“In Europa non ci sono Paesi puliti”: parola del capo dell’anticorruzione europeo

Laura Kövesi, 48 anni ex procuratore capo della Romania presso la direzione nazionale anticorruzione dal 2013 al 2018, ha consegnato alla giustizia ex primi ministri, ex ministri, parlamentari e sindaci di rilievo del suo Paese. Oggi è Procuratore Capo dell’Anticorruzione Europeo.

Il 1 giugno l’Ufficio del Procuratore Europeo (EPPO) con sede in Lussemburgo ha iniziato le proprie operazioni. L’ufficio della Kövesi si occuperà principalmente di proteggere gli interessi finanziari dell’Europa, combattendo le frodi transfrontaliere dell’IVA, il riciclaggio denaro e la corruzione.

In una conferenza stampa tenuta il 3 giugno la Kövesi ha dichiarato che “per la prima volta, i reati contro gli interessi finanziari dell’UE saranno indagati in modo strategico integrato da un organo di procura con giurisdizione sovranazionale“.

L’ufficio centrale è composto da 22 procuratori europei con il compito di supervisionare i casi provenienti dagli Stati membri dell’Unione e approvare le decisioni principali all’interno delle indagini. Inoltre, l’EPPO ha una rete di 140 procuratori europei delegati.

Non ci sono paesi puliti. Quindi, avendo ora l’EPPO, avremo lo stesso approccio per tutti i procuratori delegati europei, per identificare e fare indagini in questi casi sarà una priorità“, dice la Kövesi.

La Kövesi sottolinea inoltre come ci siani delle enormi discrepanze tra i diversi Paesi UE. In alcuni i casi sono solo 5 o 6 l’anno, in altri sono centinaia.

Cinque Stati membri hanno deciso, tra l’altro, di non aderire all’EPPO. Tra questi l’Ungheria e la Polonia, attualmente sotto procedura di infrazione per violazione dello stato di diritto.

Naturalmente, l’efficienza e la protezione del denaro dell’UE sarebbe maggiore se avessimo tutti gli stati membri dell’UE nell’EPPO. Ma questa è la loro decisione. Spero che la nostra attività li convincerà ad aderire“, dice la Kövesi.

Serve più personale

La Kövesi spiega che il proprio ufficio non eliminerà la corruzione da tutti gli Stati Membri ma proteggerà meglio il denaro dell’Unione Europea, grazie a un maggiore livello di integrazione, coordinamento e condivisione delle informazioni riguardanti i reati contro la Pubblica Amministrazione.

“Ciò che manca è il fatto che abbiamo bisogno di più personale. Abbiamo bisogno di almeno 50 colleghi in più qui a Lussemburgo per lavorare come analisti di casi e investigatori finanziari” avverte.

Pur avendo un budget di 7 milioni di euro in più rispetto a quello originariamente previsto, l’ufficio non ha ottenuto l’autorizzazione da parte della Commissione Europea per assumere più personale.

“Se i criminali hanno una Mercedes, e tu devi seguirli con una bicicletta, è ovvio che saranno in vantaggio“, ha detto Kövesi.

I tribunali

I primi casi trattati dall’EPPO coinvolgono Germania e Italia ma dovranno essere risolti dalle corti nazionali. L’EPPO può stabilire quale Paese ha più mezzi e competenze per indagare su un caso transfrontaliero e trasferire il processo in quel dato Paese. 

Senza una magistratura indipendente non si può lavorare in modo efficiente, non si può toccare l’alta corruzione. E non si può indagare sulle persone che sono nelle posizioni chiave per decidere, specialmente sui fondi UE“.

Fonte: EUobserver, There are no clean countries’, EU chief prosecutor says, 4 giugno 2021