L’antipolitica? La alimentano quelli del No!

Con il referendum per la riduzione del numero dei parlamentari del 20 e 21 settembre gli elettori sceglieranno se continuare ad avere il più alto numero di eletti d’Europa o se invece cambiare strada, puntando su un Parlamento più moderno ed efficiente oltre che su un considerevole risparmio economico.

 Ricordiamo che questo è un referendum che non avrebbe dovuto esserci. Perché non solo si tratta di una proposta di legge che risponde ad un’esigenza manifestata da molti anni, sia dai governi di centrosinistra, sia da quelli di centrodestra, ma soprattutto perché questa legge è stata votata e approvata a larga maggioranza per ben quattro volte dai parlamentari di Camera e Senato. Il referendum infatti non è stato richiesto, come giusto che sia, dai cittadini, ma da 70 senatori. Alcuni di loro sono quindi entrati in contraddizione anche con il loro stesso voto.

 Opporsi ad un cambiamento che migliorerebbe il nostro Parlamento in termini di efficienza e qualità, significa privare i cittadini e le generazioni future della possibilità di vivere in un Paese che cresce e sta al passo con i tempi, con un solo unico scopo: mantenere i propri privilegi a discapito della collettività.

 È questa la vera Antipolitica, quella che non pensa al domani, ma al proprio tornaconto. Portata avanti da chi per più di trent’anni ha campato grazie alla politica, senza mettersi al servizio dei cittadini, lavorando dietro le quinte per difendere gli interessi di qualche lobby, penalizzando i territori e facendone pagare le spese alla cittadinanza.

 Noi vogliamo restituire ai cittadini un rapporto diretto con i loro rappresentanti. Quante volte abbiamo perso le tracce degli eletti per poi scoprire che, magari, erano tra i più assenteisti o tra i meno produttivi? Con il taglio di 345 parlamentari vogliamo che i territori siano rappresentati da chi realmente ha a cuore il bene pubblico e gli interessi dei cittadini, che chi viene eletto sia riconoscibile e la sua attività nota agli elettori.

 Chi fa propaganda per il No crede di colpire il MoVimento 5 Stelle ma in realtà si sta opponendo al futuro del Paese. Per questo votiamo Sì!