon “Historio de la lingvo Esperanto” de Edmond Privat kaj “Gvidlibro por supera ekzameno” (literaturo). Mi prepariĝas al la 3° ekzameno de IIE. Fakte, la historio de tiu lingvo estas tre interesa kaj alloga. Bedaŭrinde malmultaj personoj konas ĝin. Mi opinias, ke estas malfacile komprenigi la valoron de Esperanto al homoj kiuj ne interesiĝas pri tio. La realo estas ke homoj ne interesiĝas pri esperanto ĝis kiam tiu lasta ne estos enkondukita kiel deviga aŭ nedeviga lingvo en lernejoj. Nuntempe oni ne povas multe fari se la publikaj instancoj ne helpas kaj ne puŝas serioze la lingvon. Miaflanke nur post tri jaroj da studado mi atingis la nivelon C1 de la KER Ekzameno Mi neniam estus atingita tian nivelon studante aliajn fremdajn lingvojn
Approfitto di questa discussione per provare a rispondere a un po’ di critiche che spesso vedo muovere all’esperanto e agli esperantisti. Temo sarò prolissa (vi chiedo scusa fin d’ora), per cui forse mi toccherà spezzare il messaggio in due.
Partendo da quella che è probabilmente l’obiezione più diffusa, preciso che ho conosciuto centinaia di esperantisti e a nessuno di questi ho mai sentito dire che non bisognasse studiare l’inglese. Per fare un paragone sicuramente impreciso, sarebbe un po’ come accusare un medico di impedire ai suoi pazienti di mangiare la pasta solo perché li invita a consumare frutta e vedura.
Ci sono però due questioni che si ricollegano a questo punto. La prima è che chi si approccia all’esperanto in genere non si limita a studiare l’inglese, ma ha un qualche grado di conoscenza, o per lo meno di curiosità, verso qualche altra lingua (e comunque sempre un certo rispetto e grado di consapevolezza del valore di tutte). La seconda è che chi utilizza l’esperanto per parlare con i propri amici nel resto del mondo e magari auspica un suo utilizzo a livello ufficiale lo fa anche perché sente l’esigenza di un mezzo di comunicazione che si basi non su un’egemonia economica, ma su un principio di parità. Il che potrà anche essere giudicato utopico, sciocco o irrilevante, ma non si neghi che la differenza c’è!
Altra questione: l’esperanto non è un miscuglio di lingue più di quanto lo sia, per fare un esempio, l’inglese, dove troviamo parole che derivano dall’antico lessico germanico comune, dal latino, dal norreno, dal francese e così via. E’ un fatto del tutto comune che il lessico di una lingua sia formato da parole di origine varia, mentre la pronuncia di queste parole e il modo di declinarle e combinarle nella frase segue uno schema che è proprio di ciascuna lingua, esperanto incluso.
Perchè tutti si parli l’esperanto, e prima che diventi una lingua ufficiale (anche solo per le transazioni finanziarie), ci vogliono almeno 6 generazioni.
Bisogna credere nel cambiamento, altrimenti che ci stiamo a fare nel movimento 5 stelle?
A proposito, chi l’avrebbe detto che il M5S avrebbe conquistato Parma? All’inizio dell’anno era dato ad un misero 3%… e ora?
La gente può davvero cambiare il mondo, se lo vuole.
Sono d’accordo con ciò che scrive il SAMIDEANO (compagno esperantista) Patrick Morando!
Io non credo a una Europa unita.
Come fare gli Stati Uniti di Europa con paesi che parlano lingue diverse ?
Se ci fosse stata la volontà, si sarebbe potuto scolarizzare la popolazione insegnando l’Esperanto nelle scuole già 10 anni fa. Invece, le reforme scolastiche sono andate da tutta un’altra direzione.
Ai governanti non interessa avere popoli uniti. Le diverse lingue creano divisione e chi ne paga le conseguenze sono i più deboli e le minoranze linguistiche.
Chi sa l’Inglese non basta, perchè se devo andare in Germania, non mi metto a parlare Inglese al fioraio o al panettiere, ma devo usare la lingua locale tedesca. Stesso problema se decidessi di andare in Finlandia. Pertanto, l’idea di una unione Europea è una presa per i fondelli, sin dall’inizio.
La colpa non è dei governi, ma della maggioranza della gente che se ne infischia della questione linguistica. Allora ecco che si fanno avanti i potentati economici che vogliono l’inglese e l’euro. Allora bisogna darsi una svegliata e iniziare a dibattere sulla questione linguistica in Europa.
Beh…
Se davvero volessimo insegnare bene l’inglese, senz’altro uno dei metodi
migliori sarebbe quello sperimentato dall’Università di Padernborn, che
prevede lo studio preliminare proprio dell’esperanto
http://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_Paderborn
La sperimentazione mostre che, a parità di ore complessive dedicate allo
studio, i ragazzini che per i primi due anni hanno studiato l’esperanto al
posto dell’inglese, negli anni successivi “recuperano” il tempo
apparentemente perso, raggiungendo la competenza in inglese di coloro che
hanno studiato l’inglese sin dall’inizio, per poi superalri nettamente…
Ma una volta che, per agevolare e rendere davvero efficace lo studio
dell’inglese (o di un altra lingua straniera), si applicasse in modo
generalizzato il metodo di Padernborn, i citaddini europei (e non solo
europei) potrebbero scoprire sulla propria pelle quello che gli
esperantisti sanno da sempre, cioè che è inutile, ma soprattutto INGIUSTO,
che ci sia un popolo (o un piccolo gruppo di popoli) che non fa alcuno
sforzo per parlare con gli altri, mentre tutti gli altri popoli devono
faticare per imparare la lingua dei popoli “privilegiati”…
E’ anche una questione economica. Senz’altro in Europa (nella sola Europa)
si perdono almeno 25 miliardi l’anno (calcolati per difetto), se si compara
la situazione attuale del “tutto inglese” con quella dell’esperanto lingua
franca europea (valutazioni del professore svizzero Grin, università di
Ginevra, vedi
http://www.lulu.com/shop/fran%C3%A7ois-grin/l%E2%80%99insegnamento-delle-li
ngue-straniere-come-politica-pubblica/paperback/product-5431148.html ).
Sulla questione più strettamente politica, io ho trovato illuminante questo
articolo del professore (peraltro inglese!) Robert Phillipson, docente di
inglese (!) all’università di Copenaghen, esperto di politica linguistica
internazionale: http://uea.org/informado/ED37-itala.html (in modo molto
documentato, mostra che questa è una questione di diritti umani e di
imperialismo)
Non sono d’accordo, come in 1984 va a finire che una neo lingua semplificata prenda il posto delle attuali perché più facile da ricordare! E man mano semplificandola sempre di più viene ridotta all’osso! Bisogna mantenere assolutamente in vita le lingue nazionali ed i dialetti, poi vengono quelle di altri paesi rigorosamente come seconde o giù di li!
ALLORA DIAMOCI DA FARE PER INSEGNARE VERAMENTE BENE L ‘INGLESE FINO DALLE ELEMENTARI.
I bambini imparano meglio l’inglese (e anche l’italiano) se prima li fai studiare l’esperanto. Questo perché, non essendo distratti da regole rigide ed eccezioni assurde, i bambini capiscono meglio come funziona una lingua. Ciò è dimostrato da ricerche scientifiche, provi ad informarsi via internet sull’esperanto e in genere sulla democrazia linguistica.
Se lei ritiene inutile l’esperanto nella comunicazione internazionale, lo consideri importante per un migliore apprendimento delle lingue, compresa la propria. Buona ricerca.
Beh…
Se davvero volessimo insegnare bene l’inglese, senz’altro uno dei metodi migliori sarebbe quello sperimentato dall’Università di Padernborn, che prevede lo studio preliminare proprio dell’esperanto http://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_Paderborn
La sperimentazione mostre che, a parità di ore complessive dedicate allo studio, i ragazzini che per i primi due anni hanno studiato l’esperanto al posto dell’inglese, negli anni successivi “recuperano” il tempo apparentemente perso, raggiungendo la competenza in inglese di coloro che hanno studiato l’inglese sin dall’inizio, per poi superalri nettamente…
Ma una volta che, per agevolare e rendere davvero efficace lo studio dell’inglese (o di un altra lingua straniera), si applicasse in modo generalizzato il metodo di Padernborn, i citaddini europei (e non solo europei) potrebbero scoprire sulla propria pelle quello che gli esperantisti sanno da sempre, cioè che è inutile, ma soprattutto INGIUSTO, che ci sia un popolo (o un piccolo gruppo di popoli) che non fa alcuno sforzo per parlare con gli altri, mentre tutti gli altri popoli devono faticare per imparare la lingua dei popoli “privilegiati”…
E’ anche una questione economica. Senz’altro in Europa (nella sola Europa) si perdono almeno 25 miliardi l’anno (calcolati per difetto), se si compara la situazione attuale del “tutto inglese” con quella dell’esperanto lingua franca europea (valutazioni del professore svizzero Grin, università di Ginevra, vedi http://www.lulu.com/shop/fran%C3%A7ois-grin/l%E2%80%99insegnamento-delle-lingue-straniere-come-politica-pubblica/paperback/product-5431148.html ).
Sulla questione più strettamente politica, io ho trovato illuminante questo articolo del professore (peraltro inglese!) Robert Phillipson, docente di inglese (!) all’università di Copenaghen, esperto di politica linguistica internazionale: http://uea.org/informado/ED37-itala.html (in modo molto documentato, mostra che questa è una questione di diritti umani e di imperialismo)
Ho letto che nel prossimo futuro spariranno tutte le lingue. Rimarranno l’inglese, lo spagnolo ed il cinese; quest’ultima rimarrà l’unica lingua parlata e scritta fra una manciata di centinaia d’anni… di esperanto nemmeno l’ombra… fatevene una ragione.
Farsene una ragione?
Come farsi una ragione che l’acqua ormai e’ privatizzata, che le centrali nucleari tanto le faranno, che a “quelli che contano” dell’ambiente o del lavoro giovanile non gliene frega niente, che tanto la mafia e i corrotti saranno sempre a governarci …
Ma cosa ci stai a fare nel movimento 5 stelle?
Hai letto la bibbia?
E i numeri per il lotto non li hai letti?
Lo hai letto nel manuale delle Giovani Marmotte?
Basta una ricerca su Google in merito alle seguenti chiavi di ricerca: cinese inglese mandarino lingua futuro… e poi cosa c’entra il farsi una ragione su un dato argomento con la mia (presunta) appartenenza al movimento 5 stelle? Reata il fatto che siete pochini: Wikipedia dice: 1,6 milioni di persone parlano l’esperanto a “livello 3 di lingua straniera”.
Esperanto es comprensibile solmente a illes qui lo ha studiate. Interlingua, al contrario, es comprensibile a milliones de personas sin studio previe.
(iste message es scribite in interlingua)
L’interlingua è comprensibile senza studio solo a coloro che parlano una lingua neolatina. È vero che sono centinaia di milioni, ma i cinesi sono ancor di più, quindi secondo questa logica tanto vale studiarsi il cinese perché è la lingua più parlata nel mondo.
“Si imparare lingue o approfondirne un’altra , ma prima dell’esperanto
vengono tutti i dialetti e le lingue locali che rischiano di scomparire per
sempre , io per esempio parlo una variante di Sardo detta di Mesania e ne
sono orgoglioso perché era la lingua dei miei nonni . Se le scuole
insegnassero oltre all’ Italiano e all’inglese (male tra le altre cose) un
po’ di lingua locale forse ci sarebbe anche il posto per infarinare anche
altre lingue , forse pure l’Esperanto
concordo
quello che non viene capito è che l’esperanto si impara in un paio d’anni a scuola, quindi basta insegnarlo alla fine del liceo. lasciando così tempo ed energie per lo studio della propria lingua. non è un caso che più introducono l’inglese da banmbini e più i giovani non sanno parlare l’italiano.
Per il rap…qst è il link
http://www.youtube.com/watch?v=3K0T9sd3Cec&feature=relmfu
musica technodance
http://www.youtube.com/watch?v=oArlf67E9d4
musica pop
http://www.youtube.com/watch?v=Wbe4xVw22sE
Faccio spudorata pubblicità…
Per quanto riguarda la musica in esperanto, c’è anche l’etno-progressivo (musica prog in salsa etnica):
http://www.youtube.com/watch?v=LYskFFawUuE
http://youtu.be/ZyFIlUwhi68
un po’ di canzoni
http://www.youtube.com/watch?v=YMxkglYl2dM
canti più o meno gregoriani
http://www.youtube.com/watch?v=1-eA1U68d60&feature=relmfu
musica rap
http://youtu.be/3K0T9sd3Cec
Che l’Esperanto suoni male o bene è un punto di vista del tutto arbitrario. Ci sono lingue come il francese o il portoghese che per quanto musicali possono non piacere. La cosa è molto soggettiva..L’Esperanto è disarticolato?! Mah!
