Salvare l’Italia e l’Europa dai burocrati di Bruxelles

Queste sono le parole rilasciate ieri a Bloomberg TV da David Folkerts-Landau, capo economista di Deutsche Bank:

“L’Italia avrebbe un avanzo di bilancio, se non fosse per il pagamento degli interessi. La cosa più straordinaria è che lo sforzo fiscale dell’Italia è oltre ciò che chiunque altro ha fatto in Europa, ed ha accumulato avanzi primari (al netto degli interessi) per il 13% del PIL, mentre la Germania solo per il 5%. L’Italia, in questo senso, è il paese più virtuoso in Europa, ed ora il fatto di andare da lei con una mazza da baseball e dire “Devi diminuire il tuo deficit affinché sia ‘sostenibile‘ secondo i criteri della Ue” va contro tutte le ragioni e le logiche politiche. Infatti io credo che questa sorta di minaccia, di pressione, da parte della Ue stia radicalizzando la nazione, stia radicalizzando la politica, stia creando un pericolo per l’esistenza dell’Eurozona. Sì, sono fortemente dalla parte degli italiani su questa particolare discussione”.

In poche righe c’è tutto quello che diciamo da mesi. Il principale nemico dell’Europa è questa Unione Europea di burocrati, non certo il governo Conte. Negli ultimi dieci anni i governi tecnici e quelli del Partito Democratico hanno applicato per filo e per segno il dettato di Bruxelles, costringendo un Paese colpito dalla crisi globale del 2008 a restringere il bilancio pubblico, quando serviva esattamente il contrario. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: è aumentata la pressione fiscale, è crollato il Pil e naturalmente è esploso il rapporto debito/Pil.

Ora che il Governo del Cambiamento si rifiuta di sacrificare ancora lavoratori e piccole-medie imprese sull’altare dell’austerità, i soliti burocrati minacciano sanzioni, bocciature e vendette da parte dei mercati. La nostra manovra non cambierà, perché è responsabile e coraggiosa. Rappresenta l’unico vero antidoto all’instabilità politica e finanziaria dell’eurozona ed è la premessa per una riforma democratica dell’Unione Europea. Ormai lo riconoscono persino i dirigenti di Deutsche Bank. A difendere l’austerità e le minacce di Bruxelles sono rimasti solo il Partito Democratico e i grandi quotidiani italiani. A salvare l’Italia e l’Europa da chi tifa spread, invece, ci penseremo noi, che abbiamo a cuore esclusivamente il futuro e il benessere dei cittadini