Whistleblowing, primi segnali positivi della legge firmata MoVimento 5 Stelle

di MoVimento 5 Stelle

I dati parlano chiaro: dall’inizio del 2018 sono state avviate più di 300 istruttorie a seguito di segnalazione all’ANAC da parte di lavoratori dipendenti, con una media di 2 al giorno. La legge sul whistleblowing del M5S è fresca di stampa, ma già si intravedono i primi risultati positivi. L’aumento del numero di segnalazioni (circa il doppio rispetto ai 12 mesi precedenti) è da interpretare, infatti, in senso positivo, perché vuol dire che il lavoratore che si accorge di una irregolarità o di una scorrettezza che potrebbe sfociare in corruzione, non rimane più in silenzio, ma lo segnala all’autorità. È questo l’obiettivo che volevamo raggiungere, come MoVimento 5 stelle, sin da quando abbiamo presentato per la prima volta il provvedimento nel 2013. Occorre, quindi, dare tutto il sostegno e la protezione ai dipendenti che hanno il coraggio di denunciare le condotte potenzialmente illecite all’interno del proprio ambiente di lavoro.

La battaglia è stata lunga e spesso hanno cercato di fermarci, ma oggi, da firmataria della legge e portavoce del MoVimento nella Commissione Giustizia, posso ritenermi molto soddisfatta delle parole positive spese da Raffaele Cantone in occasione del 3° Rapporto Annuale Anticorruzione. Sicuramente la legge può essere migliorata valutandone, ad esempio, gli effetti sul piano pratico, rafforzando lo strumento nel settore privato e costituendo un Fondo di ristoro del whistleblower. Ma siamo fiduciosi e consapevoli di aver intrapreso il giusto percorso. Tutto ciò conferma la necessità e l’utilità di uno strumento di contrasto alla corruzione come questo, che favorisce la creazione di ambienti di lavoro più responsabili e Pubbliche Amministrazioni più efficienti, contribuendo, così, al cambiamento sociale e culturale.

Il rafforzamento del whistleblowing rientra tra le priorità del nostro Contratto di governo per sradicare il malaffare dai palazzi del potere, insieme agli altri pilastri della lotta alla corruzione: il “daspo” per i corrotti e per i corruttori, l’aumento delle pene per tutti i reati di corruzione, l’introduzione dell’agente sotto copertura anche nei reati contro la Pubblica Amministrazione e il potenziamento del sistema delle intercettazioni. Questa è solo la prima tappa: siamo al lavoro per porre un freno concreto ad un fenomeno ormai troppo diffuso, per tutelare oltre all’interesse pubblico, anche la reale e proficua concorrenza fra piccole e medie imprese.