Cmq ecco come “suona”
http://facila.org/?p=960
L’idea di Zamenhof era quella di creare una lingua che mettesse tutti sullo stesso piano: vero, ma bisogna considerare il fatto che una lingua creta in laboratorio (come l’interlingua, ad esempio) non potrà mai funzionare perchè non ha nè una storia, nè radici. Non mi risulta assolutamente che il norvegese sia una lingia artificiale, dato che i primi insediamenti sono stati ritrovati nell’8000 a.C.
Ci sono due norvegesi il nynorsk e il boksmal…la lingua dell’amministrazione e dell’insegnamento è una lingua pianificata. L’Esperanto non è un esperimento esiste da 125 anni ed è usata tutti i giorni da tante persone che non immagineresti. Ha una storia molto bella come anche riconosciuta da Umberto ECO (linguista) e una comunità linguistica coesa sebbene molto sparsa. L’Esperanto non è stato costruito a tavolino in una notte. E’ stato progettato dopo molti anni di lavoro. Da l’ è partito un progetto che il creatore ha poi lasciato sviluppare dai parlanti che desideravano parlarla. Se hai tempo e voglia e fai una ricerca ti renderqi conto di quanta letteratura ha prodotto e le risoluzioni UNESCO a favore (ben 4) ti renderai conto ch è esattamente una lingua come le altre. L’italiano che tu parli è esattamente stata creata, come le altre lingue, dall’uomo…Ha avuto solo un’evoluzione diversa, più lunga e le scelte sono satte dettate dall’uso e dall’Accadelmia della Crusca…lo stesso è avvenuto in minor tempo con l’Esperanto
ricordati che nessuno vuole introdurre l’esperanto per sostituire le attuali lingue madri, ma al contrario per difenderle. L’inglese invece, essendo 10 volte più difficile da imparare dell’esperanto, richiede così’ tanto tempo che alla fine tende a sostituirsi alla lingua locale.
Mi sono imbattuta,stasera,in Quinta Colonna e sono sinceramente affranta,dall’ennesima manipolazione,che questa,come altre trasmissioni, eseguono,vergognosamente per screditare Grillo. Ritengo che Scanzi,abbia resol’immagine di Beppe politico il più trasparente e veritiera possibile;ha saputo tenere testa agli innumerevoli attacchi,trappole e trabocchetti riservati,e vistosamente studiati dagli illustrissimi invitati in studio,ed intervistati fuori…un pò ripetitivi a dire il vero:si nota che sono a corto di argomenti.Bravo Scanzi, mi sono piaciute le tue risposte, non aggressive,ma talmente vere, da lasciare interdetti gli interlocutori.Mi SONO PERò arabbiata sulle interviste RILASCIATE DAI VICINI DI CASA.Tutti spezzoni,assemblati con maestria,che sembravano dichiarazioni contrarie a com’è Beppe realmente, spontaneo,simpatico,sincero,MAI SNOB.Conosco i suoi vicini,pechè sono anche i miei!Anch’io posseggo una favolosa villa con vista Mare mozzafiato, come tutte le persone intervistate.Collina a picco sul mare,un tempo sfigati sz. strada,ora abitanti diuna zona di lusso.L’IMU,picchia duro.Sono un paramedico, guadagno 1500 euro al mese,ed i miei sono pensionati.Non abbiamo i collaboratori domestici di Grillo,che non sono cmq.decine di persone, come si lasciava credere in trasnissione.Beppe e Parvin,sua moglie,sono gentili e disponibili,non se la tirano mai,e se ho avuto bisogno di un favore non politico,ovvio, mi hanno sempre aperto la porta.Beppe sarà pure “pigna”come tutti i genovesi,è nel ns. DNA!…Sono stanca di vederlo demonizzato: eppoi,non dovendo fuggire dall’Italia per pendenze PENALI,chi glielo avrebbe fatto fare di fondare un Movimento,senza guadagnarci NULLA?Poteva godersi la Sua villa, viaggiare,e stressarsi di meno.Lui è un vero italiano, che si è stufato di farsi prendere per il culo da politici, politicanti, sponsor e midia.Merita rispetto,E CHE CROLLI UNA VOLTA PER TUTTE LA “MASCHERA” DI BUFFONE CHE GLI VORREBBERO ATTIBUIRE!Grazie,Beppe,6grande,Cri!
Ho seguito anch’io la trasmissione quinta colonna, di una faziosità scandalosa, ma che vuoi fare, non potendo attaccare grillo con violazioni gravi (corruzione) lo attaccano per stupipaggini poco interessanti, tipo la scarsa democrazia all’interno del Movimento, a questi signori vorrei chiedere se ritengono democratico che 4 o 5 persone, al chiuso di una stanza, scelgano i rappresentanti del popolo Italiano.
Il vero scandalo è che in queste trasmissioni parlano soltanto di Grillo e non dei candidati e dei loro programmi. Ciò dimostra che non hanno capito veramente nulla del movimento e pertanto fa bene Grillo a non rilasciare interviste: è inutile spiegare le cose a chi non vuole o non può capire.
Per quel poco che l’ho sentito parlare, mi sembra che l’Esperanto sia decisamente una brutta lingua, disarmonica, inascoltabile.
l’esperanto è 10 volte più facile da imparare dell’inglese e non pine nessun popolo sopra ad un altro. io lo parlo e lo ascolto e mi piace moltissimo. la bellezza è soggettiva. io odio il francese ma è riconosciuta come una delle più belle. è soggettivo. guardi il video di beppe.
Dicono che in Europa la nazione piu arretrata nell’apprendimento dell’inglese sia proprio l’Italia. Infatti solo da poco tempo si stanno facendo sforzi perchè i nostri ragazzi imparino questo linguaggio in modo corretto, chi puo li manda a studiare in Inghilterra e secondo me dobbiamo insistere sull’inglese perche ormai il mondo si muove in questa direzione. L’esperanto linguaggio universale, è solo un’utopia e non sarà mai diffuso in modo totale nel mondo. Sarebbe anche auspicabile che gli italiani studiassero la propria lingua (specie i congiuntivi) altro che esperanto, molti nostri politici dovrebbero ritornare a scuola. hasta siempre
l’inglese fa diventare la lingua madre un dialetto dei nonni, è provato con i paesi del nord europa.
Ciao Renata.
Dici: “…i nostri ragazzi…chi puo li manda a studiare in Inghilterra”
Rispondo: questo però introduce due tipi di ineguaglianza, davvero insopportabilmente ingiusta: l’ineguaglianza tra ricchi e poveri (solo i primi possono permettersi studi in Inghilterra o USA) e l’ineguaglianza tra popoli (inglesi, statunitensi, e in generale i madrelingua inglese non fanno nessuno sforzo per intendersi con il resto del mondo, mentre tutti gli altri popoli dedicano anni e anni allo studio dell’inglese, senza mai arrivare al livello dei madrelingua)
Dici: “e secondo me dobbiamo insistere sull’inglese perche ormai il mondo si muove in questa direzione.”
Rispondo: francamente a me sembra il contrario, nel senso che (come era da aspettarsi) il mondo sta cominciando a prendere in considerazione lingue dei paesi emergenti. Cinese, russo e arabo sono sempre più studiati.
Ma al di là delle mie impressioni personali, finché prevarrà la “logica del più forte”, rinunciando alla scelta politica, democraticamente discussa e votata, non ci sarà mai una lingua nazionale (inglese o altro) definitivamente e stabilmente fissata come lingua di uso internazionale, perché le lingue nazionali assurgono a tale ruolo solo per la loro forza economica, politica e militare, e quella non dura in eterno. Al contrario, una scelta razionale e democratica, quale sarebbe la scelta di una lingua neutrale pianificata come l’esperanto, potrebbe davvero condurre alla lingua franca definitiva, perché non dipenderebbe dalla domanda “chi è che, adesso, comanda il mondo?”.
Dici: “L’esperanto linguaggio universale, è solo un’utopia e non sarà mai diffuso in modo totale nel mondo.”
Rispondo: né io né te abbiamo la palla di vetro. Ciò che è certo, è che non ci sono ragioni linguistiche per cui l’esperanto non possa esser politicamente democraticamente scelta come la soluzione più razionale, equa ed economica. E’ una questione di volontà, come lo fu per l’abolizione della schivitù…
(continua…)
(concludo la mia risposta a Renata…).
Inoltre, Renata, è un falso mito anche il fatto che l’inglese sia diffuso in tutto il mondo.
Al contrario, tutte le indagini mostrano che il livello di effettiva conoscenza dell’inglese, anche in paesi come quelli della UE, è effettivamente molto basso, e sempre molto molto inferiore a quello “autovalutato” da chi risponde alla domanda “qual’è il tuo livello di inglese”. Se consideri che questo capita anche in Europa, dove la percentuale di studenti che ha studiato l’inglese supera il 90% del totale, ti fai anche un’idea del fallimento totale della didattica universale dell’inglese, che produce risultati ben più magri di quelli promessi da pubblicità accattivanti.
Per non dire poi delle parti del mondo dove l’inglese non lo si studia proprio…
Dici: “Sarebbe anche auspicabile che gli italiani studiassero la propria lingua (specie i congiuntivi) altro che esperanto, molti nostri politici dovrebbero ritornare a scuola. hasta siempre ”
Rispondo: Quello che succede, e che peraltro è un fenomeno studiato e noto a linguisti e interlinguisti, è che la diffusione dell’inglese sta dialettizzando un po’ tutte le lingue, compresa l’italiano. Ad esempio, ormai non è più possibile parlare in svedese di scienza.
La maggior parte degli esperantisti pensa che l’esperanto possa essere uno strumento per la protezione delle lingue nazionali (e anche locali) rispetto all’invadenza delle lingue usate per la comunicazione internazionale – inglese in primis).
La validità dell’argomento sembra essere opinabile. In realtà, a quanto ho capito, qui mancano dati e strumenti scientifici per fare previsioni fondate.
Una cosa però è senz’altro certa: lo studio dell’esperanto, comparato con quello di lingue straniere, e in particolare con l’inglese, fa risparmiare una quantità davvero impressionante di ore di studio, quindi lascerebbe teoricamente un sacco di tempo a disposizione per apprendere meglio la proria lingua madre, e magari anche quella locale.
Ho letto il testo qui in esperanto e devo dire che x adesso capisco meglio l´olandese scritto. Parlo lingue e ho ancora una buona infarinatura di latino. è probabile che imparerei l esperanto con relativa facilitá, ma lo vedo come davvero un po troppo “utopico” per farlo funzionare. Alla fine, imparare l´inglese si può fare in molte più maniere (audiolibri, film…) che in Esperanto. Forse a far partire una TV e creare una letteratura in esperanto chissà in futuro, ma la vedo in salita…
ci sono radio e pure trasmissioni tv in esperanto…i corsi li puoi scaricare da internet basta cercare IKURSO o iscriverti gratuitamente al corso KIREK…Di libri in esperanto nei hai ben 30000 li trovi alla FEI o presso UEA org. Materiale audio ne hai a migliaia 🙂
l’esperanto si impara 10 volte più velocemente dell’inglese. un adulto autodidatta va su google, trova una grammatica gratuita di esperanto e fra 6 mesi lo parla.
Ciao Fabrizio.
Dici:
Alla fine, imparare l´inglese si può fare in molte più maniere (audiolibri, film…) che in Esperanto. Forse a far partire una TV e creare una letteratura in esperanto chissà in futuro, ma la vedo in salita…
Rispondo:
a dire il vero, basta fare una rapida ricerca con Google, e si scopre che l’esperanto lo si può imparare in modi che per l’inglese (e qualsiasi altra lingua nazionale) sono impensabili.
Conosco personalmente persone che l’hanno imparato per corrispondenza (chiarisco: corrispondenza CARTACEA con un insegnante); cosa impossibile con le linuge nazionali (troppo complesse).
Io, a mia volta, l’ho imparato (la struttura di base) con un corso multimediale gratuito ( http://www.kurso.com.br ), e dopo 35 ore già riuscivo a seguire e partecipare a una discussione a 5 in una chat room esperantista, con un cinese, un francese, un tedesco e un brasiliano ), nello stesso tempo di studio, con l’inglese sarei arrivato a dire al massimo “the book is on the table”.
Ora, magari io ho un’abitudine allo studio che altri non hanno, ma 35 ore, peraltro gratuitamente…
E sta cosa della gratuità è davvero diffusissima. Quando si paga qualcosa, è magari il testo di studio, nei corsi in classe, o un contributo per la elettricità dei locali…
E i corsi, soprattutto in rete, davvero sono tantissimi (pressoché tutti, come detto, gratuiti).
Io tutta questa facilità di studiarsi, al contrario, l’inglese, devo dirti che non la vedo mica…
Tieni conto, per fare un esempio, che su questo lato (e anche su altri) il mondo esperantista somiglia al mondo Linux…
Le possibilità d’apprendimento sono davvero moltissime.
