A New York i lavoratori si coalizzano per sostituire Uber

Il vero Ridesharing

Qualche giorno fa i newyorkesi che avevano bisogno di uno strappo in macchina hanno trovato un’alternativa a Uber o Lyft: un nuovo servizio chiamato Drivers Cooperative, gestito dagli autisti stessi che ne sono anche proprietari.

I fondatori della Drivers Cooperative hanno rilasciato un’intervista al New York Times e hanno spiegato che tutto nasce dall’idea di sottrarre i lavoratori dallo sfruttamento di compagnie come Uber e Lyft che utilizzano algoritmi poco trasparenti per ridistribuire le corse e i clienti da assegnare a ciascun autista. Non si sa ancora se il modello di business della Drivers Cooperative funzionerà ma se dovesse riuscire nel suo intento rappresenterebbe un nuovo modo di intendere le app di ride-sharing che mette le necessità dei propri autisti al centro.

Gig Economy

Una delle più grandi promesse della gig economy è che gli autisti (e in generale tutti i “lavoratori indipendenti”) possono guadagnarsi da vivere senza dovere avere orari di lavoro o un datore di lavoro. I più critici fanno però notare che aziende come Uber o Lyft semplicemente utilizzano questo sistema per evitare di pagare adeguatamente i propri autisti o di offrire loro tutti i benefici derivanti da un rapporto di lavoro subordinato tradizionale. Ciò spiegherebbe perché circa 2500 autisti a New York City hanno già deciso di passare alla Driver Cooperative.

Non ho mai visto così tanta voglia di cambiamento tra gli autisti“, ha detto al NYT il cofondatore di Drivers Cooperative e organizzatore del lavoro Erik Forman. “Ogni singola transazione rivela lo sfruttamento. Sentono che un modo per riprendere il controllo è avere il controllo e la proprietà della piattaforma“.

 

Fonte: Futurism, Thousand of New York drivers create worker-owned version of Uber, 1 giugno 2021