Repubblica e l’Espresso sono stati le mie sacre camene per trent’anni, non lo sono più da quando è morto Giorgio Bocca; anzi da un mese prima quando non trovai più la rubrica “l’ANTITALIANO” e ” I FATTI NOSTRI.
Ho cercato, invano, un faro che lo poresse sostituire: ho provato con Travaglio, Zucconi e perfino Feltri ma con nulla di fatto.
Bocca ormai l’avevo metabolizzato sia letterariamente che biologicamente.Bocca era ineguagliabile con quel suo style country, stringato, ma duro e musicale, con la sua immediatezza delle immagine, con la sua capacità di tracciare a sommarie linee il ritratto inconfutabile dei fatti e delle persone.
Era un provinciale e come tale attaccato alla materialità: i soldi, il mangiar bene, le case la terra: quanto a dire i sogni dei provinciali poveri o microborghesi. Era un Sabaudo con la schiena dritta e non poteva sopportare i piagnisdei e gli accattonaggi per la sopravvivenza di certi Italiani del Sud che non hanno mai voluto accettare le regole di uno Stato, che sono acora attaccati al sanfedismo efferato e le tesi avvincenti ma autoassolutorie di un La Ccpria.
La sua Foto sulla seconda copertina dell’espressodell’ultima settimana di dicembre 2011 ce l’ho sul comodino , accanto a quella Verdi.
Le parole di grande italianità dell’Antitaliano e le melodie, i cori del Cigno di Busseto, mi hanno accompagnato in tutte le vicende della mia vita e continueranno a farlo finchè avrò vita!
ETERNO OMAGGIO a BOCCA
Paolo
Giorgio Bocca,un buon giornalista dal punto di vista tecnico ma sicuramente non un grande uomo!
Pieno di pregiudizii nei confronti del sud, usando parole al limite del vergognoso.
Un razzista in meno in questo mondo…….
Chissa’ se incontrando Toto’ all’altro mondo gli starebbe alla larga perche’ napoletano………….
Mi spiace che sono arrivato tardi a leggere sul blog di questa personcina che tutti elogiano. ma che a me sinceramente stava sullo stomaco, scusate ma che cultura ha portato quest’idiota?
che sia dannato nei piu tetri inferi. Mi spiace non averlo mai incontrato per sputargli in faccia.
Dopo la morte di Giorgio Bocca ho trovato online molte informazione che dicano solo il positivo, altre solo il negativo, poche che dicano positivo e negativo, nessuno con il suo positivo e negativo come mi sembra che doveva essere l’informormazione per un futuro migliore. Ma meglio di quello che mi sembra meglio sarebbe un lavoro collettivo per l’informazione del futuro. Cerco collaborazione per un ebook collettivo su Giorgio Bocca, storia dell’informazione del passto per inventare una migliore futura. Se vuole collaborare puù mandare un e-mail per piresportugal @ hotmail.com.
Parole di Giorgio Bocca: «Durante i miei viaggi c’era sempre questo contrasto tra paesaggi meravigliosi e gente orrenda, un’umanità repellente».
Parlando di Palermo: «Una volta mi trovavo nei pressi del palazzo di giustizia. C’era una puzza di marcio, con gente mostruosa che usciva dalle catapecchie».
Parlando di Napoli «Vai in quella città ed è un cimiciaio, ancora adesso. Ci sono zone inguaribili».
Quando un giornalista gli chiede se sia grato al sud e alla sua condizione, in quanto riesce sempre a ricavarci notizie, Bocca risponde: «Grato? Come dire: sono grato perché vado a caccia grossa di belve. Insomma, non sei grato alle belve, fai la caccia grossa, non è che fraternizzi con le belve».
Ho conosciuto personalmente Giorgio Bocca a Milano quando ero ragazzo. Lui teneva dei corsi di “giornalismo” in un centro sociale vicino a piazzale Corvetto (perché c’era del tenero con un’assistente sociale). Avendo saputo che mio padre era napoletano e per di più militare di carriera che dopo l’8 settembre non aveva buttato la sua divisa alle ortiche, mi cacciò a male parole dal corso. Non ho un buon ricordo di Giorgio Bocca.
Ogni commento credo sia superfluo. E’ morto un Partigiano, un Padre della nostra Repubblica democratica e antifascista. Un partigiano come mio Padre, di quelli che hanno realmente sparato ai nazisti e fascisti,senza nulla togliere a quei Partigiani che non hanno sparato ma che hanno combattutto ognuno come poteva e come sapeva battere i nazisti e i fascisti. Bocca come giornalista mi ha fatto incazzare non poco per certe sue posizioni,ma ho capito che era vero e sincero.Mai nei suoi articoli c’era mala fede, se ha sbagliato l’ho ha fatto credendo in quel che scriveva.Il Partigiano Giorgio Bocca andò a prendere il fascista Valletta (FIAT) e lo portò in fabbrica a Torino, e gli disse di mettersi a produrre con gli operai e maestranze,un Padre della Repubblica così deve fare in momenti di guerra e drammatici per il Paese,Valletta era un fascista ma sapeva come fare ripartire la FIAT, e il Partigiano Giorgio Bocca fece ciò che era giusto. Grazie Partigiano Giorgio,grazie a te e a quei Partigiani come mio padre, e sopratutti grazie a quei Partigiani che a 18-20 anni sono morti per il nostro Paese, grazie per averci regalato la democrazia per il nostro Paese,che noi vostri figli non siamo riusciti a difenderla come si deve.Sappiate però che stiamo facendo il possibile per ritornare alla democrazia. Grazie Partigiano Giorgio Bocca.
Concordo con Viviana : “un uomo”.
Con l’aggettivo di “honestus”, nella accezione latina cioè di uomo uomo, che è quello che appare.
Integralista si direbbe oggi anzichè integro come lui era.
Asciutto, a volte aspro, diretto, con i suoi errori.
Ci mancherà.
uomo con tutti i suoi difetti
che almeno non finse mai e non si mostrò mai diverso di come era nel suo momento
uomo integrale
passionale e rigido
estremo e radicale
molto più ammirevole di quanti ora si accaniscono su di lui da destra a sinistra, mostrando solo che la cosa che tanti odiano di più al mondo è incontrare una persona vera
e che è più facile attaccare una frase o una parola che imitare una vera vita
Saviano ricorda Bocca col generale Dalla Chiesa,dicevano che ciò che la mafia concedeva ai cittadini in cambio di servitù non erano privilegi,ma diritti.Se lo Stato avesse dato quegli stessi diritti,nessuno avrebbe avuto bisogno della mafia.Non erano due piemontesi che disprezzavano il sud ma due italiani che lo amavano “oltre il senso del dovere o della professione,un amore che si trasformava in denuncia,metodica e sistematica analisi di quanto il male fosse profondo nella vita della gente che non sapeva,non voleva,non poteva ribellarsi. Questo Bocca mi ha insegnato:raccontare senza avere scrupoli.Lo hanno accusato di essere razzista,antimeridionale,di odiare il Sud.Hanno detto le stesse cose di me.Bocca ha fatto dell’essere antitaliano una virtù,il metodo per non arrendersi a luoghi comuni.Da lui ho capito che non bisognava mai lasciarsi ferire,né abbassare gli occhi:gli insulti sono spinte ad andare oltre,a entrare più in profondità nei problemi.”Gomorra” si è nutrito della sua lezione:guardare le cose in faccia,sbatterci contro e poi scriverne senza reticenze
Bocca lo ha sempre fatto,da fuoriclasse,fino a 90 anni con la curiosità e la tenacia di un ventenne;sempre pronto a mettersi in discussione come quel ragazzo che nel 43 salì in montagna superando il suo passato e scegliendo il suo futuro.E quando lui e Dalla Chiesa parlavano di un popolo da liberare lo facevano con l’anima dei partigiani,di chi aveva combattuto lo stesso nemico in nome dello stesso popolo.Avevano rischiato la vita e ucciso anche per consegnare un domani diverso a chi accettava passivamente la dittatura fascista e la dominazione tedesca;sono stati partigiani anche per chi non aveva il coraggio,la forza,la volontà,la possibilità o la capacità di lottare peper i propri diritti. La loro vittoria è stata la Costituzione
Essere partigiano prima con il fucile e poi per altri 65 anni con l’inchiostro significa avere la misura della libertà e saperla riconoscere ovunque.
leggi qui merdaiola comunista putrida vecchia repellente schifosa ameba che passa tutto il giorno davanti a quel cazzo di pc di merda……intervista fresca e non cose antiche, questo qua era contro i meridionali, contro il tuo amico travaglio, era pure contro i gay ed era un ex fascista che ha condannato a morte a guerra conclusa 4 soldati senza averne alcun incarico ufficiale. Vai a morire ammazzata nella stazione di bologna assassinata da un magrebino sbavoso che prima ti darà fuoco per bene in nome del suo profeta allah e li mortacci tua! capra capra capra!!