Questione letteratura: ce n’è moltissima, sia tradotta (con opere della letteratura mondiale mai tradotte in italiano), e anche orignale (dalla fine degli anni ’90 ad oggi ci sono state, 5 candidature ufficiali al Nobel per la letteratura per poeti esperantisti.
Abbiamo l’inglese che è il latino moderno,parlato ovunque, e pochi di noi si impegnano nell’approfondirlo, figuriamoci l’esperanto !!! Sarebbe opportuno studiare meglio anche l’italiano, perché senza la profonda conoscenza della stessa non è possibile imparare un’altra lingua…
Se proprio si vuole aggiungere una lingua che dovrebbe essere studiata, ai fini della conoscenza, io sceglierei il sanscrito !!!
Letteratura, conoscenza e filosofia di qualità elevatissima !!!
lei sta dimostrando di parlare di un argomento senza conoscerlo minimamente. l’italiano si sta perdendo a causa dell’introduzione forzosa dell’inglse. un processo che è già avvenuto nei paesi del nord europa e che porta la lingua madre locale nel giro di 2 generazioni ad essere un dialetto dei nonni. l’inglese non è la lingua più parlata al mondo e è lontanissima dal diventare la lingua internazionale. l’esperanto si impara in un decimo del tempo dell’inglese. l’esperanto dovrebbe essere usato solo come lingua ponte fra nativi diversi e quindi salvaguarda le varie lingue madri, che sono una enorme ricchezza dei popoli
Do bone, kiel diri, ĉiam estas utile legi la respondojn de la uzantoj de tiu ĉi paĝaro. Oni povas konstati ke ankoraŭ ni devas labori por ke la intarnacia lingvo povu esti lerninda kaj alloga. Mi pensas ke malmulte da personoj konas ĝin, ĝian historion kaj la esperantlingvajn parolantojn – aŭ pli bone diri – ili nenion scias pri la movado. Mi tute ne konsideras tiujn, kiuj kutime ofendas kaj fivortas. Mi gratulas Beppe Grillo kaj mi certas, mi eĉ estas konvinkita ke li povas fari ion kune kun esperantistoj por disvastigi la lingvon aŭ proponi ĝian lernadon ĉe italaj lernejoj
vi pravas. mi parolis kun Beppe pri esperanto kaj pensis ke li ne volis paroli pri esperanto.
Io sono per l’inglese orale e il cinese scritto
spero sia una battuta.
Interessante. Ma ormai è tardi: ha vinto l’inglese.
Reinventare la ruota è uno sforzo inutile.
nessuno vuole girare la ruota, resti pure l’inglese ma si intoduca anche l’esperanto come seconda lingua a scelta e poi vedremo che i risultati sono 1 a 10 come tutte le prove propedeutiche effettuate in 125 anni. Inoltre la storia dimostra che quando si tratta di lingue la ruota gira sempre. Fino a non molti anni fa era il francese, nel 2050 i francofoni dell’Africa supereranno – secondo i demografi dell’ONU – gli anglofoni e gli ispanofoni, cosa facciamo si ricambia di nuovo? E il cinese, l’hindi??? Anch’esse bussano alla porta. Che dire dei lusofoni: la loro lingua è diffusa in 3 continenti e parlata da quasi 290 milioni di persone che facciamo ignoriamo pure loro? Nessuna lingua etnica sarà mi in grado di servire come vera lingua internazionale e questo è dimostrato dal fatto che si punta al plurilinguismo tanto costoso quanto inefficace. Da anni sono nel sistema dell’insegnamento delle lingue e più mi convinco dell’efficacia dell’Esperanto
purtroppo non ti rendi conto che è solo apparenza. l’inglese è lontanissimo dal vincere. a roma i negozianti, che parlano un ottimo inglese, non riescono a capirsi con i turisti, a malapena con gli inglesi. l’esperanto si impara 10 volte più velocemente dell’inglese. si informi.
secondo me l’esperanto dovrebbe essere una priorità europea! tutti coloro che parlano di EU, quando non addirittura di stati uniti d’europa, lo fanno dimenticandosi che il primo problema da affrontare per far si che noi europei ci si capisca, da pantelleria all’estremo nord, è quello di avere una lingua comune, lingua comune che non può essere l’inglese perchè di parte ma appunto l’esperanto perchè libero da condizionamenti nazionali. i radicali (quelli di Pannella) da anni hanno una loro associazione esperantista che aiuta coloro che vogliono imparare tale linguaggio.
Vi pravas! Hai ragione 🙂 Ti diro’ e ne sono quasi convinto che contro l’Esperanto esiste un “complotto internazionale”. L’informazione oggi è in mano a pochi ed è quasi monolingue (inglese) ma per quanto tempo ancora! Con l’Esperanto si potrebbe accedere alle informazioni di tutti perché si potrebbe diffondere il sapere da ogni angolo del pianeta e tanto altro…
Sono Maria Edvige, esperantista di Reggio Emilia. Desidero ringraziare Beppe Grillo per avere dato, alla conoscenza della lingua Esperanto, un contributo molto importante. Proprio come è stata creata e “finalizzata” dal “grande” dott. Ludoviko Lazzaro Zamenhof. Bravo Beppe, continuiamo a crederci, noi esperantisti non ci arrendiamo, un giorno chissà!
probabilmente questa crociata a favore dell’esperanto nasce dal terrore che Monti prima o poi arrivi anche a loro cancellando tutti i benefici ( leggi sovvenzioni) che alimentano questo preistorico carrozzone
si autofinanzia, non sono di certo i 15000 euro annuali alla FEI dal 5 x mille che rovinano qst paese…e la FEI non è di certo un carrozzone dato che chi lavora lo fa come volontario senza percepire nulla.
di che sta parlando? l’esperanto permetterebbe all’italia un risparmio di 60 miliardi di euro l’anno. Me ne frego di quel bastardo di monti. qui si sta parlando di usare una lingua democratica, facile ed economica. Si informi.
Se provi a seguire il corso KIREK ti renderai conto di quanta disponibilità e passione ci mettono gli esperantisti nell’insegnare gratuitamente l’esperanto.
Purtroppo oltre il 90% delle critiche all’esperanto provengono da persone che non lo hanno studiato neanche per cinque minuti. E questa purtroppo non è una battuta.
si vabbè, l’inglese è riconosciuto in buona parte del mondo solo perché è stato imposto con la forza. Non parlo l’inglese ma a forza di leggere i termini tecnici, ne capisco il senso. Devo pure dire che mi fa molto arrabbiare che un “bifolco tipo” di origine inglese magari analfabeta, privo di cultura, di storia, si trova a suo agio in buona parte del mondo solo perché buona parte del mondo è ne è stata suddita. Se dobbiamo rendere gli uomini tutti uguali, tutti devono imparare una lingua comune, anche il bifolco!
..E’ una storia vecchia che non e’ mai decollata….. avevo i calzonicini corti,non spacciamola per una novita’,per favore!
e ci voleva tanto a mettere la questione della parità fra i popoli al primo posto? grande!!
Quando l’Esperanto è stato inventato era una buonissima idea ma oggi è obsoleto: come fare a insegnare l’esperanto a paesi orientali o arabi che usano persino un diverso alfabeto? per loro la difficoltà è enorme! ne vale la pena? NO!
Se proprio vogliamo parlare di comunicazione fra popoli diversi la tecnologia attuale mette a disposizione di tutti (anche di chi non passa anni a studiare lingue) i TRADUTTORI AUTOMATICI; se invece di imparare inglese e esperanto i popoli del mondo imparassero una sottolingua, ovvero una lingua con una grammatica e vocaboli semplificati potremmo facilmente creare dei traduttori universali che non sbagliano a tradurre e il problema sarebbe risolto!
vedi http://en.wikipedia.org/wiki/Controlled_language
L’attuale problema dei traduttori automatici è la semantica che non è interpretabile in modo univoco quando scriviamo, quindi se avessimo una grammatica semplificata con vocaboli dal significato inequivocabile la traduzione sarebbe univoca e non si perderebbero valanghe di tempo a imparare lingue che poi tutti dimenticano con gli anni…
Anche l’inglese che attualmente è indispensabile (ed è già nel programma M5S) in un futuro non troppo lontano potrebbe diventare inutile.
Se poi vogliamo sostituire la prima lingua con l’esperanto, allora il discorso è un altro e in quel caso, con uno sforzo mondiale, si potrebbe porre fine alla babele di lingue che oggi incasinano il mondo (oddio gli insegnanti di lingue rimarranno tutti disoccupati!!…. come adesso…)
“come fare a insegnare l’esperanto a paesi orientali o arabi che usano persino un diverso alfabeto? per loro la difficoltà è enorme! ne vale la pena? NO!”
L’inglese ha lo stesso alfabeto ed è più difficile eppure lo insegnano nonostante sia meno evoluto dell’Esperanto. L’Esperanto è lì, pronto usato da una comunità linguistica, corsi, estivi e non, letteratura, tg, trasmissioni radio (vedi sotto per poter reperire materiale)…
“Se poi vogliamo sostituire la prima lingua con l’esperanto, allora il discorso è un altro e in quel caso, con uno sforzo mondiale, si potrebbe porre fine alla babele di lingue che oggi incasinano il mondo”
Assolutamente no e ci mancherebbe. La glottofagia è tipica della situazione attuale con inglese e altre lingua “etniche” dominanti. L’Esperanto ripeto sarebbe “un passaporto” esattamente una lingua AUSILIARIA. Io da qualche anno vado all’estero presso centri estivi universitari dove si studia l’Esperanto (Nitra, Bratislava, Budapest, Poznan, ma anche in Brasile, Pechino ecc) L’ambiente è internazionale, tutti si capiscono in Esperanto, tutti hanno fatto un minimo sforzo per ottenere ottimi risultati. Essendo una lingua ausiliaria bisogna usarla esattamente come essa è ovvero di AUSILIO a chi ha lingua madre diversa: nelle relazioni diplomatiche, commerciali ecc. La mia esperienza personale è questa. In un anno e mezzo di studio (è comunque una lingua e per quanto facile bisogna studiare), ho acquisito il diploma B2 (First per intenderci) in un anno e mezzo!! Riesco a parlare di tutto un po’: letteratura, lingua di tutti i giorni, lettera commerciale ccc: con un anno e mezzo ho appena letto usando pochissimo il dizionario I Promessi Sposi in esperanto, e le poesie di Kalman Kalocsay e William Auld poeti di lingua esperanto
credo che lei abbia una enorme confusione in testa. lo studio dell’esperanto non sostituisce la lingua madre esistente. Anzi. È l’unica salvezza alla ricchezza dei popoli che è la differenza di lingue attualmente esistenti. l’esperanto si studia facilmente, 10 volte più rapidamente dell’inglese, e si ricorda ancora più facilmente. l’esperanto può essere insegnato a scuola negli ultimi due anni di studio obbligatori e i neo diplomati avrebbero un livello comunque maggiore di quelli di oggi con l’inglese. l’inglese invece dev’essere insegnato in età sempre più giovani e questo mina totalmente la lingua madre esistente. Questo è dimostrato nei popoli del nord, dove la lingua madre sta diventando un dialetto dei nonni. il processo richiede 2 massimo 3 generazioni e l’inglese soppianta tutto senza pietà. l’esperanto invece lascia allo studente ore di libertà per studiare la propria lingua o una seconda lingua madre, studiata però per apprezzarne la cultura di fondo che l’ha forrgiata, e non studiata come si fa oggi con l’inglese solo per imparare asetticamente una lingua. si informi
Questo avviene proprio ora con l’inglese (il miscuglio: spanglish ecc). La risoluzione adottata nel Manifesto di Praga è chiara. L’Esperanto resta la lingua AUSILIARIA internazionale per i rapporti internazionali, commerciali, diplomatici mentre la lingua nazionale rimane padrona a casa propria. L’Esperanto non si sostituisce alle lingue nazionali, ma è una lingua-ponte di aiuto quando due persone madrelingua diversa vogliono comunicare senza dover ricorrere ad un’altra lingua, espressione magari di un popolo “superiore”, come possono essere gli USA ad esempio, o la FRANCIA. Ricordo la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo…nessun popolo, lingua, religione è superiore ad un’altra.
