Gianroberto Casaleggio: sei gradi di separazione

Con questa rubrica ogni settimana vogliamo regalarvi uno stralcio degli scritti di Gianroberto Casaleggio. Per ricordare parte di quel pensiero, di quelle idee che lo hanno portato a fondare il MoVimento 5 Stelle e il suo cuore pulsante: il Progetto Rousseau.

Di seguito uno stralcio del libro “Veni, vidi, web” pubblicato nel 2015.


Capire le Reti significa capire il pensiero nascosto della realtà e le proprietà degli insiemi, oltre a quelle delle singole parti.

John Guare, scrittore e commediografo americano, pubblicò nel 1990 il libro “Sei gradi di separazione” ispirato alla storia vera di David Hampton, un impostore che convinse un’intera comunità di essersi laureato ad Harvard e figlio del famoso attore Sidney Poitier. Il testo di Guare divenne un grande successo teatrale e ne fu anche prodotto un film con Donald Sutherland.

“Sei gradi di separazione” ha reso comune il concetto del numero di relazioni, sei appunto, che legano un essere umano a un altro sul nostro pianeta. Sei può sembrare un numero troppo piccolo per consentire a chiunque, ad esempio un pescatore delle isole Lofoten in Norvegia, di mettersi rapidamente in contatto con Arnold Schwarzenegger. Il senso comune tende a negare la possibilità che pochi legami colleghino tra loro i sei miliardi di abitanti della Terra.

Un semplice calcolo può fare riflettere. Il numero medio di persone conosciute da un abitante del pianeta può essere convenzionalmente 100. Se si conoscono 100 persone che a loro volta ne conoscono 100 e queste ultime ancora 100, con tre soli gradi di separazione si raggiunge un milione di persone. Con sei gradi il numero è mille miliardi!

Il principio che un numero limitato di relazioni unisca un mondo complesso è uno dei presupposti della Teoria delle Reti, detta anche “Piccolo mondo”, come fu ribattezzata dal sociologo americano Stanley Milgram nel 1967.

Il funzionamento di una rete sia essa biologica,  geografica o economica, secondo la Teoria delle Reti, segue sempre le stesse regole. Un’intelligenza intrinseca delle Reti governa il comportamento di ogni entità che è parte di un sistema di relazioni. Principi organizzativi in apparenza nascosti operano dietro lo sviluppo di ogni rete. Tra questi, la capacità della rete di mantenere, crescendo, una forte connettività limitando il numero di passaggi necessari per comunicare: il diametro della rete.

La Rete per antonomasia, il vero “Piccolo mondo”, è rappresentata da Internet e dal World Wide Web.

Non è un caso che gli studi sulle reti abbiano avuto un forte impulso dopo l’avvento di Internet, grazie ai fisici Duncan Watts e Steve Strogatz e al matematico AlbertLazlo Barabasi. Internet, la rete di computer e il WWW, i siti collegati tramite Internet, sono le reti conosciute più estese sulle quali è possibile formulare ipotesi, fare esperimenti, valutare comportamenti di causa/effetto.

Si può parlare di una geometria e di un’intelligenza di Internet e del WWW? Le evidenze sono positive e confermano il comportamento già riscontrato in altri tipi di reti. La crescita di Internet e del WWW è stata (ed è tuttora) casuale e incontrollata, più simile alla nascita del Far West che alla progettazione di una casa.

Con questi presupposti l’invio di una email, per esempio da Milano a Tokio, dovrebbe richiedere un numero elevato di connessioni tra nodi della rete. Si è dimostrato invece che il numero di nodi interessati è mediamente dieci. Internet, in modo autonomo, ha ricreato le condizioni che rendono possibile un piccolo mondo in cui l’informazione fluisce alla maggior velocità possibile. E il diametro di Internet, il numero medio di  passaggi per l’invio di un pacchetto di informazioni, rimane contenuto con il crescere di Internet.

Sia Internet che il WWW hanno in comune l’attuazione della legge matematica della potenza per cui aumentando le connessioni in una rete, i nodi o i siti web con un numero elevato di connessioni (detti hub) diminuiscono in modo deterministico. In altri termini, l’espansione di Internet e del WWW sta producendo un numero limitato di nodi e di siti con un numero elevatissimo di connessioni. La consapevolezza di questo tipo di crescita può indirizzare decisioni importanti, come ad esempio le misure da adottare per proteggere Internet da attacchi esterni.

Secondo Barabasi, Internet è simile all’eroe greco Achille: molto difficile da uccidere se non si conosce il suo punto debole, il suo tallone d’Achille. Internet è invulnerabile a un attacco in cui i suoi nodi siano colpiti a caso, ma un attacco mirato ai nodi con più connessioni lo distruggerebbe. Una parziale dimostrazione di questa tesi è che in ogni istante circa il tre per cento dei nodi di Internet è fuori uso, ma nessuno se ne accorge.

Perché alcuni siti hanno un numero enorme di collegamenti (detti link) da altri siti? Perché alcuni siti diventano hub del WWW? I motivi non sono ancora chiari, e questo vale anche per altri tipi di Reti. Sembra però che le Reti sviluppino sempre un numero limitato di hub in seguito a un fenomeno che concentra in pochi nodi la maggior parte delle relazioni di una rete, chiamato “aggregazione preferenziale”.

Così come Internet, anche il WWW ha un suo diametro che è il numero massimo di passaggi, diciannove secondo Barabasi, che portano da un documento scelto a caso a un altro. Barabasi ha scoperto anche un’associazione  logaritmica tra il diametro del web e il numero dei documenti pubblicati in rete, che rende l’aumento di questi ultimi praticamente ininfluente rispetto alla crescita del diametro. Il WWW può quindi svilupparsi a dismisura senza (quasi) modificare l’attuale diametro di diciannove clic di mouse.

Se capire le Reti significa capire il pensiero nascosto della realtà e le proprietà degli insiemi, oltre a quelle delle singole parti, Internet e il WWW rappresentano un ecosistema naturale ed un laboratorio di osservazione eccezionale, sia a livello macro, (la Terra), sia a livello di una qualunque struttura.

Propongo in tal senso una tesi sulle organizzazioni sociali: il potere dovuto alla concentrazione della conoscenza, cresce con l’aumento del diametro del sistema (quindi con l’aumento dei passaggi necessari alla trasmissione di un’informazione), sino al suo collasso.