E’ facile costruire un articolo infame estrapolando poche frasi dal contesto e siccome di frasi Bocca ne ha dette tante,è facile prenderne alcune che da sole sono vergognose,ma 70 anni di vita e di lotta antifascista per la democrazia non si cambiano
Del Sud e di Napoli Bocca attaccò la mafia e la camorra e amò l’Italia più di tanti.Sicuramente fu un personaggio anomalo che diceva quello che pensava e ha detto cose che disgustavano la dx come la sx,per cui gli hanno dato anche di fascista
Ma attaccò sempre il male e l’ipocrisia e questo sconvolge chi preferisce ideologie prefissate e si attacca all’odio più che all’intelligenza
Ma il suo amore per l’Italia è indubbio e anche per il sud,come la sua avversione al fascismo che durò 70 anni e continuò contro i nuovo Duci,cosa molto rara in questo paese che ama,come tu ben sai,non tanto l’onestà quanto lo squadrismo o l’opportunismo.
Già 70 anni di fascismo sono un bell’atto di amore per l’Italia,non credi?
Dunque tu leggi il Corriere,un giornale che fece un’apologia della tortura al tempo di Abu Graib dopo aver fatto l’elogio dell’esportazione americana della democrazia con le armi in Irak e aver sostenuto la presenza di armi di distruzione di massa,il giornale che fa l’elogio del licenziamento libero,e il cui direttore quando vede Berlusconi,striscia e s’inginocchia,cosa che ti piacerà. Il quotidiano più venduto d’Italia,dalla storia,come sai,non molto chiara,acquistato da una cordata di cui fanno parte una finanziaria degli Agnelli e Mediobanca ex di Geronzi.Fra i soci di Gemina vi sono anche il gigante della chimica Montedison e la finanziaria bresciana Mittel.Una bella congrega che non darà mai noia al governo in corso
Lo leggevo anch’io un tempo poi la chiara falsità di certi articoli mi ha disgustato
Non sono comunista,sorry
Ma tanto il tuo post poteva esser scritto anche da un comunista radicale.Lo squadrismo non cambia
Una cosa è certa:sul Corriere Bocca non avrebbe scritto mai.
Bocca aderì alla lotta partigiana,nella zona della Val Grana come comandante della Decima Divisione Giustizia e Libertà e poi in Val Maira come Commissario politico della 2a Divisione Giustizia e Libertà.Nei primi mesi del 45 fu responsabile dei tribunali del popolo,come giudice nel processo a carico del Tenente Adriano Adami ella Divisione Alpina Monterosa e ne firmò la condanna a morte con altri 4 prigionieri della Rsi
Forse dimentichi che non esistevano più istituzioni ufficiali in Italia,che il Duce e il re erano fuggiti abbandonando ignominiosamente il paese in mano ai tedeschi,che la Repubblica di Salò era una istituzione ‘contro’ l’Italia,che non era riconosciuta nemmeno da Hitler che la chiamò “stato fantoccio”,che non fu riconosciuta dalla comunità internazionale e che si comportò come una banda di assassini che uccideva gli stessi italiani e dette la caccia agli ebrei in cambio di denaro,ne fece deportare il 35% confiscando ben 6.768 fra terreni,fabbricati e aziende,mandò nei lager 8.451 ebrei di cui solo 980 fecero ritorno e ne uccise per un totale di 7.763,che tentò di far passare una legge con cui era italiano solo chi poteva dimostrare la purezza del sua sangue ariano
Dimenti che le squadracce fasciste si erano macchiate nel corso della guerra antipartigiana delle più gravi efferatezze insieme alle truppe tedesche (come gli eccidi di Marzabotto, 700 morti, e Sant’Anna di Stazzema, 560 morti), dove furono i repubblichini a guidare le truppe della Wermacht e delle SS al massacro delle popolazioni inermi).I registri ufficiali riportano 9.237 esecuzioni, non contando le sparizioni, gli assassinî ufficialmente rimasti irrisolti, e violenze diffuse
Se Bocca comandò la morte di 5 di loro, non so che dirti, era la guerra. Peggiori furono quelli che nemmeno oggi il fascismo lo condannano e che appoggiano coloro che tentano di riabilitarlo.
“si oppose al revisionismo di Pansa che voleva equiparare fascismo e resistenza”
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Questo è il metodo con cui il Comitato Centrale del Pcus bollava i dissidenti.
Ho letto tutti i libri “incriminati” di Pansa ed ho trovato soltanto la volontà di non lasciar cadere nel dimenticatoio dei crimini perpetrati anche dai partigiani.
Poi, se si preferisce credere all’agiografia ufficiale,non venitemi a dire che siete spiriti liberi!
Credevo che boffizzare la gente cioè calunniarla e demonizzarla per colpe inesistenti fosse un vizio della destra
Scopro che è un vizio anche della sinistra
E’ lo stesso teorema della Lega, di chi crede di innalzare se stesso screditando qualcun altro, come qualcosa che rende gloria e successo
In realtà appare l’espediente miserevole di chi non ha di sé nulla di onorevole da presentare
tu devi credere solo che per andare a morire ammazzata ti basta infilarti sotto un cazzo di treno merci che ti passa addosso piano piano, li mortacci tua capra!
bella firma
complimenti
bei propositi
bella intelligenza luminosa
dubito che un giorno potrai riconoscere i tuoi errori e vergognartene, sarà una grazia che scanserai facilmente
ognuno si porta la propria croce addosso
tu hai quella di essere nato come sei
amen
Paolo Flores d’Arcais
Giorgio Bocca è stato il più grande giornalista dell’Italia del dopoguerra. Odiato da tanti, tantissimi.. è stato partigiano, prima in montagna e poi sulla macchina da scrivere, come è stato nella Resistenza ..Gli dobbiamo la lucidità nella cronaca, la fulminante precisione delle domande in interviste che hanno fatto epoca, e la capacità di dissenso contro quasi tutti i conformismi che hanno avvelenato il Paese. Nel giornalismo dovrebbe essere la normalità, è stato invece un caso eccezionale.
Per denigrarlo si è arrivati a dire: “prima fascista poi antifascista”, come se un giovane cresciuto nel fascismo, e che poco più che ventenne rompe con l’unica ideologia che impregna l’orizzonte, e sceglie la montagna e il rischio della vita dalla parte della libertà, sia testimonianza di ambiguità anziché di radicalità e coerenza nelle supreme decisioni morali. La verità è che Giorgio Bocca è sempre stato detestato dai più, la gente di potere e d’ipocrisia che sempre più saldamente sta soffocando l’Italia. Le anime vili, le anime della “morta gora..Dieci, cento, mille Giorgio Bocca, e il giornalismo sarebbe giornalismo, e l’Italia sarebbe un Paese finalmente civile di giustizia e libertà. Sarebbe un’altra Italia, quella che il suo comandante Duccio Galimberti e i suoi compagni della “Repubblica partigiana” speravano di contribuire a far nascere, anche a costo della vita. Speranze che i padroni del denaro, della disinformazione e della fede hanno calpestato e calpestano, instancabilmente.
Bocca amava l’Italia
aborriva i difetti di Napoli e della Sicilia, quei vizi che hanno permesso di attecchire alla camorra e alla mafia, al parassitismo e al disonore
del resto, se può consolarti, per 60 anni chiunque abbia parlato male della mafia ha raccolto la reazione risentita di qualche bell’aministratore siciliano che diceva che la mafia non esisteva, che chi ne parlava ingiuriava la Sicilia, le faceva cattiva nomea, dimostrava di odiarla ed era nemico del popolo italiano. Si immagina che chi era mafioso, invece, amasse la Sicilia e l’Italia e fosse più lodevole 🙂
perfino Saviano, quando attaccò la camorra, fu chiamato antitaliano e dissero che odiava Napoli ed era razzista!