Tanto è vero che nessuna lingua, neppure l’inglese, è usata esclusivamente all’interno di una organizzazione pubblica mondiale (Europa, ONU ecc.) per evitare conflitti. D’altra parte il costo rappresentato dalle traduzioni (23 lingue ufficiali in Europa) è VERGOGNOSO. L’Esperanto, ed è stato dimostrato dal rapporto GRIN pochi anni fa, rappresenterebbe una soluzione equa, economica, giusta e già sperimentata con pieno successo in molti ambiti. Nessun vuole abolire l’inglese e ci mancherebbe, ma sarebbe altrettanto bello inserire l’Esperanto per il valore culturale, i valori internazionali che trasmette (sentirsi individuo della comunità internazionale) e soprattutto per l’utilità in ogni campo, la mobilità che creerebbe, la sua letteratura fatta di 40000 (3/4 letteratura originale)opere e la sua poesia. Siamo abituati alla flessibilità dell’inglese, alla sua sintesi. L’Esperanto è mille anni luce più avanti, più sintetica, più duttile. L’Esperanto sta alle lingua come una maserati ad una 500. Il problema è che non interessa nessuno. Peccato!
scusate, ma cosa ve ne fate dell’esperanto quando tra poco gli unici con cui parlare, gli unici posti dove andare in ferie, saranno i paeselli vicino al vostro ?
capito,capito , per voi rivoluzionari che potete vivere di rendita e senza altri pensieri per la testa .. mi sembra giusto che pensiate all’esperanto.
ma almeno per cortesia non venite a lamentarvi delle tasse che il governo monti … mette alla plebe , quando voi avete tempo e denaro da dedicare all’esperanto!!!
ps: non e’ che vi lamentate delle tasse plebee perche’ avete paura che vi tocchino il gruzzoletto faticosamente guadagnato come statali ?
l’italia se insegnasse l’esperanto anzichè l’inglese risparmierebbe circa 60 miliardi di euro l’anno, il parlamento europeo 25 miliardi di euro l’anno, se usasse l’esperanto come lingua ponte per le traduzioni fra i paesi membri, e i paesi membri risparmierebbero 300 miliardi di euro l’anno se mettessero da parte l’inglese e usassero l’esperanto. Se fqcessimo una piccola legge, che dicesse studiamolo, fra 1 anno lo parleremmo tutti. risolto il problema linguistico fra i popoli. L’esperanto si impara 10 volte più velocemente dell’inglese. L’inglese è impsoto come lingua dell’impero attualmente dominante. Si informi.
Non so’ in che mondo ideale tu viva o con chi ti confronti quotidianamente ma, lavorando da 20 anni in ambienti multinazionali dall’africa all’asia, non ho mai avuto un problema a farmi capire in Inglese e quindi non capisco il valore aggiunto di imparare un’altra lingua peraltro non utilizzata da ALCUNA POPOLAZIONE se non da qualche laureato
laureato , e statali come passatempo per sentirsi IN
non una popolazione etnica ma da una comunità di qualche milione di parlanti. Una lingua per funzionare non deve essere per forza ufficializzata come l’inglese. L’Eo (esperanto) esattamente funziona come il latino. Quando venne meno l’Impero Romano il latino rimase la lingua della comunicazione ed usata da popoli diversi per tanti secoli. Certo tu usi l’inglese come lo uso io, ma non tutti riescono ad imparare l’inglese o ad ottenere i risultati che si hanno invece con l’Esperanto. Nessuno intende sostituire l’inglese, sarebbe bello invece vedere l’Esperanto nell’offerta formativa e saremmo tutti sorpresi dei risultati
Lo sa quanti studenti europei riescono a parlare un buon inglese dopo gli anni di scuola obbligatori, che generalmente hanno incluso minimo 7 anni di studio dell’inglese? 1 su 100, e in asia 1 su 1000. Forse lei ha la fortuna di essere 1 dei 100 e per lavoro parla con quell’1 su 100 delle varie nazioni che la ospitano. Ma lei provi ad assistere ad un incidente di macchina in spagna fra un francese e un polacco e vedrà 3 scimmie, contando il poliziotto, che si agitano a segni e finire in prigione perché non si capisce cosa dice il poliziotto non è bello. Come sto ripetendo ormai in modo automatico a roma i commercianti non riescono a farsi capire con i turisti stranieri, solo con gli inglesi ci si riesce a malapena, e le assicuro che i commercianti romani parlano quello che sembra un ottimo inglese. L’esperanto si impara 10 volte più velocemente dell’inglese. Provi a guardare il video di Beppe.
E studiare il Klingon come fanno certi fissati di Stat Trek no? Ma fateci il piacere che tra poco non ci restano neppure gli occhi per piangere…
io prenderei il suo sarcasmo e glielo metterei dove so io. Se ha la pazienza di informarsi scoprirà che l’imposizione dell’inglese sulle altre lingue è una manovra politica del tutto pilotata a vantaggio dell’impero attualmente esistente. Non certo una naturale evoluzione dei popoli della terra. La tua lingua madre è la tua identità ultima, più profonda, di popolo. Introdurre l’inglese nelle scuole a età sempre più giovani fa sparire in 2 generazioni la lingua madre locale. E’ dimostrato guardando i popoli del nord europa, dove le loro lingue madri sono ormai dialetti parlati dai nonni e in casa si parla ormai inglese. Lo sa quanto si risparmierebbe se si smettesse di correre dietro all’inglese e si usasse l’esperanto che si impara in 10 volte meno del tempo richiesto dall’inglese? ion italia ogni anno 60 miliardi ei euro, miliardi di euro, e nei paesi ue si risparmierebbero 300 miliardi di euro. OGNI ANNO. Ecco perché mi infastidisce il suo sarcasmo, parla di cose che non conosce e sbandiera con forza la sua ignoranza, mi scusi ma le chiedo di informarsi prima di esprimere giudizi affrettati con tanta superficialità e arroganza.
@Massimo Bianchi
Certo anche l’inglese. La scelta pero’ non dovrebbe essere esclusiva. Una lingua internazionale non è tale perché diffusa in tutto il mondo. L’Esperanto è stato creato per la comunicazione internazionale. L’Esperanto, per sua natura (agglutinante), è stata creato e poi si è sviluppato tenendo conto dell’evoluzione della società. Se oggi non conosci l’inglese non ti danno uno straccio di lavoro. Addirittura non basta più, devi sapere almeno due se non tre lingue (Dio solo sa come è difficile conoscerne già una, come ad esempio l’inglese e la sua difficile ed arbitraria pronuncia). Se per caso sei laureato in ingegneria e ti candidi
per un posto di lavoro dove è richiesta l’ottima conoscenza dell’inglese,
con probabilità sarà scelto il candidato ingegnere madrelingua inglese,
quest’ultimo ovviamente non avrà fatto alcuno sforzo per imparare magari
l’italiano. E’ un diritto avere una lingua neutrale da imparare da tutti, fare tutti uno sforzo (ti rammento che l’Esperanto è più semplice. In 2 anni acquisisci un livello B1. Esso dà tutte le espressività delle lingue “naturali”: anzi è in certi casi più precisa. L’inglese o il francese ricorrono a perifrasi laddove l’Esperanto ricorre spesso ad una sola parola. Anche l’Unesco con 4 risoluzioni(non per simpatia, ma valutando scientificamente i risultati)ha votato a favore dell’Esperanto raccomandandone l’uso. Non voglio convincere nessuno, ognuno scelga per sé, ma quando si parla di Esperanto davvero troppi luoghi comuni dovrebbero ormai essere accantonati. Ci sono dei dati e dei fatti che non possono essere ignorati o smentiti. L’Esperanto è vivo e vegeto, nonostante due guerre mondiali e l’ostilità delle grandi potenze linguistiche. Esiste l’UEA Universala Esp. Asocio (membro UNESCO), dipartimenti di Esperantologia in varie Università, corsi, riconoscimenti ufficiali ed internazionali che non si possono negare: ALTE, Consiglio Europeo Lingue, PENCLUB International, KER,
Ogni lingua nasce dalla la storia e cultura del paese in cui si parla. Imparare un’altra lingua aiuta a capire, comprendere il paese in cui quella lingua viene parlata e ci arricchisce personalmente. L’esperanto mi sembra un melting pot di tutte le lingue che alla fine aiuteranno a far sparire l’identitá dei vari popoli che la parleranno. Togliere una lingua ad un popolo significa cancellarne una buona parte dell’identitá (e renderla piú facilmente succube). Non dimentichiamoci che mischiando troppo i colori, si ottiene il grigio.
@LIVIA
Il grigio di cui tu parli avviene proprio ora con l’inglese (il miscuglio: spanglish ecc). La risoluzione adottata nel Manifesto di Praga è chiara. L’Esperanto resta la lingua AUSILIARIA internazionale per i rapporti internazionali, commerciali, diplomatici mentre la lingua nazionale rimane padrona a casa propria. L’Esperanto non si sostituisce alle lingue nazionali, ma è una lingua-ponte di aiuto quando due persone madrelingua diversa vogliono comunicare senza dover ricorrere ad un’altra lingua, espressione magari di un popolo “superiore”, come possono essere gli USA ad esempio, o la FRANCIA. Ricordo la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo…nessun popolo, lingua, religione è superiore ad un’altra.
Tanto è vero che nessuna lingua, neppure l’inglese, è usata esclusivamente all’interno di una organizzazione pubblica mondiale (Europa, ONU ecc.) per evitare conflitti. D’altra parte il costo rappresentato dalle traduzioni (23 lingue ufficiali in Europa) è VERGOGNOSO. L’Esperanto, ed è stato dimostrato dal rapporto GRIN pochi anni fa, rappresenterebbe una soluzione equa, economica, giusta e già sperimentata con pieno successo in molti ambiti.
Ricordo infine che la lingua e la letteratura catalana sono state difese proprio dall’Esperanto con la traduzione e l’edizione di una bella Antologia della poesia catalana nei tempi bui del franchismo (anni 70). Allora l’Antologia in Esperanto fece conoscere questa cultura minoritaria all’estero con una edizione internazionale davvero molto bella
sembrerebbe che lei abbia ragione ma è invece è vero il contrario. L’esperanto si impara in così poco tempo che se può essere insegnato gli ultimi due anni del liceo e raggiungere comunque un livello molto più alto di 7 anni di studio dell’inglese. In questo modo libera energie di tempo e mentali per lo studio della propria lingua madre, che sta sparendo proprio a causa dell’introduzione dell’inglese in fasce di età sempre più giovani, o di una seconda lingua madre di un altro paese. Le lingue sono una ricchezza, e la cultura che trasportano è fondamentale per le identità dei popoli e l’esperanto è la soluzione. Si configura come lingua da usarsi solo nei rapporti fra lingua madre diversi. L’inglese invece si sostituisce alle lingue madri esistenti. E avvantaggia una popolazione sulle altre. Provi a studiare l’esperanto, un adulto autodidatta scaricando le grammatiche gratuite via internet impara la lingua in 6 mesi. Guardi il video di Beppe. si informi.
Ma studiare l’inglese no?
ma usare una lingua democratica che non avvantaggia nessun popolo no? usare una lingua 10 volte più veloce da imparare dell’inglese no? troppo banale seguire una strada migliore di quella che ci viene imposta dall’alto finora?
Per chi desiderasse imparare l’Esperanto http://www.lernu.net
http://www.kurso.com.br/index.php?it
Avere info
http://www.esperanto.it
http://iie.esperantoitalia.it/
Ascoltare trasmissioni radio
http://muzaiko.info/aŭskultu
http://www.podkasto.net/
Guardare un TG
http://esperanto.cri.cn/
Scaricarsi una grammatica gratis
https://upload.wikimedia.org/wikibooks/it/3/33/Esperanto.pdf
Stiamo per morire di fame,
ma almeno sapremo parlare l’esperanto!
Questo si che è importante!
Quello che dici è vero, ci sono problemi molto più gravi: il lavoro, la fame, la sete, la perdita del lavoro… spesso queste calamità sono state create da quelle nazioni che impongono con la forza (coloniale, militare o ancora politica) ad esempio con l’uso esclusivo della propria lingua (vedi inglese, francese e spagnolo. Se oggi non conosci l’inglese non ti danno uno straccio di lavoro. Se per caso sei laureato in ingegneria e ti candidi per un posto di lavoro dove è richiesta l’ottima conoscenza dell’inglese con probabilità sarà scelto il candidato ingegnere madrelingua inglese, quest’ultimo ovviamente non avrà fatto alcuno sforzo per imparare magari l’italiano
ecco un commento che disapprovo. l’importante è solo lavorare nella vita? lo sai che la tua lingua madre è la tua identità di popolo? lo sai che dove si insegna l’inglese a livello infantile nel giro di un paio di generazioni sparisce la lingua madre? perdere la tua identità di popolo non è importante? Lo sai che se si passasse all’uso dell’esperanto anzichè correre dietro all’inglese l’italia ogni anno risparmierebbe 60 miliardi, MILIARDI, di euro?
http://www.youtube.com/watch?v=KpOawEoir_g
Va bene, mi avete convinto:
esperanto sia.
Grazie.
Ps: datemi solo un po’ di tempo…
bravo, ti aprirà la mente
Ho visto il video: nell’esperanto ci sono dei cosiddetti “caratteri speciali” (tipo consonanti maiuscole con la dieresi) che creerebbero non pochi problemi da un punto di vista informatico. Con l’inglese questi problemi non esistono perché in questa lingua non esistono accenti né sulle vocali (come in italiano) né sulle consonanti. E poi, dai, se anche Balotelli ha imparato l’inglese (guardate il filmato qui sotto)… ce la possiamo fare anche noi.
http://www.bbc.co.uk/sport/0/football/18638758
che stupidaggini, scusami ma le tue battutine mi lasciano indifferente. l’esperanto si impara 10 volte più velocemente dell’inglese, per quale motivo bisogna insistere?
