Una transizione verde anche in agricoltura

L’agricoltura italiana ha ampiamente dimostrato la propria capacità di resilienza, questo è ormai un dato di fatto. Ma ciò non vuol dire che non sia in un momento di grande sofferenza, soprattutto a causa del blocco del settore della ristorazione e del turismo, quindi del settore agrituristico.

Gli 800 milioni di euro che giungono dal Decreto Sostegni per i ristori diretti, l’esonero contributivo straordinario e il potenziamento del Fondo Filiere sono una parte degli aiuti necessari. Ma credo sia ora indispensabile pensare ad un radicale cambio di paradigma per delineare per l’intera filiera agroalimentare uno nuovo scenario competitivo, sostenibile, inclusivo.

Una transizione verde che non si riduce ad una questione puramente ambientale, ma che guarda alla competitività del sistema produttivo e a nuovi modelli di sviluppo.

Tra i fondi della Politica Agricola Comune post 2020 e le risorse previste grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, abbiamo a disposizione un budget complessivo di circa 50 miliardi di euro per i prossimi 7 anni.

Insieme agli imprenditori agricoli, ai sindacati, alle associazioni di categoria, alle Regioni, dobbiamo ora costruire l’agricoltura del futuro: il primo settore produttivo del nostro Paese deve diventare la forza trainante della nostra competitività sul mercato globale, mettendo al centro la sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Ne ho parlato alla Direzione Nazionale Cia Confederazione Italiana Agricoltori.


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