MOLTI DI VOI HAN LE IDEE UN PO’ CONFUSE,CREDETEMI. DI VOLTAGABBANA E DI GENTE CHE DA 20 ANNI STA SUL CARRO DEL VINCITORE A TUTT’OGGI C’è PIENO. GIORGIO BOCCA NON FA PARTE DI QUESTA COMBRICCOLA,SPIACENTE. PRIMA DI VOMITARE GIUDIZI GRATUITI E SOMMARI, LEGGETEVI UN PO’ DI STORIA PATRIA. E IMPARIAMO A DISTINGUERE,SE VOGLIAMO FARE UN PO’ DI BENE A QUESTO PAESE. Intanto leggetevi questa recente intervista di Travaglio a Giorgio Bocca. Grazie,un saluto.
brutta l’usanza italiana di dire sempre che chi muore era un gran uomo…quando muoiono grandi oppressori o grandi farabutti si dovrebbe iniziare a fare festa!!!! ma festa davvero!!!! ho gia un paio di bottiglie pronte per certi ex premier….o premier in carica…apetto fiducioso;)))
Mah è una vergogna tutti ad elogiare quest’uomo ma ke cazzo vi prende???? SArà stato anke un grandissimo giornalista e va bene, avrà scritto libri ed articoli memorabili……ma Beppe lo sai come la pensava nei confronti di Napoli e nei confronti del Sud…..lo sai ke disse ke al sud veniva a caccia di notizie grosse ma poi non avrebbe mai familiarizzato co le bestie ke c’erano al sud??? lo sai ke se vai su youtube e scrivi “giorgio bocca su NApoli” viene fuori una bella intervista da Fabio Fazio in cui auspica all’esplosione dell’Etna e del Vesuvio per “purificare” il sud??? Non sono d’accordo questo servilismo a tutti i costi verso una grande firma del giornalismo…..io non mi piego alle convezioni…..Giorgio Bocca è stato un grande RAZZISTA oltre ke un grande giornalista….e questa non è una cantonata mio caro Beppe….questa è la pura e semplice verità riportata in video
GIORGIO BOCCA era un iscritto al partito fascista fin dall’università. Ha sottoscritto le leggi razziali del fascismo nel ’38 per poi, subito dopo l’armistizio dell’otto settembre, cambiare fronte partecipando alla lotta partigiana. Cioè quando era ormai chiaro chi fosse il vincitore. A guerra ormai finita nel 45, come giudice del tribunale speciale partigiano, fece fucilare alla schiena un uffic…iale e quattro soldati di Salò. L’unica sua vera coerenza fu l’anticomunismo. Nella sua analisi del sistema non vide l’oppressione del sud da parte di un capitalismo nordista che, fin dalla sanguinosa unità d’Italia fatta per distruggere il meridione su mandato inglese, non ha esitato a condividere il potere con politici corrotti e organizzazioni criminali camorristiche e mafiose che hanno oppresso il sud per finanziare il nord. Se la vide, scelse di condividere la falsa storia dei vincitori che hanno lasciato il sud in mano ai mafiosi per dare poi la colpa agli stessi meridionali oppressi. Lui in questo fu un campione al punto che, noncurante di tanta povera gente onesta meridionale, si è augurato, per risolvere il problema, l’esplosione del Vesuvio insieme alla sua amica sottotraccia: la Lega.
Un finto progressista, abile polemista e scrittore, sempre al servizio del potere pur analizzandone bene i difetti evidenti e superficiali.
Ciao. Ho letto con attenzione il tuo commento perché sembri voler restituire concretezza alle parole di un uomo che giornalisticamente amava il paradosso. Questa, credo, la parola chiave per capirne lo stile. Tant’è che a guerra del golfo appena scoppiata, la prima delle due, disse anche che la guerra è bella, così la gente smette per un attimo di parlare di calcio. Però sarebbe un peccato ridurlo per questi infelici, sporadici fuochi d’artificio. Il Vesuvio… dai, su. Tu sai cosa vuol dire razzista, no? Calderoli, Borghezio, quel faccia da fesso dell’ex vicesindaco di Milano?.. Oh bene, come vedi gli esempi si sprecano. Vorresti affiancargli Bocca? Altra cosa: sulla sua adesione alla Resistenza sei poco informato (perché non leggi il suo Provinciale, gran bel libro?). Fascista della prima ora, Bocca fu instradato verso l’antifascismo militante dalla sorella, decisamente prima del ’38, e come partigiano ricevette la medaglia d’argento (mica bricciche)
la firma alla leggi razziali non è certa
del resto nel 38 Bocca aveva 18 anni e dubito che queste leggi che richiesero firme eccellenti si avvalessero della firma di un diciottenne
..Alcune fonti riportano il suo nome in un elenco di personalità che nel 1938 aderirono ufficialmente al “Manifesto della Razza” che sostenne pubblicamente le leggi razziali. Nel 2011 in un’intervista ha affermato che durante i suoi viaggi nel sud Italia “c’era sempre questo contrasto tra paesaggi meravigliosi e gente orrenda, un’umanità repellente”, ricevendo da più parti accuse di razzismo anti-meridionale. Da Wikipedia
attaccò la mafia non l’Italia del sud
fu messo nel fascismo dalla famiglia ma se ne ritrasse fuori poco dopo e fu sempre antifascista
non fu mai voltagabbana, fu sempre fiero delle propri idee e quando le sbagliò si riprese rapidamente e denunciò i propri abbagli
Se ci fossero più italiani come lui, l’Italia sarebbe migliore
Ma se ci fossero molti maldicenti come te, questo paese sarebbe un bordello
E’ una liberazione per il giornalismo italiano!! Da 50 anni pontificava con articoli inintellegibili ai piu’, che lanciavano messaggi cifrati agli addetti ai lavori. Secondo me incarnava quanto c’e’ di peggio nel giornalismo italiano che non sa parlare alla gente e riporta solamente i messaggi della casta per la casta.
con la morte di questo tipo di persone sento un po’ meno “protetta” l’italia. e’ gente che apertamente, senza tanti giri di parole, e addirittura, quando e’ servito, col fucile, si sono schierati contro i poteri malavitosi (politici e non) del tempo.
Nella sua vita ha preso alcune cantonate ma addebitargli solo quelle, soprattutto la sua posizione giovanile fascista, è una porcheria. A 20 anni nel ’40 erano tutti fascisti…
FRASE FALSA. Bocca è stato fascista fino all’8 Settembre 1943, cioè, come quasi tutti gli antifascisti, ha aspettato di sapere chi aveva GIà vinto. NON PRIMA.
E non era un ragazzino né prima né dopo l’8 Settembre. Nel 1943 c’era chi si arruolava per combattere per l’Italia, non per collaborare con i già vincitori, ed era, di norma, più giovane del Bocca 23nne…
troppo uomo banderuola .. che si gira al cambiare del vento .. forse un bravo giornalista avrebbe mantenuto una linea più coerente .. nonostante i tempi e le facce della politica nella Storia .. di sicuro uno che ha fatto una “carriera” da antifascista dopo esserlo stato. Se questi sono gli esempi della sinistra .. capisco il PD(menoL) .. meno per CHI li legge e li vota.
NON sentirò la sua mancanza ..
ONORE a Biagi e Montanelli .. di tutt’altra tempra
Non è assolutamente vero che Giorgio Bocca è stato un grande, anzi un voltagabbana ed un opportunista, sì per non dire di peggio. Ma c’è sempre chi crede alle panzane che ha scritto, come si deduce dall’articolo. Pansa ha cercato di mettere una pezza alle bugie che straripano sulla Resistenza, in mezzo a mille difficoltà. Pure mio padre ha fatto la Resistenza, è ancora vivo ha 94 anni, 5 croci di guerra, ha combattuto per l’asse nei sottomarini, e dal 43 dopo mesi di riflessione ha fatto l’intelligence per la Resistenza, ma ha anche visto morire il comandante Alessi solo perché era un Comandante dei partigiani figlio di Carabiniere. (ucciso non certo dai fascisti l’ultimo giorno di guerra)
prima notizia di tutti i tele/radio/giornali con ampi editoriali dei suoi compagni di casta.
e se muore il carrozziere di via Garibaldi a 54 anni a causa della vita sfiancante di lavoro? non lo ca….lcola nessuno.
so anch’io che tutti i giovani vogliono fare scienza delle comunicazioni e nessuno il carrozziere
La vocazione fascista e per il classismo leghista non possono essere episodi estemporanei e sappiamo bene che sull’antifascismo sono state costruite carriere politiche e vite molto fortunate: però se qualcuno inneggia fino a poco prima di morire agli aguzzini sionisti del popolo palestinese, sta offendendo il senso di empatia per i deboli e gli oppressi che è caratteristico della specie e allora i conti tornano!
bene, per me queste cose sono sconosciute, in ogni caso Bocca ha documentato tutto quello che pensava o con articoli o con video, sono qui che aspetto le prove di quello che dici e ovviamente non accetto prove che risalgano a 70 anni fa
Ti ricordo che gli errori fanno parte della natura umana e che molte cose a prima vista possono sembrare buone e poco dopo ci accorgiamo di aver preso un abbaglio
Ti ricordo che persino Freud e Jung videro del buono nel nascente Nazismo e che Freud era addirittura ebreo, ebbe tre sorelle uccise in un lager e dovette fuggire dall’Austria per non fare la stessa fine
Ti ricordo che anche in Craxi molti italiani credettero di vedere uno statista
Ma se tu dici che Bocca fino ai suoi ultimi giorni è stato un antisemita, sono qui che aspetto che me lo provi
Ci sono molte mencogne che girano in internet ma ci si possono trovare anche cose vere, basta che siano citazioni dirette e non le opinioni di qualche combriccola di calunniatori di professione
non le persone (comunque entrambi antifascisti docg), ma le dichiarazioni penso si possano accostare per cui alle parole di bocca accosterei le parole di calamandrei del dicembre 1946 sul giornale “il ponte”.