Nessun problema con i caratteri accentati, l’alfabeto esperanto è compreso nei caratteri UNICODE e quindi utilizzabile da tutte le tastiere.
Esiste poi la regola di utilizzare la X dopo la lettera che deve essere accentata, ci sono programmi che trasformano in automatico in lettera accentata ma anche senza trasformazione si capisce lo stesso che si tratta di lettera accentata grazie alla X.
Le lettere in esperanto hanno sempre lo stesso suono.
a tutti quanti quelli che scrivono contrariati dall’esperanto o incerti, rispondo di guardare il bellissimo video che ha messo beppe su questo articolo. Vi renderete conto dell’intelligenza dell’esperanto e del fatto che è ovvio che sarà la lingua internazionale a breve. L’inglese non è la lingua più parlata al mondo e non è ancora vicina all’essere la lingua internazionale. Inoltre Usa sta andando giù, cina, india, e brasile stanno andando su, e difficilmente vorranno una lingua come l’inglese per i loro traffici. L’esperanto si impara 10 volte più velocemente dell’inglese. guardate il video.
Guarda sono pienamente d’accordo, in quanto all’Esperanto come lingua del futuro cerco di essere ottimista, ma tutto dipende dalla volontà politica che ora non c’è…mi accontento delle proposte di legge simili a quelle adottate in Ungheria e Brasile che sono già in sé grandi passi in avanti. In Francia si è a buon punto. Per quanto riguarda il futuro delle lingue nulla è certo. I demografi parlano nel 2050 di un ritorno del francese a seguito dell’aumento della popolazione africana di lingua francese…Non si può continuare di questo passo
http://esperanto-au-bac.fr/
Per chi mi accusa di ciarlatano…la proposta di legge è quasi sicura ora non si sa se quest’anno o l’anno prossimo anche alcuni lettorati in Italia come alla Facoltà di Lingue di Genova ne sono a conoscenza…Poi ovvio serve una decisione politica finale ma si è a buon punto soprattutto da quando i diplomi KER sono stati riconosciuti dal Consiglio Europeo delle Lingue nel 2008
Ah però! Quindi non è che dal 2013 tutti i Francesi si metteranno a studiare l’esperanto. Piuttosto, un gruppo di simpatizzanti esperantisti ha indetto una raccolta firme in proposito sul proprio sito. C’è una leggera differenza, anche un ciarlatano lo capirebbe 😉
La raccolta firma è ancora in corso ma presso il Ministère de l’Educationale Nationale sono concordi per inserirlo come materia opzionale alla maturità. In effetti si tratterebbe di una soluzione tipo quella adottata in Brasile e in Ungheria (in questi Paesi si studia l’Esperanto come materia linguistica a scelta), lo studente puo’ presentare la materia alla maturità. Sarebbe “quasi un obbligo”. In effetti l’Esperanto essendo entrato a far parte dell’ALTE ed aderendo al Quadro di Riferimento europeo delle Lingue per i livelli B1, B2 e C1 “impone” una regolamentazione all’interno del percorso scolastico in quei Paesi che riconoscono la seconda lingua a scelta. In Italia l’Esperanto fu introdotto dalla Legge jervolino, poi essendo caduto il governo non se ne fece più niente. In Francia la Federazione Esperantista Francese per supportare la proposta già sui tavoli del Ministère ha comunque avviato una campagna raccolta firme mobilitando le iù alte sfere, dando prestigio alla proposta
La langue italienne quoique belle est assez difficile surtout pour les francophones. Je m’excuse d’avoir fait quelques fautes, je suis toujours en apprentissage:-)
La itala lingvo kvankam bela estas sufiĉe malfacila ĉefe por la franclingvanoj. Mi pardonpetas pro kelkaj eraroj, mi ĉiam lernas la italan 🙂
bellissimo post, anch’io sono esperantista e ne conosco moltissimi altri. Agli ignorantoni che studiano l’inglese rispondo che OVVIAMENTE bisogna conoscere anche una seconda lingua etnica (e io parlo inglese) ma che una lingua pianificata come l’esperanto offre innumerevoli vantaggi.
Se vuoi parlate con un madrelingua inglese, sara’ quasi IMPOSSIBILE primeggiare a livello dialettico perche’ lui quella lingua la parla dalla nascita, nessuno e’ invece madrelingua esperanto e cosi’ ENTRAMBE LE PARTI si troveranno a dialogare ad armi pari, l’esperanto poi e’ veramente semplice e logico (anche se non semplicissimo e con alcuni difetti noiosi come richiedere una codifica particolare o l’unicode per rappresentare alcuni caratteri).
Tempo fa avevo chiesto al m5s di supportare l’esperanto insieme ad un altro tipo ma siamo stati insultati pesantemente ed esposti al pubblico ludibrio del blog
che i tempi siano maturi?
sarebbe un opportunita da non lasciar perdere
una lingua NATA A TAVOLINOma
e stata costruita dalle lingue esistenti
percio ognuono di noi dovrebbe trovarci ..una parte della lingua madre
agli inizi del 900 la lingua ufficiale era il francese
poi dopo la seconda guerra mondiale e il declino del europa come superpotenza e l avvento degli stati uniti divento l inglese
ai tempi dell impero romano il greco era lingua ufficiale parlata
il latino era parlato nei ambienti…”colti”
una lingua distaccata dal poptere economico o militare o culturale di un paese ci dovrebbe farci un ……po’ piu liberi
vorra dire che dovremmo comperare un libro
di lingua “esperanto”
il potere parlare con chiunque senza la minima dificolta ……..sarebbe un sogno
Lasciate perdere l’esperanto e imparate l’inglese (ovviamente) e soprattutto il tedesco, la lingua nella quale sono state scritte quasi tutte le opere più importanti nella civiltà occidentale degli ultimi 200 anni, da Kant a Marx, da Einstein a Heidegger. Una lingua senza storia non ha umanamente alcun senso, non è una lingua. Le lingue devono essere DIFFICILI. La scorciatoia della facilità è per chi non ha voglia di aguzzare l’ingegno. Studiate di più!
Perché usi il computer? Usa carta e penna per i calcoli, usa le poste per comunicare, usa le enciclopedia per la curiosità. Accidenti che commento idiota hai scritto. E la cosa del tedesco poi? Devi essere sicuramente qualche studente di filosofia tarato a dovere. Kant non era tedesco, era prussiano, Schopenhauer non era tedesco, era polacco, e Heidegger è ovunque riconosciuto come un coglione nazista. Se certe cose sei troppo tardo per apprezzarle, allontanatene e continua a giocare coi tuoi soldatini.
Vedi è questo il problema…dire che l’Esperanto non ha Storia è non conoscere l’Esperanto…l’Esperanto ha una Storia molto bella sia come storia della lingua che dell’evoluzione della sua comunità di parlanti…come anche detto da Umberto Eco nella Ricerca della Lingua Perfetta…Il problema è dire cose senza conoscerle
difficile rispondere a tutte le castronerie che hai detto. informati sull’esperanto e parlerai di meno di cose che non conosci.
L’inglese e il tedesco derivano da lingue barbare.
Tutte le lingue possono arricchirsi col tempo.
Sono d’accordo solo sull’esortazione a studiare. Inglese, tedesco, spagnolo e altro.
L’importanza dell’esperanto (come ben spiegato sia dal post che dal commento più votato) sta in tre cose: è semplicissimo da imparare, livella tutti (è acquisita per tutti e madrelingua di nessuno) è propedeutica all’apprendimento di altre lingue. Hanno appurato con un esperimento che i bambini sapevano meglio l’inglese dopo 2 anni di esperanto seguiti da 2 di inglese, che dopo 4 anni di inglese. Sono queste le ragioni che ne fanno una lingua importantissima (so di cosa parlo: ho qualifiche ed esperienza di insegnamento dell’italiano per stranieri, e parlo inglese, tedesco e spagnolo)
Gloria
L’utilizzo dell’inglese si è imposto oggi grazie al predominio commerciale della Gran Bretagna prima e degli USA poi. Non c’è ovviamente nessun’altra ragione per cui sia da preferire questa lingua. D’altra parte si è ormai imposta come lingua ufficiale per le pubblicazioni scientifiche, come prevalente nei commerci, su internet, quindi sarebbe difficile soppiantarle. Inoltre è relativamente semplice, però ha un gravissimo difetto, quello della non corrispondenza tra segno e suono, che, secondo me, riporta molto indietro la cultura umana. Dalla felice innovazione dei fenici, non è stato più necessario imparare centinaia di simboli diversi (come con i geroglifici ad esempio) per scrivere. Con l’inglese si torna indietro, per ogni singola parola, in teoria, va imparato come si pronuncia, non ci sono regole, o meglio ci sono, ma sono più le eccezioni che i casi in cui vengono rispettate. È ridicolo dover imparare per ogni parola come si pronuncia, a questo punto non vedo grosse differenze tra l’utilizzare i caratteri fonetici (fonetici per le altre lingue, non per l’inglese) ed i geroglifici o gli ideogrammi, tanto vale inventarsi un simbolo a parte per ogni parola, tanto lo sforzo richiesto è esattamente lo stesso.
Se l’inglese deve continuare ad essere adottato come lingua internazionale, dovrebbe però essere scritto con l’alfabeto fonetico (quello messo tra parentesi nei dizionari), altrimenti basta con questa barbarie!
Molto meglio sarebbe scegliere l’esperanto, o un’altra lingua con meno difetti, magari lo spagnolo o un’altra lingua latina o il sanscrito, l’indoeuropeo, il latino, il greco antico, il russo, l’hindi. L’esperanto avrebbe però l’indiscutibile vantaggio di essere studiata proprio per essere facilmente appresa da tutti ed anche quello che metterebbe tutti nelle stesse condizioni, senza dare un vantaggio agli Stati che adottano già una lingua.
sul Tempo, quotidiano romano, di un paio di settimane fa c’era un articolo che presentazva una situazione disastrosa per i commercianti romani che di fronte ai turisti riescono a malapena a districarsi con gli inglesi, ma con tutti gli altri è dura. Questo èer farle intendere che l’inglese è ancora ben lontano dal diventare la lingua internazionale.
Ma infatti, anche secondo me sarebbe meglio andare oltre l’inglese.
L’esperanto nasce da un’idea bellissima di comunicazione tra i popoli e di uguaglianza. Al primo congresso nel 1905 si diceva: “son qui riuniti non francesi con inglesi, non russi con polacchi, ma uomini con uomini”. Questa idea di fratellanza si è concretizzata in una comunità di parlanti, in risoluzioni ONU, Ministero della Pubblica Istruzione Italiano, etc.
E l’inglese? Certamente è una lingua importante, ma chi pensa che è l’unica lingua internazione ha una visione un po’ ristretta. Analizzo brevemente tre punti:
– geopolitica: tempo fa il francese era la lingua dell’elite (e proprio la Francia boicottò l’esperanto nella Società delle Nazioni), ora l’inglese è certamente importante, ma la Cina sta diventando sempre più forte. Gli istituti Confucio (l’equivalente cinese del British Council) stanno spuntando come funghi in tutto il mondo. Ho avuto l’onore di visitare la Cina, anche in occasione dell’anno della gioventù EU-Cina, nella delegazione ufficiale dell’EU, con il Forum Giovanile Europeo, di cui l’Associazione Mondiale dei Giovani Esperantisti è membro, visitando anche il Ministero degli Esteri. Se si pensa che la Cina sia disposta a sostituire la propria lingua con la lingua degli USA ci si sbaglia alla grande!
– scienza e ricerca: sono un ricercatore in robotica subacquea ad Edimburgo e partecipo spesso a conferenze. Esiste un problema linguistico e le presentazioni dei colleghi asiatici purtroppo rendono meno. Paradosso, i primi posti in una competizione mondiale di robotica un paio di anni fa sono stati assegnati a gruppi di ricerca provenienti da una nazione quasi mai rappresentata ai convegni scientifici, per evidenti problemi linguistici.
– facilità: studi scientifici hanno dimostrato quanto l’esperanto sia più facile di qualunque altra lingua nazionale. Nonostante il lessico europeo, la struttura della frase è invece più simile a lingue orientali. Ad esempio in cinese negozio si scrive con i simboli di comprare + luogo, esattamente come l’esperanto.
Heh heh monsieur Patrick… prima di dire agli altri di studiare ed informarsi perché non lo fa lei che presentandosi linguista non dovrebbe scrivere errori?
Si rilegga e forse capirà…
Sono di madrelingua francese mi si perdoni errori in italiano che parlo come lingue seconda…Immensamente perdono
Siamo sopravvissuti fino a oggi senza l’esperanto e ce la facciamo benissimo con l’inglese, non capisco perchè cambiare ciò che va bene.
le rispondo con un aneddoto che si ripete a quelli che dicono ciò che sta esprimendo lei. acciamo che lei ha percorso 500 km e le mancano altri 500km per arrivare al suo obiettivo. Se trovasse una scorciatoia che in un km la porta alla meta che fa? si fa 500km solo per solidarietà verso i precedenti 500? L’esperanto si impara in un decimo del tempo dell’inglese. L’inglese non è neanche lontanamente arrivato alla conclusione e dove ci arriva distrugge la lingua madre precedente. Lei vuole perdere la sua identità? la lingua di un popolo è la sua identità più radicata, lo sapeva? si informi.
