Gli occhi non bastano per piangere i morti di Genova. Ma chi ci ha guadagnato con le privatizzazioni?

di Gianluigi Paragone

Gli occhi non bastano per piangere i morti di Genova, però gli occhi bastano per vedere ad occhio nudo quello che è il cedimento, quello che è il crollo e quindi quella che è la causa, la giusta causa per arrivare alla revoca delle concessioni.

Bene ha fatto il Presidente Conte, bene ha fatto il Ministro Toninelli e bene sta facendo questo Governo a dire “adesso basta”, adesso vogliamo vedere tutto alla luce del sole con la massima trasparenza con la massima chiarezza, quindi la revoca delle concessioni è il primo passo di un percorso che deve portare alla luce degli accordi che non hanno alcuna ragione di rimanere segreti o secretati.

Quindi un’azione forte ed è l’azione dell’esecutivo. Ovviamente loro sguinzaglieranno i migliori uffici legali, minacceranno azioni legali, perché hanno la forza di essere loro stessi un potere, un potere che può disporre dei migliori uffici legali e quindi può disporre della più forte minaccia, ma non bastano tutte le minacce del mondo per coprire i diritti sacrosanti dei Cittadini, perché quelle autostrade così come tante altre grandi infrastrutture che appartenevano al Pubblico sono state appunto pagate con i soldi dei cittadini nel corso dei decenni passati.

Questo è importante da mettere a fuoco. Allora se i Benetton chiederanno scusa ovviamente è una cosa importante, ma è abbastanza tardiva perché sicuramente non copre quella che è stato il freddo comunicato in un linguaggio asciutto, asettico privo di emozioni. Non basta, ci vuole chiarezza assoluta.

Certo se non abusassimo delle commissioni di inchiesta, nella richiesta nelle commissioni sarebbe interessante avere una commissione di inchiesta sul fenomeno delle privatizzazioni accadute in Italia. Un fenomeno che nasconde delle opacità, nasconde dei grumi, nasconde forse delle responsabilità di persone che hanno avuto il potere e che il loro potere è cresciuto grazie alle privatizzazioni.

C’è una lunga stagione che è quella negli anni 90 che avrebbe bisogno di chiarezza assoluta, capire come alcuni imprenditori sono arrivati senza capitali a mettere mano a beni pubblici dello Stato, capire se quell’assenza di capitale se quindi quei prestiti in qualche modo sono rientrati da qualche parte, oppure se c’è stato sempre un compromesso con la politica attraverso delle dazioni di denaro. Insomma, a volte capire quello che è accaduto nella stagione delle privatizzazioni può far capire meglio anche che cosa è accaduto in questo Paese.
Si parla tanto di sovranità, ecco, capire se quel processo di privatizzazione era stato orchestrato da qualche altra cabina di regia, che alla comandata poi alla politica, perché gli effetti delle privatizzazioni sono stati veramente pessimi. Il cittadino non ci ha guadagnato.

Quando sento qualcuno fanfaronare di un godimento del Cittadino rispetto alla stagione di tre privatizzazioni è assolutamente falso. Qualcuno ci ha guadagnato molto più di altri, i Cittadini non ci hanno guadagnato. Ecco perché serve una chiarezza assoluta rispetto alle privatizzazioni e servirebbe come se servirebbe, quindi io rilancio l’importanza dell’azione del Governo nel revocare le concessioni, nel de-secretare quello che oggi è secretato, nel comandare i funzionari della Pubblica Amministrazione di scegliere laddove avessero degli incarichi dentro Società Autostrade, dentro altre società: di scegliere da che parte stare. E poi ripeto, un’azione politica di vigilanza all’insegna della trasparenza per capire che cosa accaduta nel mondo delle privatizzazioni in quella lunga stagione che ha portato alla privatizzazione di asset importanti di beni pubblici dalle autostrade alla telefonia, dall’energia alle ferrovie.