“Ma ciò che sembra inesplicabile e disumana è l’indifferenza del pubblico di fronte a siffatte previsioni. Il pubblico è fatto dei milioni di umili sciagurati che portano ancora sul corpo e sull’anima le cicatricie i lutti della tortura collettivada cui sono appena usciti; eppure questi umili lettori, a sentir quelle profezie di un’altra più terribile tortura che sta per colpirli ancora, non si indignano e non inorridiscono; guardan quei titoli e passan oltre: vanno a cercare, in seconda pagina, le cronache degli adulteri e del mercato nero: “La bomba atomica? Non è affar mio”. Così ragionano i lettori comuni; e c’è un partito che fa di questa indifferenza un programma politico.
Bocca diceva cose simili degli europei sotto Hitler a paragone di oggi. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole. e così sarà anche della “MINORANZA CORAGGIOSA CHE CAMBI LA STORIA”.
resistere, resistere, resistere.
La morte di un’uomo è sempre un dispiacere.quindi il mio cordoglio per l’uomo non pùo mancare.
Altra cosa è il giudizio del giornalista il classico italiano,voltagabbana,inaffidabile, sempre pronto a saltare sul carro del vincitore.
Certi personaggi è meglio averli come nemici che come amici,rischi sempre di trovarti pugnalato alle spelle.
Giorgio Bocca giornalista? ADDIO!!!!
Il più razzista d’italia, colui che si è sempre definito un anti meridionale ci ha lasciato. Adesso le sue cazzate non le sentiremo più.
Spero che qualche imbecille di amministratore del Sud( leggi sindaci e assessori quaquaraqua) non proponga di titolare qualche vicolo a questo piemontese razzista e voltagabbana.
Non ci mancherai…!
Secondo: è sempre stato odiato perché non è mai stato servo di nessuno e ha sbagliato, quando ha sbagliato, in proprio, osa questa incomprensibile a chi in proprio in testa non riesce ad avere neanche un pidocchio
Giudicate voi da cosa deriva l’accusa di antimeridionalismo:
“Le forme di complicità con la Camorra sono innumeri e spesso inconsapevoli. Si vede semplicemente entrando nei negozi, negli uffici, guidando l’automobile, in questa lotta di tutti contro tutti che cerca la protezione dei più violenti. La Camorra ha avuto nella grande città una funzione decisiva: assicurare la sopravvivenza dei marginali ma impedire che essi dessero l’assalto ai regolari. I marginali sono massa, centoquarantaseimila famiglie hanno fatto domanda per il sussidio di povertà, solo ventimila l’hanno ottenuto, un esercito permanente di poveri di fronte ai quali sta la grossa minoranza dei ricchi che fanno politica, accumulano enormi patrimoni senza produrre sviluppo, senza cambiare i rapporti sociali.”
La sua accusa era ai mali del meridione: la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta e coloro che per paura o per convenienza si asserviscono al loro potere. Ma questo, a casa mia, non si chiama essere contro il meridionalismo ma contro la scelleratezza.
Premetto che i coccodrilli non li amo, soprattutto quando sono di parte.
Giorgio Bocca negli anni ne ha scritte di cose, è vero.
Non sono certo il tipo che si limita agli articoli del suo periodo fascista sui Savi di Sion, e tantomeno al fatto che poi divenne partigiano, o al fatto che si dichiarava omofobo (parlando di Pasolini) e razzista (VERSO IL SUD ITALIA).
Scrisse anche dei pezzi di giornalismo importanti (sul caso Teardo, “Ruba compagno Ruba” Repubblica) e di recente (2005) si dichiarò apertamente contro il TAV.
Un personaggio controverso, di sicuro. ma sul quale trovo inutile schierarsi pro e contro, ha fatto il suo mestiere e ha scritto ciò che pensava.
Per quel che mi riguarda , più di una volta ho trovato sgradevoli e poco condivisibili una serie di editoriali che sarebbe impossibile citare.
Per cui se gli riconosco un merito è di esser stato un giornalista che scriveva quello che pensava, e non quello che “andava scritto”.
Non mi piaceva affatto, ma tant’è…
e poi aveva 91 anni, capita di morire.
perchè tanto chiasso?
Su queste cose sono un pò cinica, non riesco a dispiacermi per così poco,
differente è per il fatto che non si riesce mai ad avere un quadro d’insieme obiettivo su nulla.
ma siamo davvero così di parte sempre?
Per fare il giornalista e lo scrittore farsi leggere dagli altri serve la passione. Ma se si vive per 90 anni e si lavora tutta la vita non ne basta una: servono tanti innamoramenti e tante passioni anche se alcune sono sbagliate, fugaci, ridicole e di segno opposto. Non va cercata la coerenza di Bocca sulle ricette politiche alle quali di volta a volta si è innamorato, ma il fatto di aver raccontato l’Italia in modo critico, cosa che molti, per convenienza, non hanno fatto per apparire coerenti quando inevitabilmente hanno dovuto cambiare casacca. Siccome non esiste e non esisterà mai una ricetta perfetta prendiamo Bocca per quello che era. Un uomo appunto, che sapeva comunicare e raccontare meglio di tanti altri.
E morto un uomo. E morto un uomo cone tanti altri
Italiani che non vogliono vedere oltre la solita retorica insegnatagli dallo stato.
Per noi meridionali uno in meno da ascoltare che dice ca…ate, tipiche del settendrione.
pero bisogna dare merito perchè è giusto cosi, un uomo che conosceva poco, o faceva finta di conoscere poco la storia di questo paese e la provenienza dei suoi mali, vedi il video http://www.youtube.com/watch?v=Z2CXy5wuQXY
perché così le ha definite lui
perché era un passionale e quando si è passionali capita di dare giudizi troppo rapidamente per passione prim’ancora che i fatti rivelino verità che subito non erano apparse
ma dire che dopo 91 anni ancora non conosceva la storia mi pare una grossa malafede
e chi la conosceva allora la storia? Pansa? Vespa? Berlusconi? Andreotti?
Avete mai visto un Andreotti dire di aver sbagliato qualcuna delle scelte della sua vita e poi di essersi corretto?
No, il fatto è che chi è un passionale e ha roventi ideali repubblicani e sa dire parole di fuoco come Bocca, può apprezzarlo per il suo stile e le sue condanne, ma uno Bocca può essere solo odiato da tutti i parassiti, inutili, quaraquaquà che infestano l’Italia, le mezze calzette, gli schierati o i venduti, che non sanno avere passioni ma solo piccineria, invidia o interessi
Grazie viviana v..
Coco Fiandrino, suggerisce ‘scelte sbagliate’, direi ‘errori’. Gravi errori , per lui, fatti per superficialità analitica di un giovane, ma dopo forse per qualunquismo di un ‘giornalista opinionista’. Pur sempre errori fatti con onestà intellettuale.
Era comunque uno con una ‘buona penna’. Oggi è raro trovarne di altrettanto bravi.
Repubblica e l’Espresso sono stati le mie sacre camene per trent’anni, non lo sono più da quando è morto Giorgio Bocca; anzi da un mese prima quando non trovai più la rubrica “l’ANTITALIANO” e ” I FATTI NOSTRI.
Ho cercato, invano, un faro che lo poresse sostituire: ho provato con Travaglio, Zucconi e perfino Feltri ma con nulla di fatto.
Bocca ormai l’avevo metabolizzato sia letterariamente che biologicamente.Bocca era ineguagliabile con quel suo style country, stringato, ma duro e musicale, con la sua immediatezza delle immagine, con la sua capacità di tracciare a sommarie linee il ritratto inconfutabile dei fatti e delle persone.
Era un provinciale e come tale attaccato alla materialità: i soldi, il mangiar bene, le case la terra: quanto a dire i sogni dei provinciali poveri o microborghesi. Era un Sabaudo con la schiena dritta e non poteva sopportare i piagnisdei e gli accattonaggi per la sopravvivenza di certi Italiani del Sud che non hanno mai voluto accettare le regole di uno Stato, che sono acora attaccati al sanfedismo efferato e le tesi avvincenti ma autoassolutorie di un La Ccpria.