Non è vero, dopo anni di scuola quante persone sono in grado di guardare un film in inglese?
Lorenzo, non crede che in questo caso il problema sia la scuola e non l’inglese?
Davide, mi informerò sull’argomento,dissento comunque fortemente da quanto lei afferma sull’inglese. Ritengo comunque che la risoluzione spontanea del problema delle comunicazioni tra cittadini stranieri, in questo caso la diffusione dell’inglese, allo stato attuale sia del tutto soddisfacente.
un articolo de “il tempo” quotidiano locale di roma di un paio di settimane fa, che io ho fotografato e pubblicato sulla mia bagheca di facebook, esprime chiaramente l’enorme disagioc he i commercianti romani hanno con i turisti stranieri, riescono a capirsi a malapena con gli inglesi. E li ho sentiti parlare un ottimo inglese. L’inglese è ben lontano dall’essere arrivato a rappresentare una soluzione e mi stupisce come molti non se ne accorgono. Le persone credono di saperlo parlare, poi gli fai alcune semplici domande e sii esprimono a gesti. Scimmiottare una lingua è democratico rispetto ad avere la propria lingua madre usata, anzi imposta, in tutto il mondo? L’esperanto è democratico e 10 volte più veloce da imparare dell’inglese, direi che è assurdo che se ne stia ancora qui a parlare. Democrazia linguistica e tutela delle varietà linguistiche. Dove arriva l’inglse neelle scuole infantili si assiste in 2 generazioni alla sparizione dell’idioma locale. La tua lingua è la tua identità ultima di popolo.
Mio padre la conosceva benissimo, era il presidente della Sicilia dell’associazione degli esperantisti siciliani.
Ho diversi libri e so che molti traduttori la utilizzano da intermezzo per ottenere le traduzioni.
Questa lingua è perfetta.
bravo!
Grazie Patrick Morando, per questa efficace informazione. Mi permetto solo di aggiungere, in accordo con le osservazioni presenti nell’articolo riguardanti la presunta artificialità di alcune lingue in uso, che la definizione corretta, come lo stesso articolo lascia intuire, non è “artificiale” (che si attaglia di più ai codici o ai cifrari) ma è quella di lingua pianificata. “L’edificio” dell’esperanto è infatti costruito con i “mattoni” naturali delle lingue “nazionali”, sia nelle parole che nelle “particelle” che ne consentono la struttura della sintassi e della grammatica. L’esperanto, ritengo dovrebbe essere immediatamente adottata come lingua d’esercizio nella archiviazione di tutti i documenti e le leggi prodotte dal Parlamento e dalla Commissione europei.
Chiedo venia per questo post scriptum, dovuto al fatto di non aver letto con attenzione l’incipit dell’articolo di Patrick Morando, ove la definizione di lingua pianificata è ben esplicita.
Studia bene Inglese e Spagnolo ed hai risolto i tuoi problemi linguistici.
Se hai fame e hai un piatto di pasta davanti al naso va a prendere il treno e fa 1500 km a digiuno prima di mangiare. Un adulto autodidatta prendendo una grammatica in pdf gratuita su internet impara l’esperanto in 6 mesi. si informi.
Ma di cosa stiamo parlando? C’è una Italia che scappa a gambe levate da questo paese, che non ha più un piatto di minestra in tavola e qua si parla dell’esperanto come possibile soluzione di non so quale problema? Per parlare di cazzate filosofiche occorre la pancia piena e la sicurezza che Equitalia non ti porti via la casa. Questo post mi ricorda Alfano che mentre c’erano tutti gli imprenditori che si suicidavano andava nei talk-show a parlare di semipresidenzialismo. Torniamo ai temi seri per favore che ci credo troppo in questo movimento per farlo diventare una cacata radicale.
Lei sta parlando con arroganza e maleducazione di un argomento molto serio che non conosce. Lei sa che le lingue del mondo stanno scomparendo? Lei sa che la lingua è di fatto l’identità ultima di un popolo? più della nazionale, delle veline in tv, del ssuo canale tv preferito, de suoi ricordi storici che la legano alla sua patria e di ogni altra cosa. La nostra lingua è come vediamo il mondo e l’inglese sta distruggendo tutte le culture. Io non riesco più a pagare le tasse e sono veramente con l’acqua alla gola e sto dichiarando fallimento, ma ho il buon senso di capire che la perdita della mia identità culturale è anche peggio. Si informi e sia più educato che gente come lei nel movimento mi fa venire a me voglia di andarmene, altro che lei che se ne va.
Massimo rispetto per chi vuole impegnare il proprio tempo nello studio di un qualsiasi argomento come l’esperanto. Ma, come già altri hanno ben detto, lingue costruite a tavolino da qualche intellettuale non possono avere fortuna né tantomeno possono essere imposte dall’alto. La lingua e il linguaggio sono frutto del comportamento e delle interazioni sociali, culturali e ambientali di ogni individuo, dalla nascita alla maturazione. Dato che nessun popolo o gruppo sociale parla l’esperanto, esso non dovrebbe nemmeno essere definito una lingua ma solamente un esperimento! Le lingue diventano dominanti a causa di meccanismi e fenomeni storici che ne favoriscono la diffusione e l’adozione da parte degli individui. L’inglese, attualmente, è di fatto la lingua internazionale. L’operazione di traduzione di testi scritti oggi è molto diffusa e assai più facile che in passato, grazie a strumenti di ricerca e traduzione nonché a dizionari presenti in rete e accessibili da ogni parte del mondo. Questa è la realtà e va accettata con serenità, magari dedicando le proprie preziose energie a progetti e idee assai più utili e urgenti dell’esperanto!
lei, come tutti qui, sta parlando di un argomento che non conosce e sta sciorinando le solite idee confuse e non attinenti. L’inglese non è la lingua universale, è meno parlata dello spagnolo e non è facile per i paesi orientali, l’esperanto lo è 10 volte di più. Si informi.
Sinceramente trovo che l’Esperanto sia un mero tentativo, perché se è vero che ha una potenza linguistica non indifferente, visto che può essere paragonato ad un linguaggio di programmazione, dall’altro lato risulta una lingua da un suono molto sgradevole e un gran miscuglio. L’interlingua d’altra parte è molto semplice da capire, ma non ha le peculiarità di composizione dell’Esperanto, per cui non è ugualmente una soluzione. Resto dell’idea che la lingua inglese, per quanto non egualitaria, abbia una musicalità non indifferente, ed è non immediata, ma comunque di facile apprendimento, per cui la ritengo una soluzione più funzionale.
Inoltre, si parla di esperanto, ma poi alla fine, non vedo come si possano unificare tutte le lingue, se si escludono a priori le asiatiche. A volte si tratta di compromessi, ed a volte si tratta di “abbandonare” una lingua per adottarne un’altra.
Molti non condivideranno, ma io preferirei che a mio figlio venisse insegnata come prima lingua l’inglese (o una lingua globale, se vogliamo) e come seconda l’italiano (per mantenere vivo il ricordo, la tradizione e le radici culturali).
lei sta parlando di cose che non conosce. l’esperanto è per un asiatico 10 volte più facile da imparare dell’inglese. si informi.
Si potrà parlare di esperanto solo quando la questione delle lingue regionali sarà risolta. Ci sono tante lingue che vengono lasciate morire in favore di quelle ufficiali della nazione. Il sardo, ad esempio, pur godendo dello stato di coufficialità nella regione Sardegna e, per legge, di pari dignità rispetto alla lingua italiana, viene lentamente fatto morire dall’amministrazione isolana. Prima di insegnare l’esperanto sarebbe opportuno creare programmi d’insegnamento e di rivalutazione delle lingue regionali (anche in attesa di un riconoscimento del diritto di autodeterminazione alle nazioni senza stato, ma questo è un altro discorso). Solo a quel punto si potrà parlare di una lingua comune senza correre il rischio di mettere in pericolo la diversità, la differenza culturale tra i popoli. Oggi questo non è possibile, perchè l’insegnamento di una nuova lingua comune andrebbe solo a togliere spazio alle iniziative che coinvolgono le lingue regionali, vista la scarsa tutela di cui godono. Il mio lamento non è dettato dalla difficoltà che comporterebbe l’aggiunta di una nuova lingua da studiare, dato che non ho avuto problemi nell’imparare 4 lingue straniere oltre a sardo e italiano ed una base di tedesco e portoghese (e non sono uno studente di lingue), ma, come già detto, dalla difficoltà che incontrerebbero le lingue regionali nell’attirare fondi per iniziative e insegnamento.
Lei sta parlando di un argomento che non conosce. Le voglio fare chiarezza sperando che lei ne approfitti per poi informarsi da solo. La difficoltà che sta incontrando il suo idioma regionale è comune a tutte le lingue del mondo e il problema è proprio l’inglese. L’italiano, al pari del sardo, potrebbe sparire nell’arco di 50 anni. Tanti? a me sembrano una frazione di secondo. Tutte le lingue del mondo stanno morendo. L’insegnamento dell’esperanto è talmente veloce e facile, il 10% del tempo dell’apprendimento dell’inglese, che è risultato da diversi studi, propedeutico all’insegnamento delle altre lingue. Studiare l’esperanto significa imparare poi più facilmente le altre lingue, comprese la propria e ad averne maggiori vantaggi sono proprio quelli negati per le lingue. Ecco perché quello che lei sta dicendo è completamente sbagliato, è esatto il contrario, se si vuole salvare le lingue del mondo si deve insegnare l’esperanto e usarlo come lingua internazionale. Nel proprio paese si parla il proprio idioma, e con altri madrelingua si parla esperanto.
Con quale presunzione è lei a decidere quello che gli altri conoscono o no? Non può in nessun modo dirmi che il sardo si trova nella stessa situazione dell’italiano, quando andavo a scuola, per farci usare l’italiano, gli stessi insegnanti (alcuni no, per fortuna) ti etichettavano come ignorante per aver usato il sardo. Per tanti anni il sardo (e le altre lingue regionali) è stato maltrattato in ogni modo, e solo oggi, non certo grazie alle amministrazioni filo-continentali, qualcuno tenta di portare avanti iniziative per la rivalutazione, contando su dei finanziamenti piuttosto scarsi, se non inesistenti. L’Italiano intanto mi pare vivo e vegeto, essendo usato come lingua veicolare nelle scuole e nelle amministrazioni. Quando l’inglese sostituirà l’italiano come lingua veicolare allora potrà parlare di pericolo per l’italiano, ma non può, ripeto, non può assolutamente paragonare la questione delle lingue regionali con la questione dell’italiano. M’at intesu o si ddu depu iscribiri in sardu, giai chi est morrendi in paris cun s’italianu? In quanto all’informarmi da solo le assicuro che mi sono informato abbastanza, sia sulla situazione del sardo che di altre lingue regionali d’Europa.
Salve . Tutto ben detto ma l’ esperanto e’ proprio brutto. Non c’e’ confronto con l’Inglese che gia’ serve quasi in tutto il mondo. Il Francese anche. Non credo ci sia bisogno dell’esperanto Ma di insegnare BENE e far imparare BENE l’inglese a un popolo che si distingue dai vertici alle plebi per la becera ignoranza ed antipatia per le lingue internazionali. Una delle tante vergogne tutte taliane. Ogni bene e saluti!
grazie Beppe per aver finalmente pubblicato qualcosa su questo argomento
E’ artificiale “come le altre lingue”, ma stiamo scherzando? L’esperanto è una lingua che non possiede un’anima, nulla, non è il prodotto della cultura di un popolo, non ha “l’anima del popolo”, per dirla con Herder. Perciò non avrà mai successo. Può servire a qualcuno come prodotto commerciale, quello sicuramente, per vendere corsi innovativi che possono essere visti come lo sfizio temporaneo di qualche curioso
tu non sai di cosa parli e stai sbagliando profondamente, informati
Quindi, una lingua creata da un oftalmologo nel 1887 e parlata da 2 milioni di persone in tutto il mondo (dati wikipedia) dovrebbe soppiantare l’inglese, insegnato a livello mondiale e parlato correntemente da miliardi di persone.
La battuta del giorno era divertente, ora passiamo alle cose serie?
anche tu, come altri qui, stai parlando di cose che non conosci e stai sbagliando, informati
L’Esperanto ha solo 2 milioni di parlanti ma se ci si chiede in quanti Paesi è diffuso allora ci si rende conto che in tutti i Paesi del mondo esistono esperantofoni
E’ una teoria così pazzesca, semplice e interessante che potrebbe
anche funzionare negli stati con una elevata evasione fiscale,
commentava Paul Krugman, premio nobel per l’economia nel 2008,
leggendo sul Wall Street Journal la teoria scritta un paio di anni
fa da un economista italiano che descrive come abbattere l’evasione
fiscale, abbassare le tasse e farle pagare in modo più equo a tutti .
http://quaeram.blogspot.it/2012/09/la-teoria-delle-tasse-al-7.html
Esperanto è una cagata pazzesca (20 minuti di applausi).
