I decreti Bonafede funzionano, i boss sono tornati in carcere

Con i decreti antimafia voluti dal ministro Bonafede i boss più pericolosi scarcerati per motivi di salute nei mesi scorsi hanno fatto ritorno all’interno di strutture penitenziarie adeguate. Dati alla mano, si tratta di un risultato importante e gli effetti positivi dell’impegno messo in campo dal ministro e dal MoVimento 5 Stelle continueranno a farsi sentire anche in futuro. Lo stesso Bonafede, fra l’altro, ha già avviato uno stretto monitoraggio per verificare l’applicazione dei due decreti, come per tutti i provvedimenti in materia di giustizia.

Al di là dei numeri e della visione miope di chi ancora oggi tenta di screditare l’azione del ministro aggrappandosi alle solite polemiche pretestuose, le soluzioni adottate in piena emergenza sanitaria si sono dimostrate efficaci e lungimiranti. I decreti infatti non hanno solamente fornito ai magistrati la possibilità di far fronte a una situazione nuova e del tutto inaspettata come la pandemia che ha duramente colpito il nostro Paese, ma hanno previsto anche vere e proprie innovazioni destinate a migliorare per sempre il sistema.

Quindi, se da un lato i giudici sono stati messi in condizione di rivedere le proprie decisioni in merito alle scarcerazioni alla luce del miglioramento del quadro sanitario nazionale – uno strumento nato per rispondere a una precisa esigenza dettata dalla contingenza del momento – dall’altra si è provveduto a rendere più efficiente un meccanismo che poteva e doveva essere migliorato.

Grazie al ministro, oggi, i magistrati chiamati a decidere su una istanza di scarcerazione, possono contare sul parere della Direzione distrettuale antimafia e su un maggiore coinvolgimento del Dap. In altre parole, i giudici, che in piena autonomia sono chiamati a prendere decisioni complesse come quelle sulla scarcerazione di un mafioso gravemente malato, hanno a disposizione nuovi strumenti utili.

A differenza di alcuni, pronti ad attaccare l’operato del ministro senza badare al fatto di aver in casa propria – o di aver avuto – indagati e condannati di ogni risma, la lotta alla criminalità organizzata è sempre stato un valore imprescindibile del MoVimento 5 Stelle. Lo abbiamo dimostrato realizzando una legge anticorruzione degna dei più avanzati standard europei, migliorando la norma sul voto di scambio politico-mafioso e mettendo un freno alla prescrizione, e come dimostrano i risultati ottenuti con i decreti antimafia non abbiamo mai ceduto di un millimetro, orgogliosi degli obiettivi raggiunti per i cittadini.