La sua Foto sulla seconda copertina dell’espressodell’ultima settimana di dicembre 2011 ce l’ho sul comodino , accanto a quella Verdi.
Le parole di grande italianità dell’Antitaliano e le melodie, i cori del Cigno di Busseto, mi hanno accompagnato in tutte le vicende della mia vita e continueranno a farlo finchè avrò vita!
ETERNO OMAGGIO a BOCCA
Paolo
Giorgio Bocca,un buon giornalista dal punto di vista tecnico ma sicuramente non un grande uomo!
Pieno di pregiudizii nei confronti del sud, usando parole al limite del vergognoso.
Un razzista in meno in questo mondo…….
Chissa’ se incontrando Toto’ all’altro mondo gli starebbe alla larga perche’ napoletano………….
Mi spiace che sono arrivato tardi a leggere sul blog di questa personcina che tutti elogiano. ma che a me sinceramente stava sullo stomaco, scusate ma che cultura ha portato quest’idiota?
che sia dannato nei piu tetri inferi. Mi spiace non averlo mai incontrato per sputargli in faccia.
Dopo la morte di Giorgio Bocca ho trovato online molte informazione che dicano solo il positivo, altre solo il negativo, poche che dicano positivo e negativo, nessuno con il suo positivo e negativo come mi sembra che doveva essere l’informormazione per un futuro migliore. Ma meglio di quello che mi sembra meglio sarebbe un lavoro collettivo per l’informazione del futuro. Cerco collaborazione per un ebook collettivo su Giorgio Bocca, storia dell’informazione del passto per inventare una migliore futura. Se vuole collaborare puù mandare un e-mail per piresportugal @ hotmail.com.
Parole di Giorgio Bocca: «Durante i miei viaggi c’era sempre questo contrasto tra paesaggi meravigliosi e gente orrenda, un’umanità repellente».
Parlando di Palermo: «Una volta mi trovavo nei pressi del palazzo di giustizia. C’era una puzza di marcio, con gente mostruosa che usciva dalle catapecchie».
Parlando di Napoli «Vai in quella città ed è un cimiciaio, ancora adesso. Ci sono zone inguaribili».
Quando un giornalista gli chiede se sia grato al sud e alla sua condizione, in quanto riesce sempre a ricavarci notizie, Bocca risponde: «Grato? Come dire: sono grato perché vado a caccia grossa di belve. Insomma, non sei grato alle belve, fai la caccia grossa, non è che fraternizzi con le belve».
Ho conosciuto personalmente Giorgio Bocca a Milano quando ero ragazzo. Lui teneva dei corsi di “giornalismo” in un centro sociale vicino a piazzale Corvetto (perché c’era del tenero con un’assistente sociale). Avendo saputo che mio padre era napoletano e per di più militare di carriera che dopo l’8 settembre non aveva buttato la sua divisa alle ortiche, mi cacciò a male parole dal corso. Non ho un buon ricordo di Giorgio Bocca.
immagino
oggi i fascisti non redenti sono gli italiani peggiori
errare è umano, ma non pentirsene è demoniaco
Ogni commento credo sia superfluo. E’ morto un Partigiano, un Padre della nostra Repubblica democratica e antifascista. Un partigiano come mio Padre, di quelli che hanno realmente sparato ai nazisti e fascisti,senza nulla togliere a quei Partigiani che non hanno sparato ma che hanno combattutto ognuno come poteva e come sapeva battere i nazisti e i fascisti. Bocca come giornalista mi ha fatto incazzare non poco per certe sue posizioni,ma ho capito che era vero e sincero.Mai nei suoi articoli c’era mala fede, se ha sbagliato l’ho ha fatto credendo in quel che scriveva.Il Partigiano Giorgio Bocca andò a prendere il fascista Valletta (FIAT) e lo portò in fabbrica a Torino, e gli disse di mettersi a produrre con gli operai e maestranze,un Padre della Repubblica così deve fare in momenti di guerra e drammatici per il Paese,Valletta era un fascista ma sapeva come fare ripartire la FIAT, e il Partigiano Giorgio Bocca fece ciò che era giusto. Grazie Partigiano Giorgio,grazie a te e a quei Partigiani come mio padre, e sopratutti grazie a quei Partigiani che a 18-20 anni sono morti per il nostro Paese, grazie per averci regalato la democrazia per il nostro Paese,che noi vostri figli non siamo riusciti a difenderla come si deve.Sappiate però che stiamo facendo il possibile per ritornare alla democrazia. Grazie Partigiano Giorgio Bocca.
Concordo con Viviana : “un uomo”.
Con l’aggettivo di “honestus”, nella accezione latina cioè di uomo uomo, che è quello che appare.
Integralista si direbbe oggi anzichè integro come lui era.
Asciutto, a volte aspro, diretto, con i suoi errori.
Ci mancherà.
Bentrovato Kasap Aia
approfitto per farti tanti auguri di rinnovamento e di serenità 🙂
ciao
Viviana
uomo con tutti i suoi difetti
che almeno non finse mai e non si mostrò mai diverso di come era nel suo momento
uomo integrale
passionale e rigido
estremo e radicale
molto più ammirevole di quanti ora si accaniscono su di lui da destra a sinistra, mostrando solo che la cosa che tanti odiano di più al mondo è incontrare una persona vera
e che è più facile attaccare una frase o una parola che imitare una vera vita
Saviano ricorda Bocca col generale Dalla Chiesa,dicevano che ciò che la mafia concedeva ai cittadini in cambio di servitù non erano privilegi,ma diritti.Se lo Stato avesse dato quegli stessi diritti,nessuno avrebbe avuto bisogno della mafia.Non erano due piemontesi che disprezzavano il sud ma due italiani che lo amavano “oltre il senso del dovere o della professione,un amore che si trasformava in denuncia,metodica e sistematica analisi di quanto il male fosse profondo nella vita della gente che non sapeva,non voleva,non poteva ribellarsi. Questo Bocca mi ha insegnato:raccontare senza avere scrupoli.Lo hanno accusato di essere razzista,antimeridionale,di odiare il Sud.Hanno detto le stesse cose di me.Bocca ha fatto dell’essere antitaliano una virtù,il metodo per non arrendersi a luoghi comuni.Da lui ho capito che non bisognava mai lasciarsi ferire,né abbassare gli occhi:gli insulti sono spinte ad andare oltre,a entrare più in profondità nei problemi.”Gomorra” si è nutrito della sua lezione:guardare le cose in faccia,sbatterci contro e poi scriverne senza reticenze
Bocca lo ha sempre fatto,da fuoriclasse,fino a 90 anni con la curiosità e la tenacia di un ventenne;sempre pronto a mettersi in discussione come quel ragazzo che nel 43 salì in montagna superando il suo passato e scegliendo il suo futuro.E quando lui e Dalla Chiesa parlavano di un popolo da liberare lo facevano con l’anima dei partigiani,di chi aveva combattuto lo stesso nemico in nome dello stesso popolo.Avevano rischiato la vita e ucciso anche per consegnare un domani diverso a chi accettava passivamente la dittatura fascista e la dominazione tedesca;sono stati partigiani anche per chi non aveva il coraggio,la forza,la volontà,la possibilità o la capacità di lottare peper i propri diritti. La loro vittoria è stata la Costituzione
Essere partigiano prima con il fucile e poi per altri 65 anni con l’inchiostro significa avere la misura della libertà e saperla riconoscere ovunque.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/29-settembre-2011/vado-caccia-grossa-notizie-sud-manon-fraternizzo-coi-meridionali-belve-1901674141469.shtml
leggi qui merdaiola comunista putrida vecchia repellente schifosa ameba che passa tutto il giorno davanti a quel cazzo di pc di merda……intervista fresca e non cose antiche, questo qua era contro i meridionali, contro il tuo amico travaglio, era pure contro i gay ed era un ex fascista che ha condannato a morte a guerra conclusa 4 soldati senza averne alcun incarico ufficiale. Vai a morire ammazzata nella stazione di bologna assassinata da un magrebino sbavoso che prima ti darà fuoco per bene in nome del suo profeta allah e li mortacci tua! capra capra capra!!