Io giro parecchio per lavoro, e posso garantire che in Cina, paesi Arabi, Russia ecc.. si parla solo Inglese. La nuova lingua Latina è L’Inglese. Per favore finiamola di Esperantare se ne parla da anni ma non funzia volete capirlo, anche se Esperanto venisse riconosciuto sulla luna non conta, contano i fatti, e il mondo parla Inglese.
Garzie Saluti.
Se non sai di cosa parli, perché parli? È ovvio che pochi lo parlino visto che non ha dietro di sé l’America e l’Inghilterra a spingerlo e farci miliardi dietro. Eppure se lo studi in 3 mesi lo parli meglio dell’inglese dopo 3 anni, è miliardi di volte meglio dell’inglese sotto ogni punto di vista. Se poi ti fa piacere veder distruggere la tua lingua madre (perché è così che finirà) per arricchire i tuoi concorrenti, be’ allora fa’ pure.
anche tu, come altri qui, stai parlando di cose che non conosci e stai sbagliando come tutti, informati.
I politici pensavano la stessa cosa del movimento 5 stelle, consideravano “seri” solo i “partiti tradizionali”.
Caro Patrick Morando,
ha qualche riferimento che suffraghi la sua tesi “l’esperanto si insegnerà in Francia come seconda lingua a scelta dal 2013”? Sa com’è, entrambi i miei figli studiano a Parigi, e non si è mai nemmeno lontanamente accennato a una cosa del genere. Viene il dubbio che il suo post sia, come dire, una ciarlataneria.
Buona fortuna a lei e agli esperantisti!
Marco
Non si può imporre una lingua per legge, volenti o nolenti in questi anni la lingua “universale” è l’inglese, mi spiace per l’insegnante di francese ed esperanto.
l’inglese è spinto dall’inghilterra e dagli usa, e non è certamente sospiunto da una forza naturale ma da meri interessi economici e imperialistici.
quello che le zucche non capiscono è che l’inglese è si una lingua con dietro un popolo(se canadesi,australiani e americani sono un “popolo” io sono gesù cristo) ma è comunque una lingua STRANIERA
senza considerare i capaci nelle lingue(che non sono la maggioranza da nessuna parte) e prendendo in considerazione la media un anglofono sarà sempre più svelto nella formulazione del pensiero,delle parole ecc… di voi è naturale poichè è la sua linguamadre e la padroneggia fin da quando è nato
imparare l’inglese fin da piccoli è un’omicidio basta vedere in svezia dove molti ragazzi non sentono più la necessità di parlare il loro ideoma.
Una lingua neutra sarà anche piatta ma ti METTE ALLA PARI poi ci saranno sempre quelli che la padroneggiano meglio ma sempre guardando la media il livello si parifica e non pone la gente in deficit linguistico ripetto ad un’autoctono che parla la SUA lingua da sempre
ps
ma se la germania avesse vinto sarebbe stato bello se vi fosse stato imposto il tedesco come “lingua internazionale” ?perchè è quella che è successo gli inglesi(perchè scozia,galles,N.I. non sono stati del regno alla pari) hanno invaso mezzo mondo e gli americani hanno trionfato sul vecchio continente nell’ultima guerra mondiale
è così .
Chissà se Casaleggio ha qualcosa da dire su questa giustissima affermazione, riguardo a un certo punto del “Programma istruzione”.
Vorrei tanto sbagliarmi, ma temo di no; e non sarebbe un buon segno.
MA vaffanculo! Ma abbiamo l’Inglese che è tanto comodo e facile! Io l’ho imparato da solo coi testi delle canzoni e mi trovo benissimo in tutti i paesi anglofoni. E praticissimo e facile da impararare…Lasciamo perdere tutte ste boiate. Io voto per l’inghilese. Punto!
non sai quanti poveri stronzi come te pensano di sapere l’inglese quando poi si trovano di fronte un’anglofono capiscono la metà di uno che non capisce un cazzo
che c’entra il vaffa!!!??? Mah!
lei parla di cose che non conosce elo fa con un tono molto aggressivo, si informi
Credete veramente che una persona impara l’inglese FLUENTE solo ascoltando canzoni? Sono tutti stupidi gli studenti e i professionisti che spendono soldi e tempo in corsi e soggiorni all’estero?
pensate che era presente in un manuale delle giovani marmotte che leggevo da piccolo 30-35 anni fa!!!!
Anche nel film “Il dittatore” di Charlie Chaplin compaiono ad un certo punto insegne in esperanto.
Ho studiato l’esperanto perché incuriosito e affascinato dalla questione della “lingua universale”, quindi so di cosa sto parlando, e lo rispetto profondamente. 🙂
Però ho delle riserve.
Il problema fondamentale dell’esperanto è che non esiste un popolo che lo parla come lingua madre, quotidianamente (intendo a tavola, al lavoro, tra genitori e figli, ecc…) e quindi non esiste nessuno che sappia dirti, senza ragionarci su ma solo con l’istinto, con il “cuore”, come rendere una certo concetto. Si può rispondere solo con il cervello, perché l’esperanto non è la lingua di nessuno. L’esperanto è una tavolozza senza colori, un corpo senz’anima.
Credo che l’idea di una “lingua universale” sia tanto affascinante quanto illusoria. La lingua è lo specchio della cultura e della mentalità di un popolo. Non ha senso parlare una lingua in cui la parola “tempo” si dice “tempo” (perché l’hanno presa dal latino) e la parola “bambino” si dice “knabo”, dal tedesco. Perché non “puer”, così usiamo sempre il latino e non se ne parla più? Questa “par condicio” non ha senso.
Inoltre l’esperanto favorisce smaccatamente i popoli occidentali: usa i caratteri dell’alfabeto latino “esteso”, e adotta costruzioni e strutture sintattiche da lingua neolatina.
E’ un aborto inutile.
il fatto che l’esperanto non sia lingua di un partcolare popolo è un vantaggio perchè pone tutti sullo stesso piano. (esistono comunque dei madrelingua esperanto, persone che hanno imparato l’esperanto dalla nascita perchè i genitori, esperantisti di diverse nazionalità utilizzavano l’esperanto come lingua comune familiare). e esiste una cultura “nazionale” esperantista: gli esperantisti finiscono per sentirsi una comunità. In realtà solo l’esperanto potrebbe fare da collante per un mondo unito, (a cominciare da una Unione Europea che sia veramente una entità unita e democratica. Cosa che con l’inglese non avverrà mai.
Veramente l’esperanto usa sì il vocabolario neolatino ma ha delle basi grammaticali asiatiche, quindi tutt’altro che europee. Inoltre la tua motivazione del popolo dietro non ha senso, dopo 2 mesi di studio dell’esperanto riesco ad esprimere dei concetti che non riesco ad esprimere in italiano, perché nelle lingue nazionali non esistono. Dopo solo due mesi posso dire anche cose che non esistono tipo “ciò che diventa il contrario di un bicchiere” in una sola parola, immediatamente, e qualsiasi uomo della Corea mi capisce all’istante: malglaŝiganto.
Ti sembra un difetto nell’immediatezza? Esprimere concetti così articolati è già difficile nelle nostre lingue madre, figuarsi in una straniera, l’esperanto è geniale, anche io avevo dubbi ma accidenti dopo 2 mesi è pazzesco quante cose riesca a dire, cose che dopo 10 anni di inglese non posso neanche immaginare di poter dire.
A Giacomo vorrei rispondere che l’Esperanto non è affatto così privo di “cuore”, come potrebbe sembrare. Innanzitutto le persone che lo usano quotidianamente esistono, alcune lo fanno fin dalla nascita, essendo figli di coppie esperantiste, e posso assicurare che per loro l’Esperanto funziona come qualsiasi altra lingua. Per esperienza so che li esperantisti “veri” (quelli che la lingua la usano davvero) non si fermano a ragionare su come esprimere un concetto, perchè l’Esperanto è così flessibile ed espressivo che spesso succede il contrario: che ci si ritrova a non saper tradurre un concetto dall’Esperanto alla propria lingua madre! Sul fatto che esso favorisca gli europei ho discusso spesso con esperantisti non-europei, specialmente asiatici, e la conclusione è sempre stata che sì, c’è un vantaggio dal punto di vista lessicale, mentre gli aspetti grammaticali sono in gran parte assimilabili a quelli delle lingue orientali, e in ogni caso anche per un non-europeo la lingua risulta estremamente più semplice da imparare rispetto a qualsiasi altra lingua naturale.
da come parla non direi che lei conosce l’esperanto.
Non so se il giro della Sicilia porterà Beppe Grillo a Mazara del Vallo. Qui in agosto si sono riuniti circa 400 esperantisti di una ventina di paesi diversi; c’erano dibattiti (sponsorizzati dall’Europa) su una società multietnica come quella di Mazara, gite comuni, concerti serali in esperanto, e ovviamente la possibilità di incontrarsi e fare amicizia. Non mi risulta che qualcosa di simile sia mai stato fatto a Mazara in inglese. Di incontri così ce ne sono centinaia all’anno; quest’anno il più importante è stato ad Hanoi. A Pasqua dell’anno prossimo ci sarà il festival della gioventù esperantista ad Ostuni; chiunque potrà venire a constatare che l’intuizione sull’esperanto è fondata sui fatti? Per me l’inglese è utile e lo subisco, l’esperanto è una lingua per fare amicizia.
Capisco le tue riserve, è vero che l’esperanto avvantaggia i parlanti una lingua europea, ma molto meno rispetto all’inglese.
Ad esempio se un cinese fa 10 volte più fatica di un italiano nell’imparare l’inglese, per quanto riguarda l’esperanto la fatica in più sarà minore, supponiamo 3 volte (ho sparato dei valori a caso per farti capire il ragionamento). Poi credo sia estremamente difficile creare una lingua equamente facile per tutti. Poi l’esperanto è collaudata, funziona da più di 100 anni ed è rimasta in vita: questo è già un successo. L’esperanto fluente è parlato più del friulano, del cimbro, del ladino, dell’estone e di molte lingue locali (non dialetti!!) italiane ed europee.
Mi sono dimenticato di dirti che l’Esperanto è una lingua AUSILIARIA, non ha lo scopo di sostituire le lingue nazionali e locali ma AFFIANCARSI AD ESSE, da utilizzarsi nella comunicazione internazionale. In questo modo la funzione ulteriore dell’esperanto è proprio quello di tutelare le lingue minori che stanno scomparendo perché gli studenti sono costretti ad impiegare il loro tempo nello studio dell’inglese più almeno un’altra lingua europea. Invece di studiare 100 ore di inglese e, supponiamo, tedesco, sarebbe meglio studiare 10 ore esperanto e le restanti 90 ore dedicarle allo studio della lingua locale, della sua letteratura, e perché no, anche dell’italiano. In questo modo le lingue locali vengono tutelate e forse finalmente si potrebbe invertire la tendenza attuale alla scomparsa delle lingue.
ESPERANTO PER LA DEMOCRAZIA LINGUISTICA,
ESPERANTO PER LA TUTELA DELLE LINGUE LOCALI!
Buongiorno a tutti. Se non ho capito male, leggendo “l’utopia planetaria”, lo studio dell’Esperanto costituirebbe il passaggio ad un LINGUAGGIO UNIVERSALE. Ma cosa ancor più fondamentale, ACCESSIBILE A TUTTI!!!.
non dimentichiamo i poveri nel mondo. Non pensiamo il mondo solo con i nostri occhi e le nostre esigenze (occidentali).
E comunque, io che ho studiato inglese e francese a livello scolastico, comprato alcuni corsi di inglese, a 50 anni, rinuncio a viaggiare all’estero perché non sono in grado di sostenere una conversazione!
Anche nella scelta di una lingua comune si esprime il senso della democrazia e della partecipazione. L’inglese, il francese, lo spagnolo, si sono imposti con il colonialismo: CON LA FORZA DI UN POPOLO SU UN ALTRO.
Grazie Beppe, di essere il comico che sei: un pianeta avanti a tutti!!!
Alberto elle Roma
P.S.: a proposito della mancanza di informazione di questi giorni di tour in Sicilia: ricordate le accuse di mancanza di democrazia dentro al movimento? Una risata li seppellirà!
Il punto non e’ vendere e incassare su un prodotto semi nuovo….ma la saturazione di lingue….non mi interessa quali potentati gradiscono l’esperanto …abbiamo abbastanza lingue storiche e lingue belle per rendere ridicola la proposta di introdurne una brutta a confondere ulteriormente le idee .Se vogliamo semplificare con una lingua latina media….facciamolo ….sara’ molto meglio di quell’aborto . No alle cose brutte .
mi scusi ma lei sta chiaramente parlando senza conoscere l’argomento. si informi.
L’esperanto serve a tutelare le lingue storiche e belle che ci sono già. Purtroppo i giovani sono costretti a studiare l’inglese più un altra lingua straniera, la conseguenza è che molti rinunciano a studiare bene la lingua locale. Se impari l’esperanto hai più tempo per imparare la lingua locale e anche quella nazionale.
Come vedi l’esperanto non confonde le idee bensì ha il chiaro obiettivo di risolvere il problema attualissimo della progressiva scomparsa delle lingue, molte millenarie e ricche di cultura. Nessun potentato lo sostiene, solo il lavoro di una comunità di appassionati cittadini che lottano per la democrazia linguistica e la tutela del patrimonio linguistico. Che poi sia brutto è un’opinione personale, a me invece piace.
L’Esperanto è di gran lunga fuori tempo massimo. E ad ogni modo, prima è meglio imparare bene l’inglese.
se va avanti di questo passo sarà il cinese a prendere il posto dell’inglese; le classi dominanti,specie negli Stati Uniti, mandano i figli a imparare il mandarino…
nel mentre noi “periferici” sprechiamo tempo e denaro per NON imparare l’inglese (visto gli scarsi risultati, nonostante 65 anni di massiccio insegnamento dell’inglese in ogni scuola).
l’esperanto è la soluzione
lei sta parlando di cose che non conosce, si informi
perchè complicarsi la vita? perchè volere un ennesimo decreto dall’alto? la lingua internazionale c’è già e di fatto è l’inglese…basta prenderne atto perchè comunque li si sta andando con tuttoil rispetto per chi ha voglia di impararsi l’esperanto o il norvegese
E allora perché nelle scuole ti insegnano la seconda lingua? a che serve se c’è già una lingua internazionale?
e soprattutto perché molte persone, soprattutto manager, stanno massicciamente studiando il cinese per fare carriera?
questa è la dimostrazione che l’inglese non è la lingua internazionale ma solo quella del più forte. Per adesso..
Meglio non dar per scontate queste cose: informatevi sulla democrazia linguistica.
Mah, la vedo difficile l’impressa di diffondere una lingua cosi’. Io abito negli USA e certamente sono privilegiato conoscendo l’inglese, ma vorrei fare notare un paio di cose. Nelle universita’ USA ci sono centinaia di migliaia di studenti stranieri, la maggior parte dei quali viene dalla Cina e dall’India. Potete immaginare quali difficolta’ un ragazzo cinese ha dovuto affrontare per imparare l’inglese, lingua che ormai per qualunque cosa che riguarda scienza e tecnica di qualunque disciplina e’ la lingua di fatto ufficiale. Non credo si trovi una pubblicazione in altre lingue ormai. In genere si pubblica prima in inglese e poi se e proprio necessario si traduce in altre lingue. Ma questa necessita’ sta’ sparendo ed e’ relegata solo alla letteratura, ai romanzi e cose simili. Tutti i congressi sono in inglese. Il mondo finanziario in tutto il mondo parla inglese. In India (1 miliardo di persone) quasi tutte parlano inglese (anche se l’accento e’ molto forte e a volte difficile da comprendere). In Cina l’inglese si sta diffondendo a macchia d’olio perche’ e’ la lingua che da una speranza di successo al di fuori del proprio paese. Specialmente in USA. Poi per dirla tutta. In USA sono negati per le lingue ! Non ne impareranno mai un altra. Iniziano lo studio delle lingue tardi, alle medie e l’insegnamento e’ vecchio, come si usava da noi negli anni 60. Oggi le lingue si insegnano in altri modi molto piu’ efficaci e non e’ vero che non si puo’ imparare a parlare e scrivere meglio di un madre lingua. Forse l’accento e’ un po’ difficile perderlo per gli adulti (i bambini no), per la scrittura almeno in USA gli stranieri in genere scrivono molto meglio degli americani. Non vedo molto spazio per altre lingue. L’inglese tutto sommato non e’ difficile, la pronuncia e’ una bella bestia, ma pian piano si impara.
dimmi una cosa…ma a NY, al cinema, i film italiani sono doppiati o sottotitolati?
salu2
se lei avrà voglia e tempo di informarsi vedrà che tutte le argomentazioni che ha espresso sono futili e inefficaci. L’inglese non è la lingua universale, e lei pensa il contrario solo perché è nel cuore dell’impero inglese. In india un miliardo di persone non parla inglese come non lo parlano 1 miliardo e mezzo di persone in cina. Lei lo sa che l’esperanto si impara 10 volte più velocemente dell’inglese? Si fermi a rifletterci e si informi.
L’inglese ha il gravissimo difetto della non corrispondenza tra segno e suono, che riporta indietro la cultura umana. Dalla felice innovazione dei fenici, non è stato più necessario imparare centinaia di simboli diversi (come con i geroglifici ad esempio) per scrivere. Con l’inglese si torna indietro, per ogni singola parola, in teoria, va imparato come si pronuncia, non ci sono regole, o meglio ci sono, ma sono più le eccezioni che i casi in cui vengono rispettate. È ridicolo dover imparare per ogni parola come si pronuncia, a questo punto non vedo grosse differenze tra l’utilizzare i caratteri fonetici (fonetici per le altre lingue, non per l’inglese) ed i geroglifici o gli ideogrammi, tanto vale inventarsi un simbolo a parte per ogni parola, tanto lo sforzo richiesto è esattamente lo stesso.
Se l’inglese deve continuare ad essere adottato come lingua internazionale (ma sarebbe molto meglio scegliere l’esperanto, o una lingua latina o il sanscrito, l’indoeuropeo, il latino, il greco antico, il russo, l’hindi), dovrebbe però essere scritto con l’alfabeto fonetico (quello messo tra parentesi nei dizionari), altrimenti basta con questa barbarie!
Casaleggio Associati ma ce la fate?
Beppe ma digli qualcosa…
Parlando di cose serie…dai che in Sicilia si dà un bello scossone!
Ciao,per curiosita detti un occhiata all esperanto…a mio avviso è fallimentare, trovando nuovamente eccezioni e regole…Non capisco perchè ogni volta si voglia reinventare la ruota.la lingua semplice gia esiste: inglese. Se volessimo creare una lingua artificiale basterebbe prendere l inglese come base e “correggere” le difficolta/eccezioni che presenta:la pronuncia prima di tutto ed eventualmente le 4 regole grammaticali che ha.si è pensato al mercato unico,alla moneta unica ma non ad un linguaggio unico dando per scontata l adozione dell inglese….basti pensare al business che gli inglesi riescono a fare grazie alla loro lingua avvantaggiando di fatto una nazione…ai spic inglisc…
anche lei, come tutti gli altri qui, sta parlando di cose che non conosce, si informi
Sinceramente non vedo la necessità di imparare una lingua artificiale, visto che basterebbe introdurre un insegnamento, fatto come si deve, delle lingue maggiormente diffuse. Sarà pure ben ideata, ma una lingua non è solo grammatica, è storia e cultura, e dietro ogni irregolarità vi è un lungo percorso evolutivo che andrebbe approfondito, non eliminato. Inoltre, per quanto possa esservi una più o meno vasta letteratura, certamente questa non potrà essere altrettanto ricca quanto quella in inglese: parlare tale idioma mi permette di acquistare i libri ad un quarto del prezzo dell’edizione italiana e di scavalcare la censura del nostro paese leggendo i quotidiani stranieri. Cerchiamo di ideare programmi scolastici che permettano di apprendere una lingua “vera”, prima di proporre alternative meno utili.
ecco,
te c’hai il dono delle parole che la natura mi ha negato,
concordo.
immagino che lei pensi di aver descritto bene una certa situazione e di averla avvalorata da giuste considerazioni. si informi e scoprirà che banalità ha elencato. Lei lo sa che l’esperanto si impara in un decimo del tempo in cui si impara l’inglese? Lei lo sa che dove arriva l’inglese sparisce l’idioma precedente? Lei lo sa quanto guadagnano inghilterra e usa a divulgare l’inglese e a non studiare una seconda lingua? Ma ci ha mai pensato? Lei lo sa che a roma, città piena di turismo, i gironali scrivono articoli, di un paio di settimane fa, in cui descrivono la difficilissima situazione dei commercianti che riescono a capirsi a malapena solo con gli inglesi? eppure credete tutti che l’inglese sia già diffuso. si informi, la prego
Mi pare davvero un argomento di primaria importanza…
A volte sono davvero stupefatto da qualche post del blog…
È davvero un argomento di primaria importanza.
Non ci potrà mai essere pace se i popoli non riescono a capirsi. È vero che ci sono le traduzioni, ma queste sono mediate. Tutto quello che sappiamo sul mondo è filtrato da poche agenzie di stampa, non sarebbe meglio scoprire come va REALMENTE il mondo facendoci degli amici arabi o cinesi e chiedendo loro come stanno realmente le cose?
Con l’esperanto non concordo molto dal punto di vista linguistico. Ritengo che nei Paesi Neo-Latini o semi Neo-Latini la lingua ufficiale potrebbe essere il Latino, visto che viene forzatamente insegnato quasi a tutti e che poi non vede quasi nessun utilizzo.
L’esperanto è una lingua latina, non può essere applicata a livello mondiale. Per fare una lingua mondiale dovrebbero essere usati i principali ceppi, non solo quello latino.
PRIMA DI FARLO PER0′, INIZIAMO A RICONOSCERE LE NOSTRE BELLE LINGUE CHE STANNO MORENDO DI INEDIA… MILANESE, NNAPOLETANU, BARESE, SARDU, RUMAGNUL… ED INFINE U MA BEDDHU SICILIANU!! MAKARI KIDDHI MIRITANU RISPIE’TTU!
lei sta chiaramente parlando di cose che non conosce, si informi
Per la precisione il “Bahasa Indonesia” non è una lingua artificiale, bensì la lingua franca parlata nell’area da diversi secoli per riuscire a comunicare in una realtà dove ogni singolo isolotto aveva la sua lingua (considerando che l’Indonesia è un arcipelago composto di altre 14000 isole). La sua origine però è ben lungi dall’essere artificiale come l’esperanto ma è la lingua da sempre parlata in Malesia e in parte Dell’ isola di Sumatra. Difatti il Bahasa Indonesia si differenzia dal Bahasa Malayu solo nei termini moderni introdotti dai colonizzatori che in Indonesia sono di radice olandese mentre in Malesia sono di chiara matrice anglofona,
E pensare che c’è chi vorrebbe introdurre in Italia l’insegnamento dell’inglese fin dall’asilo…
l’importante è che non si dimentichi l’italiano…
Perché è così importante che non si dimentichi il “toscano”? Io non sono toscano, a me questa lingua, che tu chiami italiano è stata imposta come a tutti i meridionali; per me non vale più di un qualunque altro dialetto…Anzi, io la studierei al pari dell’inglese e del dialetto locale di ogni studente. Punto.
Visto che mi sono permesso di essere scettico sull’esperanto, chiarisco:
quello che non mi piace é l’idea che ci debba essere un linguaggio unico per tutti (c’é giá, ed é l’inglese anche se non ci piace)
la mia idea é che si dovrebbero parlare piú di due lingue, minimo 4, in questo modo non servirebbe neanche l’esperanto.
salu2
…le eccezzzioni poi, mi divertono un sacco!!
parlare 4 lingue? ma si rende conto? lei sta chiaramente parlando di argomenti che non conosce, si informi.
io non vado più a scuola da 6 anni,come la studio?
esistono dei siti,libri,o cose simili per apprenderla?
posso riuscirci io che parlo appena l’italiano di base?
http://www.kurso.com.br
Se cerchi Esperanto su internet trovi moltissime informazioni
non ci capisco niente!! :S xd
Se vai sul sito “lernu.net” troverai tanti corsi e tanta bella gente nel forum che ti aiuterà. Io in 2 mesi ho fatto più che in 10 anni di inglese. È veramente una lingua geniale, ciao.
finalmente uno aperto di mente! cerchi su internet “grammatica esperanto” troverà corsi gratuiti con insegnante di supporto gratuito, o guide in pdf della struttura grammaticale e vocabolari ecc. L’esperanto è una lingua talmente facile, 1′ volte più dell’inglese, che un adulto autodidatta via internet la impara in 6 mesi.
E’ bene che si parli del’Esperanto. Mi permetto solo di aggiungere un’osservazione. L’idea di Zamenhof era quiella di creare una lingua che mettesse tutti sullo stesso piano, proprio per questo creò una lingua “artificiale” che non è la limgua madre di nessuno. E’ diverso da quello che succede oggi con l’imposizione dell’inglese come limgua veicolare per tutti, dimenticando che nessuna lingua si può imparare bene come quella materna. Inosmma, gli anglofoni, nella comunicazione in inglese, ci domineranno sempre perchè saranno sempre più bravi, svelti e capaci di strutturare il pensiero. Se si usasse l’esperanto, saremmo tutti alla pari, insomma, si tratta di un’idea egualitaria importantissima. Viva l’esperanto.