Buon Natale anche a te
E’ facile costruire un articolo infame estrapolando poche frasi dal contesto e siccome di frasi Bocca ne ha dette tante,è facile prenderne alcune che da sole sono vergognose,ma 70 anni di vita e di lotta antifascista per la democrazia non si cambiano
Del Sud e di Napoli Bocca attaccò la mafia e la camorra e amò l’Italia più di tanti.Sicuramente fu un personaggio anomalo che diceva quello che pensava e ha detto cose che disgustavano la dx come la sx,per cui gli hanno dato anche di fascista
Ma attaccò sempre il male e l’ipocrisia e questo sconvolge chi preferisce ideologie prefissate e si attacca all’odio più che all’intelligenza
Ma il suo amore per l’Italia è indubbio e anche per il sud,come la sua avversione al fascismo che durò 70 anni e continuò contro i nuovo Duci,cosa molto rara in questo paese che ama,come tu ben sai,non tanto l’onestà quanto lo squadrismo o l’opportunismo.
Già 70 anni di fascismo sono un bell’atto di amore per l’Italia,non credi?
Dunque tu leggi il Corriere,un giornale che fece un’apologia della tortura al tempo di Abu Graib dopo aver fatto l’elogio dell’esportazione americana della democrazia con le armi in Irak e aver sostenuto la presenza di armi di distruzione di massa,il giornale che fa l’elogio del licenziamento libero,e il cui direttore quando vede Berlusconi,striscia e s’inginocchia,cosa che ti piacerà. Il quotidiano più venduto d’Italia,dalla storia,come sai,non molto chiara,acquistato da una cordata di cui fanno parte una finanziaria degli Agnelli e Mediobanca ex di Geronzi.Fra i soci di Gemina vi sono anche il gigante della chimica Montedison e la finanziaria bresciana Mittel.Una bella congrega che non darà mai noia al governo in corso
Lo leggevo anch’io un tempo poi la chiara falsità di certi articoli mi ha disgustato
Non sono comunista,sorry
Ma tanto il tuo post poteva esser scritto anche da un comunista radicale.Lo squadrismo non cambia
Una cosa è certa:sul Corriere Bocca non avrebbe scritto mai.
Bocca aderì alla lotta partigiana,nella zona della Val Grana come comandante della Decima Divisione Giustizia e Libertà e poi in Val Maira come Commissario politico della 2a Divisione Giustizia e Libertà.Nei primi mesi del 45 fu responsabile dei tribunali del popolo,come giudice nel processo a carico del Tenente Adriano Adami ella Divisione Alpina Monterosa e ne firmò la condanna a morte con altri 4 prigionieri della Rsi
Forse dimentichi che non esistevano più istituzioni ufficiali in Italia,che il Duce e il re erano fuggiti abbandonando ignominiosamente il paese in mano ai tedeschi,che la Repubblica di Salò era una istituzione ‘contro’ l’Italia,che non era riconosciuta nemmeno da Hitler che la chiamò “stato fantoccio”,che non fu riconosciuta dalla comunità internazionale e che si comportò come una banda di assassini che uccideva gli stessi italiani e dette la caccia agli ebrei in cambio di denaro,ne fece deportare il 35% confiscando ben 6.768 fra terreni,fabbricati e aziende,mandò nei lager 8.451 ebrei di cui solo 980 fecero ritorno e ne uccise per un totale di 7.763,che tentò di far passare una legge con cui era italiano solo chi poteva dimostrare la purezza del sua sangue ariano
Dimenti che le squadracce fasciste si erano macchiate nel corso della guerra antipartigiana delle più gravi efferatezze insieme alle truppe tedesche (come gli eccidi di Marzabotto, 700 morti, e Sant’Anna di Stazzema, 560 morti), dove furono i repubblichini a guidare le truppe della Wermacht e delle SS al massacro delle popolazioni inermi).I registri ufficiali riportano 9.237 esecuzioni, non contando le sparizioni, gli assassinî ufficialmente rimasti irrisolti, e violenze diffuse
Se Bocca comandò la morte di 5 di loro, non so che dirti, era la guerra. Peggiori furono quelli che nemmeno oggi il fascismo lo condannano e che appoggiano coloro che tentano di riabilitarlo.
scusa, falso gianpaolo, mi è rimasta in mente la tua triste situazione
hai provato con l’esorcista?
Sgarbi, esci subito da quel corpo !!!!
“si oppose al revisionismo di Pansa che voleva equiparare fascismo e resistenza”
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Questo è il metodo con cui il Comitato Centrale del Pcus bollava i dissidenti.
Ho letto tutti i libri “incriminati” di Pansa ed ho trovato soltanto la volontà di non lasciar cadere nel dimenticatoio dei crimini perpetrati anche dai partigiani.
Poi, se si preferisce credere all’agiografia ufficiale,non venitemi a dire che siete spiriti liberi!
Credevo che boffizzare la gente cioè calunniarla e demonizzarla per colpe inesistenti fosse un vizio della destra
Scopro che è un vizio anche della sinistra
E’ lo stesso teorema della Lega, di chi crede di innalzare se stesso screditando qualcun altro, come qualcosa che rende gloria e successo
In realtà appare l’espediente miserevole di chi non ha di sé nulla di onorevole da presentare
tu devi credere solo che per andare a morire ammazzata ti basta infilarti sotto un cazzo di treno merci che ti passa addosso piano piano, li mortacci tua capra!
bella firma
complimenti
bei propositi
bella intelligenza luminosa
dubito che un giorno potrai riconoscere i tuoi errori e vergognartene, sarà una grazia che scanserai facilmente
ognuno si porta la propria croce addosso
tu hai quella di essere nato come sei
amen
Paolo Flores d’Arcais
Giorgio Bocca è stato il più grande giornalista dell’Italia del dopoguerra. Odiato da tanti, tantissimi.. è stato partigiano, prima in montagna e poi sulla macchina da scrivere, come è stato nella Resistenza ..Gli dobbiamo la lucidità nella cronaca, la fulminante precisione delle domande in interviste che hanno fatto epoca, e la capacità di dissenso contro quasi tutti i conformismi che hanno avvelenato il Paese. Nel giornalismo dovrebbe essere la normalità, è stato invece un caso eccezionale.
Per denigrarlo si è arrivati a dire: “prima fascista poi antifascista”, come se un giovane cresciuto nel fascismo, e che poco più che ventenne rompe con l’unica ideologia che impregna l’orizzonte, e sceglie la montagna e il rischio della vita dalla parte della libertà, sia testimonianza di ambiguità anziché di radicalità e coerenza nelle supreme decisioni morali. La verità è che Giorgio Bocca è sempre stato detestato dai più, la gente di potere e d’ipocrisia che sempre più saldamente sta soffocando l’Italia. Le anime vili, le anime della “morta gora..Dieci, cento, mille Giorgio Bocca, e il giornalismo sarebbe giornalismo, e l’Italia sarebbe un Paese finalmente civile di giustizia e libertà. Sarebbe un’altra Italia, quella che il suo comandante Duccio Galimberti e i suoi compagni della “Repubblica partigiana” speravano di contribuire a far nascere, anche a costo della vita. Speranze che i padroni del denaro, della disinformazione e della fede hanno calpestato e calpestano, instancabilmente.
amava molto napoli ed il sud ahahha
Bocca amava l’Italia
aborriva i difetti di Napoli e della Sicilia, quei vizi che hanno permesso di attecchire alla camorra e alla mafia, al parassitismo e al disonore
del resto, se può consolarti, per 60 anni chiunque abbia parlato male della mafia ha raccolto la reazione risentita di qualche bell’aministratore siciliano che diceva che la mafia non esisteva, che chi ne parlava ingiuriava la Sicilia, le faceva cattiva nomea, dimostrava di odiarla ed era nemico del popolo italiano. Si immagina che chi era mafioso, invece, amasse la Sicilia e l’Italia e fosse più lodevole 🙂
perfino Saviano, quando attaccò la camorra, fu chiamato antitaliano e dissero che odiava Napoli ed era razzista!
sopravvalutare le persone non giova.
Senza bocca l’italia sarebbe stata uguale.
Sono altri i grandi uomini che hanno cambiato il corso della storia.
bravissima viviana.v
MOLTI DI VOI HAN LE IDEE UN PO’ CONFUSE,CREDETEMI. DI VOLTAGABBANA E DI GENTE CHE DA 20 ANNI STA SUL CARRO DEL VINCITORE A TUTT’OGGI C’è PIENO. GIORGIO BOCCA NON FA PARTE DI QUESTA COMBRICCOLA,SPIACENTE. PRIMA DI VOMITARE GIUDIZI GRATUITI E SOMMARI, LEGGETEVI UN PO’ DI STORIA PATRIA. E IMPARIAMO A DISTINGUERE,SE VOGLIAMO FARE UN PO’ DI BENE A QUESTO PAESE. Intanto leggetevi questa recente intervista di Travaglio a Giorgio Bocca. Grazie,un saluto.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/25/giorgio-bocca-lultimo-grandi/179927/
brutta l’usanza italiana di dire sempre che chi muore era un gran uomo…quando muoiono grandi oppressori o grandi farabutti si dovrebbe iniziare a fare festa!!!! ma festa davvero!!!! ho gia un paio di bottiglie pronte per certi ex premier….o premier in carica…apetto fiducioso;)))
Mah è una vergogna tutti ad elogiare quest’uomo ma ke cazzo vi prende???? SArà stato anke un grandissimo giornalista e va bene, avrà scritto libri ed articoli memorabili……ma Beppe lo sai come la pensava nei confronti di Napoli e nei confronti del Sud…..lo sai ke disse ke al sud veniva a caccia di notizie grosse ma poi non avrebbe mai familiarizzato co le bestie ke c’erano al sud??? lo sai ke se vai su youtube e scrivi “giorgio bocca su NApoli” viene fuori una bella intervista da Fabio Fazio in cui auspica all’esplosione dell’Etna e del Vesuvio per “purificare” il sud??? Non sono d’accordo questo servilismo a tutti i costi verso una grande firma del giornalismo…..io non mi piego alle convezioni…..Giorgio Bocca è stato un grande RAZZISTA oltre ke un grande giornalista….e questa non è una cantonata mio caro Beppe….questa è la pura e semplice verità riportata in video
GIORGIO BOCCA era un iscritto al partito fascista fin dall’università. Ha sottoscritto le leggi razziali del fascismo nel ’38 per poi, subito dopo l’armistizio dell’otto settembre, cambiare fronte partecipando alla lotta partigiana. Cioè quando era ormai chiaro chi fosse il vincitore. A guerra ormai finita nel 45, come giudice del tribunale speciale partigiano, fece fucilare alla schiena un uffic…iale e quattro soldati di Salò. L’unica sua vera coerenza fu l’anticomunismo. Nella sua analisi del sistema non vide l’oppressione del sud da parte di un capitalismo nordista che, fin dalla sanguinosa unità d’Italia fatta per distruggere il meridione su mandato inglese, non ha esitato a condividere il potere con politici corrotti e organizzazioni criminali camorristiche e mafiose che hanno oppresso il sud per finanziare il nord. Se la vide, scelse di condividere la falsa storia dei vincitori che hanno lasciato il sud in mano ai mafiosi per dare poi la colpa agli stessi meridionali oppressi. Lui in questo fu un campione al punto che, noncurante di tanta povera gente onesta meridionale, si è augurato, per risolvere il problema, l’esplosione del Vesuvio insieme alla sua amica sottotraccia: la Lega.
Un finto progressista, abile polemista e scrittore, sempre al servizio del potere pur analizzandone bene i difetti evidenti e superficiali.
Ciao. Ho letto con attenzione il tuo commento perché sembri voler restituire concretezza alle parole di un uomo che giornalisticamente amava il paradosso. Questa, credo, la parola chiave per capirne lo stile. Tant’è che a guerra del golfo appena scoppiata, la prima delle due, disse anche che la guerra è bella, così la gente smette per un attimo di parlare di calcio. Però sarebbe un peccato ridurlo per questi infelici, sporadici fuochi d’artificio. Il Vesuvio… dai, su. Tu sai cosa vuol dire razzista, no? Calderoli, Borghezio, quel faccia da fesso dell’ex vicesindaco di Milano?.. Oh bene, come vedi gli esempi si sprecano. Vorresti affiancargli Bocca? Altra cosa: sulla sua adesione alla Resistenza sei poco informato (perché non leggi il suo Provinciale, gran bel libro?). Fascista della prima ora, Bocca fu instradato verso l’antifascismo militante dalla sorella, decisamente prima del ’38, e come partigiano ricevette la medaglia d’argento (mica bricciche)
la firma alla leggi razziali non è certa
del resto nel 38 Bocca aveva 18 anni e dubito che queste leggi che richiesero firme eccellenti si avvalessero della firma di un diciottenne
..Alcune fonti riportano il suo nome in un elenco di personalità che nel 1938 aderirono ufficialmente al “Manifesto della Razza” che sostenne pubblicamente le leggi razziali. Nel 2011 in un’intervista ha affermato che durante i suoi viaggi nel sud Italia “c’era sempre questo contrasto tra paesaggi meravigliosi e gente orrenda, un’umanità repellente”, ricevendo da più parti accuse di razzismo anti-meridionale. Da Wikipedia
attaccò la mafia non l’Italia del sud
fu messo nel fascismo dalla famiglia ma se ne ritrasse fuori poco dopo e fu sempre antifascista
non fu mai voltagabbana, fu sempre fiero delle propri idee e quando le sbagliò si riprese rapidamente e denunciò i propri abbagli
Se ci fossero più italiani come lui, l’Italia sarebbe migliore
Ma se ci fossero molti maldicenti come te, questo paese sarebbe un bordello
E’ una liberazione per il giornalismo italiano!! Da 50 anni pontificava con articoli inintellegibili ai piu’, che lanciavano messaggi cifrati agli addetti ai lavori. Secondo me incarnava quanto c’e’ di peggio nel giornalismo italiano che non sa parlare alla gente e riporta solamente i messaggi della casta per la casta.
con la morte di questo tipo di persone sento un po’ meno “protetta” l’italia. e’ gente che apertamente, senza tanti giri di parole, e addirittura, quando e’ servito, col fucile, si sono schierati contro i poteri malavitosi (politici e non) del tempo.
Nella sua vita ha preso alcune cantonate ma addebitargli solo quelle, soprattutto la sua posizione giovanile fascista, è una porcheria. A 20 anni nel ’40 erano tutti fascisti…
FRASE FALSA. Bocca è stato fascista fino all’8 Settembre 1943, cioè, come quasi tutti gli antifascisti, ha aspettato di sapere chi aveva GIà vinto. NON PRIMA.
E non era un ragazzino né prima né dopo l’8 Settembre. Nel 1943 c’era chi si arruolava per combattere per l’Italia, non per collaborare con i già vincitori, ed era, di norma, più giovane del Bocca 23nne…
troppo uomo banderuola .. che si gira al cambiare del vento .. forse un bravo giornalista avrebbe mantenuto una linea più coerente .. nonostante i tempi e le facce della politica nella Storia .. di sicuro uno che ha fatto una “carriera” da antifascista dopo esserlo stato. Se questi sono gli esempi della sinistra .. capisco il PD(menoL) .. meno per CHI li legge e li vota.
NON sentirò la sua mancanza ..
ONORE a Biagi e Montanelli .. di tutt’altra tempra
Non è assolutamente vero che Giorgio Bocca è stato un grande, anzi un voltagabbana ed un opportunista, sì per non dire di peggio. Ma c’è sempre chi crede alle panzane che ha scritto, come si deduce dall’articolo. Pansa ha cercato di mettere una pezza alle bugie che straripano sulla Resistenza, in mezzo a mille difficoltà. Pure mio padre ha fatto la Resistenza, è ancora vivo ha 94 anni, 5 croci di guerra, ha combattuto per l’asse nei sottomarini, e dal 43 dopo mesi di riflessione ha fatto l’intelligence per la Resistenza, ma ha anche visto morire il comandante Alessi solo perché era un Comandante dei partigiani figlio di Carabiniere. (ucciso non certo dai fascisti l’ultimo giorno di guerra)
prima notizia di tutti i tele/radio/giornali con ampi editoriali dei suoi compagni di casta.
e se muore il carrozziere di via Garibaldi a 54 anni a causa della vita sfiancante di lavoro? non lo ca….lcola nessuno.
so anch’io che tutti i giovani vogliono fare scienza delle comunicazioni e nessuno il carrozziere
La vocazione fascista e per il classismo leghista non possono essere episodi estemporanei e sappiamo bene che sull’antifascismo sono state costruite carriere politiche e vite molto fortunate: però se qualcuno inneggia fino a poco prima di morire agli aguzzini sionisti del popolo palestinese, sta offendendo il senso di empatia per i deboli e gli oppressi che è caratteristico della specie e allora i conti tornano!
bene, per me queste cose sono sconosciute, in ogni caso Bocca ha documentato tutto quello che pensava o con articoli o con video, sono qui che aspetto le prove di quello che dici e ovviamente non accetto prove che risalgano a 70 anni fa
Ti ricordo che gli errori fanno parte della natura umana e che molte cose a prima vista possono sembrare buone e poco dopo ci accorgiamo di aver preso un abbaglio
Ti ricordo che persino Freud e Jung videro del buono nel nascente Nazismo e che Freud era addirittura ebreo, ebbe tre sorelle uccise in un lager e dovette fuggire dall’Austria per non fare la stessa fine
Ti ricordo che anche in Craxi molti italiani credettero di vedere uno statista
Ma se tu dici che Bocca fino ai suoi ultimi giorni è stato un antisemita, sono qui che aspetto che me lo provi
Ci sono molte mencogne che girano in internet ma ci si possono trovare anche cose vere, basta che siano citazioni dirette e non le opinioni di qualche combriccola di calunniatori di professione
non le persone (comunque entrambi antifascisti docg), ma le dichiarazioni penso si possano accostare per cui alle parole di bocca accosterei le parole di calamandrei del dicembre 1946 sul giornale “il ponte”.
“Ma ciò che sembra inesplicabile e disumana è l’indifferenza del pubblico di fronte a siffatte previsioni. Il pubblico è fatto dei milioni di umili sciagurati che portano ancora sul corpo e sull’anima le cicatricie i lutti della tortura collettivada cui sono appena usciti; eppure questi umili lettori, a sentir quelle profezie di un’altra più terribile tortura che sta per colpirli ancora, non si indignano e non inorridiscono; guardan quei titoli e passan oltre: vanno a cercare, in seconda pagina, le cronache degli adulteri e del mercato nero: “La bomba atomica? Non è affar mio”. Così ragionano i lettori comuni; e c’è un partito che fa di questa indifferenza un programma politico.
Bocca diceva cose simili degli europei sotto Hitler a paragone di oggi. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole. e così sarà anche della “MINORANZA CORAGGIOSA CHE CAMBI LA STORIA”.
resistere, resistere, resistere.
La morte di un’uomo è sempre un dispiacere.quindi il mio cordoglio per l’uomo non pùo mancare.
Altra cosa è il giudizio del giornalista il classico italiano,voltagabbana,inaffidabile, sempre pronto a saltare sul carro del vincitore.
Certi personaggi è meglio averli come nemici che come amici,rischi sempre di trovarti pugnalato alle spelle.
Giorgio Bocca giornalista? ADDIO!!!!
ecco, che Bocca fosse un ‘voltagabbana,inaffidabile, sempre pronto a saltare sul carro del vincitore’ questo proprio è falso.
sono contento che questo commento sia qui e anche su comedonchisciotte
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9572
Il più razzista d’italia, colui che si è sempre definito un anti meridionale ci ha lasciato. Adesso le sue cazzate non le sentiremo più.
Spero che qualche imbecille di amministratore del Sud( leggi sindaci e assessori quaquaraqua) non proponga di titolare qualche vicolo a questo piemontese razzista e voltagabbana.
Non ci mancherai…!
Primo: non si è mai definito antimeridionale
Secondo: è sempre stato odiato perché non è mai stato servo di nessuno e ha sbagliato, quando ha sbagliato, in proprio, osa questa incomprensibile a chi in proprio in testa non riesce ad avere neanche un pidocchio
Giudicate voi da cosa deriva l’accusa di antimeridionalismo:
“Le forme di complicità con la Camorra sono innumeri e spesso inconsapevoli. Si vede semplicemente entrando nei negozi, negli uffici, guidando l’automobile, in questa lotta di tutti contro tutti che cerca la protezione dei più violenti. La Camorra ha avuto nella grande città una funzione decisiva: assicurare la sopravvivenza dei marginali ma impedire che essi dessero l’assalto ai regolari. I marginali sono massa, centoquarantaseimila famiglie hanno fatto domanda per il sussidio di povertà, solo ventimila l’hanno ottenuto, un esercito permanente di poveri di fronte ai quali sta la grossa minoranza dei ricchi che fanno politica, accumulano enormi patrimoni senza produrre sviluppo, senza cambiare i rapporti sociali.”
La sua accusa era ai mali del meridione: la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta e coloro che per paura o per convenienza si asserviscono al loro potere. Ma questo, a casa mia, non si chiama essere contro il meridionalismo ma contro la scelleratezza.
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/blogs/gesellschaft/se-giorgio-bocca-era-antimeridionalista-lo-sono-anche-io#ixzz1hdM6UcSq
Premetto che i coccodrilli non li amo, soprattutto quando sono di parte.
Giorgio Bocca negli anni ne ha scritte di cose, è vero.
Non sono certo il tipo che si limita agli articoli del suo periodo fascista sui Savi di Sion, e tantomeno al fatto che poi divenne partigiano, o al fatto che si dichiarava omofobo (parlando di Pasolini) e razzista (VERSO IL SUD ITALIA).
Scrisse anche dei pezzi di giornalismo importanti (sul caso Teardo, “Ruba compagno Ruba” Repubblica) e di recente (2005) si dichiarò apertamente contro il TAV.
Un personaggio controverso, di sicuro. ma sul quale trovo inutile schierarsi pro e contro, ha fatto il suo mestiere e ha scritto ciò che pensava.
Per quel che mi riguarda , più di una volta ho trovato sgradevoli e poco condivisibili una serie di editoriali che sarebbe impossibile citare.
Per cui se gli riconosco un merito è di esser stato un giornalista che scriveva quello che pensava, e non quello che “andava scritto”.
Non mi piaceva affatto, ma tant’è…
e poi aveva 91 anni, capita di morire.
perchè tanto chiasso?
Su queste cose sono un pò cinica, non riesco a dispiacermi per così poco,
differente è per il fatto che non si riesce mai ad avere un quadro d’insieme obiettivo su nulla.
ma siamo davvero così di parte sempre?
quelle che tu chiami cantonate sono in realtà le cose che lo fanno grande.
Brava Viviana grazie. E’ morto anche uno dei pochi giornalisti critici e severi. Ce ne fossero!
Per fare il giornalista e lo scrittore farsi leggere dagli altri serve la passione. Ma se si vive per 90 anni e si lavora tutta la vita non ne basta una: servono tanti innamoramenti e tante passioni anche se alcune sono sbagliate, fugaci, ridicole e di segno opposto. Non va cercata la coerenza di Bocca sulle ricette politiche alle quali di volta a volta si è innamorato, ma il fatto di aver raccontato l’Italia in modo critico, cosa che molti, per convenienza, non hanno fatto per apparire coerenti quando inevitabilmente hanno dovuto cambiare casacca. Siccome non esiste e non esisterà mai una ricetta perfetta prendiamo Bocca per quello che era. Un uomo appunto, che sapeva comunicare e raccontare meglio di tanti altri.
E morto un uomo. E morto un uomo cone tanti altri
Italiani che non vogliono vedere oltre la solita retorica insegnatagli dallo stato.
Per noi meridionali uno in meno da ascoltare che dice ca…ate, tipiche del settendrione.
Antonio Montreal Canade.
“tipiche del settendrione.”
con queste tre paroline, sei diventato razzista tanto quanto,
te ne sei accorto?
pero bisogna dare merito perchè è giusto cosi, un uomo che conosceva poco, o faceva finta di conoscere poco la storia di questo paese e la provenienza dei suoi mali, vedi il video
http://www.youtube.com/watch?v=Z2CXy5wuQXY
Complimenti Viviana, condivido.
Salutiamolo senza fare l’errore di soffiare sulle fiamme. Abbiamo il ricordo delle sue parole e tanto ci basta per giudicare.
Dici bene “è morto un uomo”.
Perchè chiamare cantonate delle scelte fatte con onestà ?
Le scelte sbagliate anche se fatte con onestà rimangono comunque sbagliate.
perché così le ha definite lui
perché era un passionale e quando si è passionali capita di dare giudizi troppo rapidamente per passione prim’ancora che i fatti rivelino verità che subito non erano apparse
ma dire che dopo 91 anni ancora non conosceva la storia mi pare una grossa malafede
e chi la conosceva allora la storia? Pansa? Vespa? Berlusconi? Andreotti?
Avete mai visto un Andreotti dire di aver sbagliato qualcuna delle scelte della sua vita e poi di essersi corretto?
No, il fatto è che chi è un passionale e ha roventi ideali repubblicani e sa dire parole di fuoco come Bocca, può apprezzarlo per il suo stile e le sue condanne, ma uno Bocca può essere solo odiato da tutti i parassiti, inutili, quaraquaquà che infestano l’Italia, le mezze calzette, gli schierati o i venduti, che non sanno avere passioni ma solo piccineria, invidia o interessi
Grazie viviana v..
Coco Fiandrino, suggerisce ‘scelte sbagliate’, direi ‘errori’. Gravi errori , per lui, fatti per superficialità analitica di un giovane, ma dopo forse per qualunquismo di un ‘giornalista opinionista’. Pur sempre errori fatti con onestà intellettuale.
Era comunque uno con una ‘buona penna’. Oggi è raro trovarne di altrettanto bravi.